Ho iniziato a pensare ad una vacanza nel nord del Portogallo leggendo alcuni articoli su NonSoloTuristi.it. Conoscevo già Lisbona, ho amato il suo fascino decadente e ho pensato che sarebbe stato bello scoprire la parte settentrionale del Paese.
Amo il buon cibo, le sperimentazioni culinarie e il vino. Il nord del Portogallo e in particolare la Valle dell’Alto Douro sono la culla del prelibato vino liquoroso portoghese, il Porto. Mi sono perciò documentato ulteriormente e sono venuto a conoscenza di una carta portoghese reale datata 10 settembre 1756 che, nell’ambito della regolamentazione della produzione e commercio di questo bene prezioso, ha definito la regione di produzione del vino Porto facendone così una delle più antiche del mondo (se non la più antica).
Dal 2001, inoltre, la valle è entrata a far parte del prestigioso Patrimonio dell’Umanità tutelato dall’UNESCO e fra le motivazioni si legge: “Il paesaggio culturale dell’Alto Douro è un eccellente esempio di tradizionale regione vitivinicola europea, che riflette l’evoluzione di questa attività umana nel corso del tempo.” Non è stato necessario altro a farmi capire che questa doveva essere la vacanza della nostra estate 2015.
Nella fase di pianificazione ho tenuto conto di alcuni spunti presi dagli articoli pubblicati e ho progettato il mio Portogallo del Nord in sette giorni fra paesaggi, città e degustazioni. Ho subito pensato che il viaggio dovesse farmi vivere l’esperienza di dormire in una quinta (un “agriturismo portoghese”) nella valle.
La cosa migliore da fare una volta arrivati a Porto è affittare una macchina e dirigersi verso Peso da Regua (più o meno 120 chilometri a est su autostrade e superstrade), e da qui prendere la panoramica N222 che costeggia il fiume Douro. A questo punto si ha l’imbarazzo nella scelta: decine sono le tenute che offrono una sistemazione rurale.
Io avevo prenotato due notti nella Quinta Da Azenha in località Folgosa, una struttura affacciata sulle rive del fiume, e posso solo confermare che è un’esperienza da fare almeno una vota nella vita soprattutto per gli appassionati di vino. La vicinanza con la tenuta Sandeman (4 o 5 chilometri verso Pinhâo), uno dei colossi del settore, fa capire subito che questa porzione di valle ha qualcosa di speciale.
La Quinta da Azenha è caratterizzata dall’onnipresente ardesia scistosa blu, è immersa nelle vigne e gode di una stupenda vista sul Douro. Mi sono ritrovato subito immerso in un rilassante ambiente rustico e autentico. Una bottiglia di vino di produzione propria mi attendeva in camera. I proprietari sono estremamente discreti e cortesi. La colazione è eccezionale con prodotti di stagione (fichi, uva, pomodori…) e dolci fatti in casa. Leggere un buon libro nella graziosa piscina fanno parte di quei piccoli piaceri che aggiungono qualità ad una vacanza, e qui lo si può fare in totale tranquillità.
Una volta che ci si è sistemati due sono le cose da fare assolutamente. Salendo verso Sao Joao de Pesqueira più o meno all’altezza di Ervedosa do Douro c’è un belvedere. Qui mi sono fermato e mi sono goduto il panorama senza fretta: i terrazzamenti delle vigne e il fiume in fondo regalano sensazioni uniche.
L’altra esperienza da non farsi mancare è la visita alla Quinta do Seixo di proprietà della Sandeman: una guida abbigliata come il famoso logo sull’etichetta (cappa nera portoghese e cappello a tesa larga andaluso) conduce i visitatori in un tour per la cantina mostrando i processi produttivi che sono stati utilizzati nel corso dei secoli e illustrando come si sono evoluti nel tempo.
Ho respirato la vista della valle e la serenità del fiume fino alla degustazione finale di una gamma appositamente selezionata dei loro vini migliori, fra cui il White Porto, il Porto Founders Reserve e il Douro Doc. E se volete viziarvi chiedete il pluripremiato Vau Vintage Porto.
L’Alta Valle non ha tradito le mie aspettative: è un concentrato di paesaggi, borghi caratteristici e buon vino con sfumature che solo il Portogallo, i suoi colori e la sua luce sanno offrire.
Agente di commercio curioso. Girare il Mondo è nel mio DNA: ho sempre considerato i soldi spesi viaggiando il miglior investimento possibile. Cito uno dei miei autori preferiti: “Nessuno ti conosce. Guidi lungo superstrade non illuminate, e ti inventi una destinazione perché il segreto è il movimento.” Mi trovate anche su Instagram (@nipote).