Siviglia: tra monumenti maestosi, giardini lussureggianti, grandi viali trionfali, stretti vicoli tortuosi e il fiume Guadalquivir che la attraversa, la capitale dell’Andalusia affascina e ammalia con la sua storia e le sue storie.
Il centro di Siviglia
Raggiungere il centro di Siviglia è emozionante: dalla zona dello stadio dove abbiamo l’albergo si percorrono grandi viali che costeggiano splendidi giardini, belle ville ed edifici di una maestosità e monumentalità che incantano. Ovunque ci si giri, lo sguardo si posa su un particolare che colpisce e la curiosità di scoprire la capitale dell’Andalusia aumenta vertiginosamente.
Una delle peculiarità di questa città meravigliosa, che per me racchiude la quintessenza della Spagna, è che cambia sotto i tuoi occhi con il passare delle ore, man mano che il sole disegna il suo tragitto nel cielo, regalando giochi di luce e ombra davvero suggestivi sui principali monumenti, lungo i viali e illuminando elementi diversi nei vicoli che costituiscono il cuore pulsante della città.
Siviglia di sera
Tra il tardo pomeriggio e il calar della sera, che a inizio estate tarda ad arrivare, ci siamo regalati la prima passeggiata per sentire il polso della città tra il centro storico e il Canal de Alfonso XIII, una diramazione del Guadalquivir, che scorre placido.
Poco distanti dalla grande Plaza de toros abbiamo optato per trascorrere la serata a “tapear”, ossia assaggiando le tapas in alcuni piccoli locali che si susseguono vicino alla grande arena. Qui si ha solo l’imbarazzo della scelta. Concludiamo la serata passeggiando lungo il canale, ai piedi della Torre del Oro, ora sede del Museo Navale, ammirando le luci che si riflettono sull’acqua.
L’Alcazar
La mattina seguente abbiamo appuntamento con la nostra guida Ana all’uscita dell’Alcazar, dove si tenevano le carrozze, ed è già una meraviglia. La storia della città è molto antica e da qui sono passati tutti, compresi i vichinghi!
Il secondo piano del palazzo “gotico” comprende gli appartamenti dei reali di Spagna, che a dire la verità non vengono molto spesso, ma quando arrivano tutto il palazzo viene chiuso. Il loro piano addirittura con due settimane di anticipo! Ma poiché chiudere il palazzo significa rinunciare a importanti entrate, ormai durante i loro soggiorni a Siviglia i reali scelgono di soggiornare nell’albergo Alfonso XIII, proprio a due passi, il più bello della città. Che per quanto esclusivo, è meno costoso della loro sontuosa residenza.
I palazzi che costituiscono l’Alcazar e la loro storia sono incredibilmente intricati per tutte le vicende che si sono susseguite e gli equivoci a cui hanno dato adito.
I giardini dell’Alcazar sono incantevoli, con tanto di pavoni reali e papere, molti fiori tropicali che fioriscono due volte all’anno. Da qui si accede alle vasche dei bagni, o cisterne, che sono state anche uno dei set della serie “Il trono di spade”. Saremmo potuti restare nel palazzo tutta la giornata ad ascoltare le storie e gli aneddoti che ci ha raccontato Ana.
Cattedrale e quartiere ebraico
La cattedrale a cinque navate con un passato da moschea è altrettanto interessante. È una delle cattedrali gotiche più grandi al mondo, con decorazioni incantevoli. Al suo interno vi sono le tombe di Cristoforo Colombo e di suo figlio. È sovrastata dalla Giralda, l’imponente torre campanaria in stile minareto alta ben 104 metri. I più sportivi possono salire 34 rampe di scale e raggiungere i 70 metri per godere di un panorama incantevole.
Poco distante si estende il quartiere ebraico, anch’esso ricchissimo di storia. Piazzette incantevoli, vicoli tanto stretti da permettere di baciarsi da un balcone a quello di fronte, aneddoti e teatri che non esistono più ma hanno lasciato piazze dedicate alla proprietaria… un insieme di colori e sensazioni che riempiono gli occhi e stimolano tutti i sensi. Sicuramente la spiegazione di una guida esperta rende tutto molto palpabile e carico di emozione.
Plaza de toros
Ringraziamo e salutiamo Ana e proseguiamo nella scoperta della città da soli.
La Plaza de toros di Siviglia ha la facciata in stile barocco nei colori bianco e ocra ed è la più antica della Spagna. Immensa, può ospitare più di 12.000 persone.
La visita al suo interno consente di ammirare un luogo storico ma, soprattutto, di scoprire gli innumerevoli risvolti della tradizione della corrida e, al di là di ogni posizione personale, ci sentiamo di consigliarla a tutti poiché è parte integrante della storia e della cultura locale. Inoltre, nelle sale espositive del Museo taurino si possono ammirare opere di importanti artisti spagnoli e internazionali dal Settecento al Novecento. Tra queste vi sono le 12 stampe di “Tauromaquia” di Francisco Goya.
Vestigia romane
Il giorno dopo ci rechiamo a Santiponce, località pochi chilometri a nord-ovest di Siviglia, per visitare Italica, antica città della Spagna romana e primo insediamento di romani e italici nella penisola iberica.
