Quest’anno si è deciso di visitare il sud dell’Albania, quella zona di fronte a Corfù che presenta un mare limpido, simile a quello greco o a quello del Salento, prima che fosse troppo tardi e che il paese fosse mangiato dal consumismo.
Io sono sbarcata a Tirana con un volo Ryanair, poi ho noleggiato subito l’auto prenotata in anticipo ad un ottimo prezzo con DoYouItaly e sono partita per un viaggio di circa 3 ore e mezzo diretta a Saranda nel sud dell’Albania. Se invece avete tempo di visitare Tirana ecco le 5 cose da vedere a Tirana in Albania.
Non voglio descrivere Saranda, cittadina in forte sviluppo, perché ho notato tanti post sul blog che ne parlano, ma una menzione va fatta per la guest house in cui alloggiavo: l’Isufi Guest House che ha 2 sole camere con un giardino fiorito, tutti i comfort e un ottimo ristorante dove mangi genuino e ti rimpinzi a soli 10 euro. Degusti dalla pasta al pesce, dalle grigliate di tutti i tipi di carne allo tzatziki o alla salsa allo yogurt.
E la sera è d’obbligo un giro sul lungomare e subito ti sembra di trovarti a Rimini per la quantità immensa di locali di tutti i generi, mercatini, lounge bar, ristoranti, gelaterie e creperie, proposte di crociere…
Io, solitamente mi mangiavo un burek comprato in un piccolo un forno al costo di 1 euro. Il burek è il tipico piatto albanese composto di una specie di pasta brisè ripiena di spinaci, di carne o di formaggio.
Se volete poi un souvenir tipico, io ho comprato dell’ottimo sapone al latte di capra, ma ce n’è per tutti i gusti, anche se spesso sono cineserie.
Ma passiamo alle cose più particolari da visitare nel sud dell’Albania. Premetto che non parlerò dell’Occhio Blu o della città ottomana di Agirokastro, che pure ho visto, ma di luoghi più segreti.
IL MONASTERO BIZANTINO DI SAN NICOLA
A circa 10 km da Saranda, a Dhiver, nel sud dell’Albania, sorge il Monastero Bizantino di San Nicola, particolarissimo perché era uno dei pochi al mondo in cui si officiava sia il rito romano che quello ortodosso.
E’ in stato di ottima conservazione, almeno all’esterno, interamente costruito di mattoni e pietra su cui risaltano formelle marmoree con bassorilievi di draghi. Tre piccole cupole lo sovrastano con modestia.
Sono tante le domande che gli studiosi si pongono circa il motivo per cui il monastero sia stato dedicato a San Nicola, o sulla scelta dei nomi incisi sul reliquario, ma i documenti storici finora ritrovati sono pochi e con scarse informazioni. Dal punto di vista storico, le fonti più attendibili narrano che la costruzione sia nata prima del 1428. A parte questo dato, nulla è certo, se non che il monumento rappresenta uno degli incanti dell’Albania.
All’interno, anni fa, si potevano osservare gli affreschi presenti ovunque, ora sono stati coperti da uno strato di colore azzurro per conservarli in attesa di avere le risorse per un accurato restauro.
Solo nella volta del Sancta Sanctorum si ammira una Vergine rossovestita, attorniata da un coro di santi.
Il luogo è magico, immerso negli ulivi, vi regna una pace inestimabile, si notano ancora i resti delle sue fortificazioni e in cielo volano i falchi pellegrini.
Io ci sono stata un sabato mattina ed era aperto, sorvegliato da un simpatico custode, ma si possono sentire gli orari di apertura all’Ufficio del Turismo di Saranda.
LA SPIAGGIA DI GJIRI
Purtroppo le spiagge più famose tipo Heaven beach o Monastir sono interdette ai bagnanti, la prima perché è diventata spiaggia privata di un megaresort, la seconda per lavori di ristrutturazione della strada e per la costruzione di superalberghi, per cui finirà per diventare privata anch’essa. Fa sempre un po’ tristezza vedere svendere le proprie bellezze al dio denaro, che scrivo con la lettera minuscola perché non gli do l’onore della maiuscola.
Io, vagando, ho trovato la piccola Gjiri beach che presenta sia una zona attrezzata che una zona libera, la si raggiunge comodamente in auto lungo uno sterrato, la sabbia è fine, il mare cristallino, di fronte ha 2 minuscole isolette e, per chi non ama la sabbia, come me, c’è anche una zona di scogli lisci. Si trova a 10 minuti di auto da Saranda. C’è anche un ristorante, ma io non consiglio di fermarsi a mangiare perché ti pelano.
Comunque anche il mare di Saranda è bello pulito e ricco di pesciolini grigi e neri.
BUTRINTO
Due parole su Butrinto, però, le voglio dire. Si trova a mezz’ora di auto da Saranda. Innanzi tutto è patrimonio UNESCO e le sue origini risalgono al mito degli esuli di Troia, tra cui Enea, anche se l’impianto urbano risale all’ VIII secolo a.C. Poi, dimenticata nel tempo, fu riscoperta da un’equipe di archeologi italiani guidati dal professor Ugolini che la disseppellì nel 1928, lavorandovi per 10 anni.
Il costo del biglietto è 10 euro, ma li vale tutti perché non solo ammiri meraviglie greche come il tempio di Asclepio o il teatro, per poi passare alla solidità dei Romani con le loro terme e le loro ville e poi alla leggerezza aulica dei Bizantini e delle loro basiliche. Il tutto è immerso in un parco naturale verde, verde; si cammina all’ombra di lecci secolari e non fai la solita sudata con il sole a picco sulla testa tra vetusti, eterni sassi.
E’ veramente un sovrapporsi stratigrafico di culture, è come quando ammiri quelle rocce che presentano i diversi livelli di ere geologiche.
L’agorà e poi le fortificazioni ed ancora i resti del ponte romano che univa le 2 sponde del lago in cui è sita la città ed ancora un battistero paleocristiano ed infine l’eterna Venezia con il suo castello.
Io, se posso dare un consiglio, invito tutti a visitare questi luoghi alla svelta, prima che la corsa all’oro sia in pieno furore.
Un tempo dalle mie parti c’era un detto” TRIDO COME L’ALBANIA”, cioè “povero come l’Albania”, beh si sbagliavano di grosso!
Nata a Reggio Emilia, città un cui vivo e lavoro. Giro qua e là perché sono curiosa o perché mi annoio. Quando non lavoro, viaggio o mi annoio, sto con i miei 5 cani e una gatta nera.