Percorsi dell’Appennino Tosco-Emiliano: la Pietra di Bismantova

Tra i monti dell’Appennino Tosco-Emiliano, come una guardia silente sopra Castelnovo Ne Monti si erge la Pietra di Bismantova, colei che per forma ed imponenza ha ispirato Dante per il suo Purgatorio.

La pietra altro non è che un grande massiccio roccioso dalla forma insolita: c’è chi dice che abbia la forma di una nave, c’è chi ci vede un semplice rettangolo e chi uno strano trapezio gigante, insomma, l’interpretazione è libera e la fantasia si sbizzarrisce.

Come raccontano i cartelli esplicativi posti lungo la via, la Pietra è nata circa 15 milioni di anni fa, nel periodo del Miocene Medio Inferiore, quando ancora l’Appennino era interamente coperto di acqua. Molti, infatti, sono stati i ritrovamenti fossili su questo masso di arenaria lavorato dal tempo e dall’erosione: conchiglie, ricci, molluschi, alghe sono soltanto alcuni dei protagonisti della tematica geologica.

Oltre alla geologia, letteratura e natura sono le altre componenti salienti legate a questo ambiente, considerato uno dei percorsi escursionistici più piacevoli e suggestivi dell’appennino reggiano.

La prima proprio legata al sommo poeta, che descrisse questo luogo nel canto IV del Purgatorio; la seconda è colei che circonda il visitatore durante la sua camminata fino alla vetta, una vegetazione varia che conduce ad un panorama mozzafiato che mostra l’ampia vallata e tutta la catena dei monti, tra cui il Ventasso e il Verzasca.

Come muoversi e cosa vedere

Che Dante si sia fermato a Castelnovo è tutto un probabile, io però sul Purgatorio ci sono salita quasi completamente ed ora vi dirò come è meglio muoversi. La strada che dal paese conduce alla pietra è percorribile in auto fino ad un ampio piazzale adibito come parcheggio, dove si trovano anche tavolini da pic – nic, un ristorante, dei bagni pubblici e un punto belvedere: insomma, tutti ottimi spunti per un bel dopo camminata!

Lasciata l’auto, si prosegue a piedi ed il percorso è duplice: si può scegliere se addentrarsi dal bosco, subito a sinistra del parcheggio, oppure proseguire dritto su delle scale, per osservare maggiormente il panorama prima di addentrarsi nel bosco verso l’eremo, il rifugio e la ferrata degli alpini.

In cinque minuti si raggiungono l’eremo e la chiesetta dedicata alla Madonna di Bismantova, entrambi addossati alla parete rocciosa ed in fase di ristrutturazione, il tutto riaprirà il 9 Settembre 2017. Poco distante, il Rifugio della Pietra, un bar/ristorante con esposti non soltanto i pannelli esplicativi in merito a Dante e Virgilio, ma anche foto molto suggestive del luogo e delle esibizione degli slackliners, che spesso si ritrovano qui per le loro esibizioni adrenaliniche.

La Pietra è anche luogo di arrampicata, sotto queste tre strutture, vi è un sentiero nel bosco che conduce, invece, alla ferrata, luogo spesso usato come palestra di roccia.

A seconda del passo e del percorso che uno sceglie di seguire – ci sono molti trekking organizzati che fanno percorrere agli escursionisti diversi sentieri prima di raggiungere la sommità – la vetta di 1047 m. si raggiunge con tranquillità e facilità e, nonostante l’ultimo tratto sia un po’ impegnativo, lo spettacolo che offre alla vista è in grado di appagare tutti i cinque i sensi.

Non preoccupatevi!

Non serve essere escursionisti esperti per visitare questo luogo, giusto essere equipaggiati il giusto: scarpe comode, zaino in spalla e una felpa, che il vento soffia abbastanza, specie in queste giornate di Settembre. Armatevi poi di macchina fotografica perché uno scatto da qui sopra, così come la vista, vale più di mille parole.

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