Per chi cercasse un posto dove rilassarsi combinando natura, sport (bici, sci, trekking), relax termale e magari fare anche un salto oltre confine, oltre al buon cibo, consiglio vivamente, specie agli amanti delle due ruote, di recarsi a San Candido, conosciuta in tedesco come Innichen, situata a pochi chilometri dal confine con l’Austria, nella provincia autonoma di Bolzano. Ecco come l’abbiamo scoperta noi.
Decidiamo di partire all’ultimo momento e come base scegliamo un piccolo hotel, l’Hotel Lowe, che si affaccia sulla famosa ciclabile che da San Candido conduce a Lienz, oltre il confine austriaco, dopo quaranta chilometri di saliscendi. Arriviamo in tarda serata, quindi ci resta solo il tempo solo di scaricare bagagli, cenare e andare a letto. Il giorno dopo ci prepariamo per una passeggiata per le vie di Versciaco di Sopra, il paesino dove alloggiamo. Il verde ci circonda e mi rendo conto di non essere più abituato a trovarmi faccia a faccia con dei cavalli o delle mucche al pascolo dentro a delle staccionate per lo più scassate. Il tempo di scattare qualche foto e poi ritorniamo in Hotel per prendere le bici.
Effettivamente lo scopo principale della nostra minivacanza è partire dai 1175 metri di altitudine di Versciaco e arrivare a Lienz, situata a 675 metri, attraverso l’omonima ciclabile. Qui la pista è molto battuta sia da dilettanti che da professionisti e ogni hotel della zona fornisce a noleggio biciclette come mountain bike, ma anche city bike con seggiolino o col carrettino posteriore per portare i vostri piccoli. Oppure un tandem. Il prezzo, per una giornata di noleggio è di 16 euro.
Tutta la pista, in andata, è abbastanza agevole se fatta in direzione Lienz. La prima parte, circa venti chilometri, è per lo più pianeggiante, situata nella valle ai piedi delle montagne, e quindi avrete tutto il tempo di ammirare il paesaggio circostante, magari fermandovi anche a guardare i cavalli, le mucche e le caprette al pascolo. La seconda metà del tragitto invece è leggermente più impegnativa, causa qualche salita, ma è anche la più divertente perché ad ogni salita corrisponde una discesa molto lunga e ripida. È una pista adatta a tutti i tipi di amanti della bici, sia per le famiglie, come la nostra, sia per chi lo fa a livello agonistico: molti sono coloro muniti di equipaggiamento e mountain bike che ci è capitato di incontrare anche in senso inverso.
Se non ve la sentite di fare il tragitto contrario, e vi assicuro che è pesante da fare, soprattutto perché dovete salire di altitudine di quasi 500 metri, potete prendere il treno che da Lienz vi riporta a San Candido in mezz’ora di viaggio, contro le quattro e mezza che ci abbiamo messo noi. Ne parte uno ogni ora e il costo è di tredici euro, bicicletta inclusa.
A mio avviso lungo la strada sono due le tappe obbligate. La prima è quella dei wafer prodotti dagli gnomi che in noto spot pubblicitario esclamano “…che bontà!”. Subito a fianco alla fabbrica c’è un bar con relativo negozio che vende qualsiasi tipo di wafer al cioccolato. La seconda è quella delle cascate della Gola della Galizia, ad Amlach: parcheggiate le bici ed entrate nel percorso che vi condurrà fino in alto, dove potrete ammirare le cascate dall’alto. E se siete dei temerari, potete legarvi con delle corde, accompagnati anche da un istruttore, e fare una camminata sospesi sopra la furia dell’acqua che vi passa pochi metri sotto ma che se vi travolgesse vi porterebbe a valle in un attimo. Per chi volesse poi, c’è anche un percorso in arrampicata da fare. Purtroppo quel giorno in cui siamo andati noi era chiuso.
Arrivati a Lienz, facciamo un giro per l’affollato centro della città, ma le nostre gambe che reclamano riposo ci inducono a finire il gelato e tornare in stazione alla svelta per prendere il treno successivo. Nonostante sia stata una giornata faticosa, manca ancora una cosa da fare: cenare. E lo facciamo in un ristorante a pochi passi dalla chiesa di San Candido. Trovandomi nella terra dei canederli, non posso farmeli scappare. Anzi, forse è meglio fare porzione doppia.
Vado a letto distrutto, consapevole di essermi tolto una bella soddisfazione. Il giorno dopo ci regaliamo una passeggiata tra le vie della cittadina, non prima di aver preso qualche prodotto tipico come speck, canederli e qualche sugo. So già che quando li mangerò il mio pensiero andrà alla ciclabile e ai suoi meravigliosi paesaggi verdi e incontaminati.
Sono Veneto e sono cresciuto in quel di Caorle, un perla che si affaccia sull’Adriatico. Amo viaggiare con i miei inseparabili compagni di viaggio: la mia compagna e i nostri due figli. Mi organizzo e vivo i miei viaggi per poi raccontarli. Tornare a casa mi rende triste, ma per buttare via la tristezza mi preparo subito per organizzare il prossimo viaggio verso una nuova destinazione.