Tempo fa, quando scrissi degli articoli sul mondo dei classici della letteratura come guida di viaggio mi divertii un sacco. Spesso guardo la mia libreria a casa e provo a vedere un viaggio dentro ognuno dei titoli che leggo.
Giorni fa ho applicato lo stesso pensiero alla musica, complici anche due grandi amici che faranno il loro viaggio di nozze negli Stati Uniti sulla strada del blues. Se i libri possono essere delle guide di viaggio perfette, perché non può valere la stessa cosa per le canzoni?
Partiamo ora con qualche consiglio a suon di musica. Prima canzone, un grande classico senza tempo: Penny Lane dei Beatles. Siamo a Liverpool, città del mio cuore, e siamo assolutamente fuori dal centro. Ho visto gente in pieno Albert Dock chiedersi dove fosse Penny Lane e stupirsi quando qualche Liverpudlian rispondeva “it’s not here”. Penny Lane è la tranquillità fatta via. C’è chi si immagina di arrivare lì e trovare chissà quale celebrazione dei Fab Four. Niente di più sbagliato! La celebrazione sta nel fatto che quella via sia rimasta proprio come la videro e la vissero i nostri John e Paul. A pochi passi da lì non perdetevi Newcastle Road, e magari passate dal numero 9. Proprio dove viveva John Lennon.
Seconda proposta musicale, un po’ hindie e sicuramente poco conosciuta al pubblico italiano. Sto parlando di Toulouse degli Zebda, vero e proprio inno verso una città che fa del meltin pot culturale la sua ricchezza. Ascoltando questa canzone potrete percepire davvero il calore e la mescolanza di gente che contraddistingue la città occitana.
Poco fa stavo ravanando nella mia mente cercando di proporvi qualcosa che bene descrivesse l’Irlanda in tutte le sue parti e non mi veniva in mente nulla perché fin troppo è stato cantato e scritto sull’Isola di Smerando. Poi è arrivato il rugby in mio aiuto con quello che è forse l’inno nazionale più importante di tutto il Sei Nazioni: Ireland’s Call. Trattasi del vero inno dell’Irlanda, quello che supera differenze politche, sociali, di provenienza e di religione. Viene cantato prima delle partite di rugby perché solo in quell’occasione Eire e Ulster si presentano come nazione unita. Parla delle quattro proud provinces of Ireland e, almeno a me, regala grandi emozioni.
Dall’Irlanda passiamo alla Bretagna, o meglio Breizh, come viene definita in questa canzone. Parlo di Memorie di Breizh dei Folkabbestia. La conoscete? Io mi faccio portar via ogni volta che la ascolto.
Lascio per un po’ le bellissime rive della Bretagna e dell’Europa e volo direttamente oltre oceano, vero Cuba. Dire Cuba equivale a dire musica e c’è una canzone che vi potrà guidare attraverso il sud dell’isola: Chan Chan di Compay Segundo racconta infatti un itinerario reale – io ci sono stata! – ed è davvero un insieme di indicazioni di viaggio incredibili.
Voglio concludere questo viaggio rimanendo oltre oceano e pensando intensamente a quello che sarà il viaggio di quei miei amici che citavo all’inizio dell’articolo. Sarà scontato, ma che cos’è un viaggio nel deep South degli Stati Uniti senza Sweet Home Alabama dei Lynyrd Skynyrd?
Io vi lascio così, canterini in quel dell’Alabama. Prometto di venirvi a prendere tra una settimana per farvi viaggiare da una parte all’altra del mondo sul ritmo di chissà quale altra canzone. Vi do solo un’anticipazione: la prossima volta inizierò con London Calling, che per me è più che un mantra!
Travel blogger e scrittrice freelance: classe 1978, sbrindola, poliglotta e viaggiatrice per indole. Nasco e cresco in Veneto, divento grande in Svizzera per poi coltivare le gioie del cuore in Emilia. Mi piace viaggiare con i mezzi pubblici, con gli occhi ben aperti e con il cuore curioso. Ho una passione sfrenata per le Isole Britanniche e per i piccoli luoghi che non aspettano altro che essere raccontati.
per chi ama musica e viaggi (e chi non li ama?) legare un luogo ad una canzone è quasi automatico, ed ha un potere di rievocazione straordinario, anche a distanza di anni.
<3
(mi piace molto la foto della Bretagna!)
La musica è un tutt’uno con i viaggi! 🙂