L’Alto Adige è una Regione perfetta in tutte le stagioni, rilassante d’estate, quando si passeggia nei sentieri tra i boschi o in riva ai mille laghetti alpini; incantevole d’inverno quando il manto candido e silenzioso della neve ricopre i tetti. E per di più è anche una zona d’Italia dove trascorrere una vacanza ideale sia per bambini che per i genitori!
Se siete tra i più esperti scalatori infatti potete cimentarvi con i sentieri impervi e le ferrate che portano ai rifugi, e d’inverno lanciarvi con gli sci sulle piste più impegnative.
Ma se invece siete con i bambini potete rilassarvi nei mille parchi giochi attrezzati o dedicarvi a fare gli esploratori nelle antiche miniere o, d’inverno, iscrivere i più piccoli ad una delle tante scuole di sci…
Ma andiamo con ordine! Oggi vi portiamo a scoprire la parte più a nord dell’Alto Adige, inoltrandoci in alcune tra le vallate più pittoresche dell’arco alpino.
La nostra base sarà Brunico, a circa settanta chilometri a nord – est del capoluogo Bolzano.
Brunico
La cittadina ha origini antichissime: venne infatti fondata nel 1250 quando il Vescovo della vicina Bressanone decise di costruire un castello in cima alla collina.
Si formò così il primo nucleo abitato, che ancora oggi è ben visibile lungo la via principale: una lunga serie di case colorate, in un delizioso mix tra medioevo antico e lo stile classico tirolese.
La cittadina venne fortificata e l’accesso era consentito attraverso quattro porte, tuttora molto ben conservate. La più bella, Porta Regen, è decorata con un meraviglioso affresco che merita attenzione.
Subito oltre la Porta, inizia la salita al castello. Già, proprio quel castello da cui ebbe origine Brunico, oggi ancora domina dall’alto della collina ed ospita il Museo della Montagna di Reinold Messner.
Sia che veniate in estate, sia in inverno, Brunico sarà un’ottima base per pernottare, nonché l’unico centro abitato in cui è possibile fare un po’ di shopping o trovare qualche birreria aperta la sera.
Del resto chi viene in montagna cerca natura e relax, non nightlife…vero?!
Valle Aurina
A nord di Brunico si apre la Valle Aurina.
Una vallata sempre più stretta lunga una quarantina di chilometri e una strada che, se percorsa fino alla fine, va a sbattere contro la montagna, nel cuore del Parco Naturale delle Vedrette di Ries.
Prima però si incontrano un paio di paesi in cui fermarsi.
Il primo è Campo Tures, piccolo borgo di appena 5 mila anime, celeberrimo per il suo imponente Castello.
E’ stato costruito nel 1100, poi ampliato nel XV secolo. Dopo qualche decennio di totale abbandono, un restauro del 1977 lo ha riportato all’antico splendore ed oggi è uno dei più apprezzati, ammirati e visitati castelli dell’intero Alto Adige.
La visita (guidata o in autonomia) vi riporterà indietro nei secoli, tra antichi arredi, torri panoramiche e curiosità. Lo sapevate, per esempio, che proprio qui nel Medioevo venne istituita la prima classe scolastica mista d’Europa?
Lasciamo il meraviglioso castello per proseguire ancora verso nord e raggiungere Predoi.
Predoi
Un piccolo agglomerato di case, che passerebbe quasi del tutto inosservato se non fosse che qui, proprio su questo lato della montagna, si estrae il rame da oltre 600 anni.
Più precisamente dal 1426 quando, per la prima volta, si decise di scavare nel ventre buio e umido della montagna. Condizioni durissime che però attrassero per secoli i minatori di tutta Europa, alla ricerca del prezioso metallo.
Oggi le miniere di Predoi sono diventate un Museo. Caschetto ed impermeabile giallo, trenino e si va sottoterra (o, meglio: dentro la terra!) per quasi un chilometro.
La visita va prenotata e si rimane ai sette gradi costanti dei cunicoli per quasi due ore di visita, viaggio in treno compreso! Se volete scoprire qualche dettaglio in più, in questo post abbiamo parlato delle Miniere di Predoi.
Poco oltre Predoi la strada finisce e si prosegue solo a piedi.
