Come mai la Cambogia? La domanda di Beppe me l’aspettavo, per via del fascino di Angkor Wat e dell’orrore dei Khmer Rossi,è stata la mia risposta. Di questo abbiamo parlato, di come la bellezza dei templi della Cambogia sia molto di più di Angkor Wat e di come sotto la superficie della gioia e della volontà di vivere dei millennials striscia ancora il dolore profondo di chi è vissuto sotto il terrore.
Checchè ne pensi Beppe, non è un viaggio impossibile, è un viaggio da raccomandare e ricordare.

Cresciuto, tanti anni fa, sui romanzi di Kipling, Salgari e Verne, ho ritrovato l’anno scorso su un mio quaderno delle elementari un tema che descriveva un fantastico viaggio in piroga su un fiume nel cuore della giungla indiana. È da lì che evidentemente è nato il mio amore per le culture del sudest asiatico, l’India in primis, e per i fiumi lontani e le foreste oscure a partire dalla mitica Amazzonia.