Il passato è il nuovo futuro.
Stamattina non riesco a togliermi dalla mente questo pensiero e, grazie a mille voli pindarici, la mia mente è approdata alla storia che vi voglio raccontare.
C’erano una volta un uomo e una donna che, alcuni anni fa, si incontrarono in India. Erano due viaggiatori indipendenti, ma qualcosa li legò al primo sguardo. Il viaggio solitario di ognuno divenne un viaggio condiviso e acquistò un senso e una ragione nuova.
Un giorno decisero di tornare in Europa. Dopo tanto peregrinare c’era bisogno di fermarsi un attimo, anche per racimolare qualche soldo per potersi poi permettere di tornare nell’Oriente che tanto amavano. Cercarono a lungo, ma nessun lavoro faceva scattare in loro la scintilla che serve per smettere i panni del viaggiatore e indossare quelli del lavoratore quotidiano.
Un bel giorno lessero sul giornale dell’estremo bisogno di lavoranti da parte di una persona. Non si trattava di lavoranti qualsiasi, si trattava di pastori. Contattarono il datore di lavoro e tutti furono entusiasti dell’incontro. Passarono quindi dalla grandiosità dell’India alla maestosità del Gottardo.
Da maggio a settembre avrebbero pascolato e accudito le mucche di un tal signore di cui non so il nome. Avrebbero vissuto là, tra le montagne, come moderni Heidi e Peter, senza modernità, senza comodità. Solo loro, le mucche e la montagna.
Vi racconto questa storia perché, come probabilmente molti di voi, non ho mai preso in considerazione la possibilità di conoscere a fondo un posto come hanno fatto loro. Ci sono luoghi, come il San Gottardo (Gottardo per gli amici), che vanno esplorati al di là del semplice giro che si può fare a piedi o con la moto.
Il Gottardo è il simbolo maestoso della Svizzera ed è molto di più di una montagna. Spesso si tende a ricordare solamente il traforo che passa sotto questa montagna: una galleria a volte difficile da affrontare per quei 17 chilometr da percorrere lentamente e con estrema attenzione.
Finché la natura ce lo concede (ovvero finché non nevica), invece di fare la galleria cambiate strada e percorrete tutto il passo. Vi sembrerà di attraversare un mondo che esiste solo nella mente delle migliori persone su questo pianeta.
- Il Gottardo è terra, fiori, campi da annusare.
- Il Gottardo ha il suo profumo che il vento continua a portare sotto i nostri nasi.
- Il Gottardo è una montagna capace di sentieri impervi e passeggiate semplice.
Su un versante del San Gottardo è possibile ammirare un interessante esempio di architettura militare Svizzera, il Forte San Gottardo, costruito tra il 1892 e il 1917. La strada che percorre il passo è antica e se ne parla fin dal XIII Secolo. Probabilmente è da quell’epoca che orde di mucche vengono tenute a bada da pastori sapienti e pazienti.
Se avete in mente un viaggio in Svizzera, non scegliete la via diretta e più facile per passare dal Ticino alla Svizzera Interna. Stupitevi, cambiate strada. Ad Airolo prendete la via del passo e, se trovate due tipi dall’aria un po’ hippy sulla vostra strada, ora conoscete la loro storia.
La Svizzera è anche questo.
Travel blogger e scrittrice freelance: classe 1978, sbrindola, poliglotta e viaggiatrice per indole. Nasco e cresco in Veneto, divento grande in Svizzera per poi coltivare le gioie del cuore in Emilia. Mi piace viaggiare con i mezzi pubblici, con gli occhi ben aperti e con il cuore curioso. Ho una passione sfrenata per le Isole Britanniche e per i piccoli luoghi che non aspettano altro che essere raccontati.