Italica fu fondata nel 206 a.C. per ospitare i soldati romani feriti durante la Seconda guerra punica. Oggi si può visitare il sito archeologico con un bellissimo anfiteatro, anch’esso set de “Il trono di Spade”, le antiche terme, e ciò che resta della città che si sviluppa lungo gli assi del cardo e decumano che vanta meravigliosi mosaici.
Enologia e gastronomia nei dintorni
Non molto distante, a Umbrete, visitiamo l’azienda vinicola Bodegas F. Solado, fondata nel 1810 e ora nelle mani della quinta generazione, con la sesta che si sta preparando a prendere le redini. Il titolare ci ha introdotto ai vari tipi di lavorazione delle uve, a volte simili ai nostri, che però danno risultati molto diversi. Io sono praticamente astemia, ma la visita alle cantine mi affascina sempre molto, mentre Roberto, che è un estimatore del buon bere, apprezza la possibilità di approfondire la propria conoscenza. E ripartire con un paio di buone bottiglie nel bauletto della moto.
Terminata la visita, il pranzo a Casa Rufino è un autentico trionfo per gli occhi e le papille gustative. Un ambiente molto tipico e bellissimo, molto curato con maioliche meravigliose, un menù che, purtroppo, non siamo riusciti a onorare fino alla fine perché decisamente troppo abbonante, e un riso al pesce semplicemente fantastico, aromatizzato con un cucchiaio di vino “oloroso” gli ha conferito un certo non so che. Un’escursione fuori porta che ci ha pervaso di immagini, profumi e sapori. Il ristorante inizia a riempirsi dopo le 14:00.
L’arte del Flamenco
Rientrati a Siviglia abbiamo visitato il Museo del baile Flamenco, caldamente consigliato anche a chi non è un grande amante di questa tradizione. Il museo, ma soprattutto lo spettacolo, ci ha aperto un mondo di emozioni e suggestioni e ci ha fatto comprendere e apprezzare le diverse sfaccettature di questa danza tradizionale e incredibilmente sensuale. I ballerini che si esibiscono sono professionisti acclamati, direttori di importanti scuole che portano il flamenco sui più importanti palcoscenici spagnoli e internazionali. E proprio per i loro numerosi impegni, il cast dello spettacolo è ogni sera diverso. Ma ugualmente emozionante.
La piazza più grande di Spagna
Nell’immenso parco di Maria Luisa si apre la grande Plaza de España, la più imponente di tutta la Spagna, che abbraccia letteralmente i suoi visitatori.
Progettata dall’architetto Annibale González in occasione dell’Esposizione Ibero-americana del 1929, questa piazza-palazzo unica al mondo si estende per 50.000 mq.
Il canale di 515 metri che scorre lungo il suo perimetro è attraversato da quattro ponti e può essere percorso in barca, un’esperienza sicuramente particolare. Poiché è sempre affollatissima, abbiamo deciso di visitarla di prima mattina, così da poter ammirare in tutta tranquillità anche le stupende azulejos che rappresentano le 48 provincie spagnole, e poi godere del tripudio di vegetazione del parco.
Bioedilizia e design contemporaneo
Superiamo la splendida sede dell’università, l’Alcazar, costeggiamo la cattedrale e, percorrendo i vicoli del centro, raggiungiamo il Metropol Parasol, o las Setas (funghi), il grande mirador in legno e cemento lungo 150 metri, largo 70 e alto 28,5 che offre una magnifica vista panoramica della città vecchia.
È un grande esempio di bioediliza e di design contemporaneo, che copre il Mercado de la Encarnación e, a 5 metri di profondità, l’Antiquarium o Museo Arqueológico.
Qui si ammirano i reperti archeologici scoperti durante gli scavi per la costruzione del Metropol Parasol: resti di case e strade romane dal 30 d.C. al VI secolo d.C., la Casa Almohade de la Noria del XII/XIII secolo, mosaici, forni e fonti. Il tutto percorrendo un susseguirsi di passerelle sotterranee che conducono letteralmente in un altro mondo.
Il cuore di Siviglia è costituito da un dedalo di vicoli che si girano benissimo a piedi, ma resta pur sempre il secondo centro storico più grande d’Europa.
Per facilitare e accelerare gli spostamenti anche verso siti interessanti non proprio centralissimi abbiamo usato gli autobus, puntuali e puliti, utilizzando l’abbonamento da 10 corse che consente di ridurre considerevolmente i costi del biglietto.
Negli uffici del turismo si possono ritirare gratuitamente i percorsi e gli orari… e poi girare la città è un gioco da ragazzi.
Il nostro soggiorno si conclude qui e ci prepariamo a lasciare la splendida capitale dell’Andalusia ben sapendo di avere ancora tanto da vedere, ad esempio il caratteristico quartiere di Triana, tra il Guadalquivir e il Canal de Alfonso XIII. Ma questo è solo un arrivederci. Siviglia ci è entrata nel cuore. E io ho lasciato un pezzetto del mio a Siviglia.
Foto di Roberto Vilbi.
Si ringrazia l’Ente per il turismo spagnolo e l’Ente del turismo di Siviglia per il supporto nell’organizzazione.
Viaggiatrice e sciatrice entusiasta. Traduttrice, interprete, copywriter e travel writer, innamorata della mia professione che mi vede impegnata soprattutto nei campi del turismo e della tutela della natura e dell’ambiente. Curiosa, rispetto le opinioni degli altri anche quando non le condivido. Appassionata di cucina a fasi alterne. Il mio motto: Passion makes the difference!