Partenza alle 7 con uno shuttle alla volta di San Cristobal De Las Casas. Intorno alle 12.30 raggiungiamo la frontiera. Che dire di questa frontiera se non che si tratta di un posto davvero surreale. Ai bordi della strada si alternano bancarelle di ogni tipo. Il caos e la frenesia regnano sovrani. Un posto suggestivo e credo assolutamente unico nel suo genere. Percorriamo un pezzo a piedi per raggiungere lo shuttle dal lato messicano e alle 13.30 circa ripartiamo. Arrivo a San Cristobal alle 17.30 ora locale (tra Guatemala e Messico c’è un’ora di fuso, in Messico si spostano le lancette un’ora avanti).
La scelta di andare a Boca Del Cielo purtroppo penalizzerà San Cristobal, ma non potevamo perderci l’occasione di vedere l’Oceano Pacifico in una località così poco turistica e poco conosciuta del Chapas. Abbiamo quindi pochissimo tempo per visitare San Cristobal quindi ci fiondiamo nel primo Hotel della fascia media suggerito dalla Lonely, essendo questo il più vicino a dove ci ha lasciate lo shuttle: Casa Margarita (480 pesos a notte), molto carino e pulito. Lasciamo i nostri fardelli e ci immergiamo nelle vie della città.
Quello che ci colpisce subito è il numero di persone, e soprattutto il numero di turisti italiani. La città ci sembra comunque molto carina. Percorriamo le 2 vie principali e poi ceniamo. Passeggiando per la via ci rendiamo conto che, anche la sera, qui c’è molta più vita e apprezziamo i diversi locali serali molto caratteristici dove si suona e si danza.
Appena sveglie, e dopo aver fatto colazione in un locale gestito da persone appartenenti al movimento zapatista, andiamo ad acquistare i biglietti dei pullman per i nostri prossimi spostamenti. Per fortuna in Messico è molto più facile organizzare gli spostamenti tra le diverse località perché ogni tratta è ben servita. Nonostante questo per arrivare a Boca Del Cielo dobbiamo cambiare a Tuxtla Gutierrez. Acquistiamo quindi le seguenti tratte della linea OCC per un costo complessivo di 30€ a testa: per l’andata San Cristobal-Tuxtla, Tuxtla-Tonalà, per il ritorno Tonalà-Tuxtla, Tuxtla-San Cristobal, San Cristobal-Palenque.
Abbiamo ancora qualche ora per girovagare per San Cristobal che questa mattina ci appare molto più bella di ieri. Forse il sole che ne mette in risalto i colori, forse il fatto che la mattina le strade sono molto meno affollate, non so, quello che so è che inizio a comprendere chi si innamora di questa città. Optiamo per un giro al mercato locale per dare sfogo alle nostre velleità di shopping e veniamo pienamente appagate, sia per la varietà che per la qualità delle merci. Finiti gli acquisti è ora di andare a prendere lo zaino e recarci alla stazione dei pullman. Alle 11.50 parte il primo pullman che in un’ora ci conduce a Tuxtla. Alle 14 parte il pullman per Tonalà che raggiungiamo in altre 2 ore di tragitto.
A Tonalà ci accoglie un vero e proprio diluvio perciò ci rivolgiamo al primo taxi bianco e verde che troviamo e contrattiamo la corsa fino a Boca Del Cielo per 150 pesos. Nota: il modo più economico per raggiungere Boca Del Cielo è prender un taxi bianco e verde solo per farsi portare alla stazione dei taxi arancione che con soli 20 pesos ti portano fino a Boca. Noi siamo state molto fortunate perché scopriremo in seguito che, i taxi bianchi e verdi, di solito non chiedono mai meno di 200 pesos per questa tratta. Arriviamo alla stazione di imbarco che ha finalmente smesso di piovere e io, aiutata da alcuni ragazzini del posto, riesco a trovare un telefono pubblico per chiamare Federico, il proprietario italiano della struttura “La Luna”, contattato già dall’Italia, per farci venire a prendere con la sua barca privata. Federico era stato molto gentile sin dal primo contatto via e-mail, poiché mi aveva dato tutte le indicazioni precise per raggiungere questo posto poco turistico, e proprio per questo ancora autentico, del Messico.
Neanche la Lonely Planet ne parla, ma mi auguro che molto presto aggiunga informazioni su questo luogo perchè, a mio parere, ne vale la pena. Il tragitto in barca per attraversare la laguna dura appena cinque minuti, sufficienti per rendersi conto del paesaggio meraviglioso che ci circonda.
Dal lato della costa che stiamo lasciando, fanno da cornice le verdeggianti montagne del Chapas, mentre sull’isolotto verso il quale stiamo navigando, ci accolgono sabbia e palme. Approdiamo alla struttura la “La Luna” dove conosciamo anche Annabella, compagna di Federico, che, insieme a lui, gestisce la struttura. Purtroppo una brutta notizia: non ha più cabanas con il bagno insuite, perciò ci accontentiamo della cabanas con i bagni in condivisione (abbastanza comodi e sempre puliti). Il costo a notte però è davvero ottimo: 220 pesos. La struttura è semplice ma pulita (cosa che abbiamo capito non essere da sottovalutare in questi posti). Questo posto ci permette di fare un’esperienza meravigliosa: dormire a pochi passi dall’oceano Pacifico. Infatti, dal punto di sbarco sulla laguna, si percorrono all’incirca 170 metri e si raggiunge l’oceano.
Non avendo mai visto il Pacifico mi dirigo velocemente verso il rumore fragoroso delle onde. L’oceano è una visione e magnetico è lo spettacolo del vederlo scagliarsi con impeto sulla spiaggia deserta. Per quanto assurdo, a sensazione, mi sembra molto più grande degli altri mari, immenso. Ritorniamo a piedi scalzi sulla sabbia verso il ristorante dove Annabella ci prepara il primo (ma rimarrà anche l’unico) piatto di pasta della vacanza, del quale rimaniamo molto soddisfatte. I preparativi per la notte ci divertono molto perché ci sentiamo un po’ come in campeggio. Il suono dell’oceano ci culla nel sonno, anche se, scrosci di temporale, lo rendono un po’ più tormentato del previsto. Resta comunque un’esperienza molto affascinante.
Vivo a Torino, città che amo profondamente, ma nonostante questo mio amore, spesso, sento l’esigenza di scappare lontano da lei per scoprire altri nuovi splendidi luoghi. Credo profondamente che anche viaggiare sia una forma d’arte e che più il viaggiatore sviluppa curiosità, fantasia e originalità, più saprà creare itinerari di viaggio meravigliosi.