Casere
Siamo a Casere, da dove parte un sentiero che porta fino in Austria. La prima parte è uno sterrato molto semplice, percorribile anche in mountain bike o addirittura – se avete bimbi piccoli – spingendo un passeggino.
In mezz’ora circa arriverete alla prima malga (dove potete assaggiare una kaiserschmarren da urlo, magari accompagnata da un bicchiere di latte appena munto!), mentre in un’ora e mezza troverete la Obere Tauernalm.
Se non intendete proseguire oltre (da qui il sentiero si fa un po’ più ripido fino al confine o molto impegnativo, se volete raggiungere il Rifugio Brigata Tridentina) potete fermarvi a pranzo e farvi portare i Maccheroncini del Pastore.
Come sono conditi? Bè, pensate a qualsiasi cosa si produca in montagna…non so…funghi? Ci sono.
Speck? C’è. Panna fresca? Esatto… Cipolla croccante? C’è….
Si, insomma: una ricarica di energia indispensabile!
Maccheroncini a parte, la passeggiata lungo questo sentiero è una straordinaria terapia d’ossigeno.
Torniamo per un attimo a fondo valle per imboccare la strada verso San Candido.
Valle di Anterselva
Ci concediamo una deviazione verso una delle vallate che preferiamo: la valle di Anterselva.
Siamo dal lato opposto del massiccio delle Vedrette di Ries e qui la strada arriva fino al meraviglioso lago di Anterselva. E’ per grandezza il terzo lago naturale dell’Alto Adige e un percorso di un paio d’ore vi permetterà di fare il giro completo, di ammirare le sue splendide acque turchesi e (perché no?!) di immergere i piedi durante le assolate giornate estive!
D’inverno invece questo è il regno del biathlon. Proprio a due passi dal lago si trova il nuovissimo stadio dove a fine gennaio del 2021 si terrà la Coppa del Mondo di questa specialità.
I percorsi per lo sci di fondo per gli atleti, ma anche per i semplici appassionati, si snodano per chilometri nei boschi di questa incantevole località.
Lungo i sentieri intorno al lago, che d’estate si possono percorrere anche con il passeggino, sono posizionati giochi educativi e pannelli illustrativi che raccontano la flora e la fauna del lago.
Un pomeriggio intorno al Lago di Anterselva, mettetelo in programma!
Passo Stalle e il confine con l’Austria
Se avete voglia di espatriare sappiate che la strada prosegue oltre il lago e si arrampica verso Passo Stalle e il confine con l’Austria.
E’ una vecchia mulattiera (oggi perfettamente asfaltata) molto stretta, per cui è in vigore il senso unico alternato regolato da un semaforo. Dal minuto 30 al 45 di ogni ora si sale verso l’Austria, mentre dal minuto 0 al 15 si scende verso Anterselva.
Sul passo, già in territorio austriaco, si trova il lago Obersee dove passeggiare tra ruscelli e rose alpine. Un’altra interessante escursione ideale anche per i bambini.
Se volete altre curiosità o altre escursioni nella zona di Anterselva, potete leggere il post “Tre escursioni nella Vallata di Anterselva”.
Percorriamo a contrario la valle di Anterselva e riprendiamo la strada verso San Candido, ultima tappa del nostro mini tour in Alto Adige.
San Candido
Il piccolo borgo sul confine italiano ha un delizioso centro pedonale, dove passeggiare in totale relax tra le case in stile tirolese.
Ma San Candido conserva preziose testimonianze del suo importante passato. Fin dall’anno 1000 infatti era un fondamentale centro per l’evangelizzazione della vallata, il cui riferimento religioso era il nord Tirolo. Il risultato? La costruzione di alcune meravigliose Chiese, tra le quali la Collegiata. Il suo impianto originale in stile romanico risale al 1140, mentre cupola e volte sono del 1200. Assolutamente da vedere, quando passerete da queste parti.
Così come non potete perdervi la Chiesa di San Michele, risalente al 1750 ed in stile barocco tirolese.
Se invece avete ancora voglia di attività sportiva, oltre ai sentieri tra i boschi dove fare trekking, potete cimentarvi con la lunga pista ciclabile che dalla stazione di San Candido vi poterà fino a Lienz, in Austria.
Se volete approfondire qualche dettaglio, ne abbiamo parlato nel post “Lungo la ciclabile San Candido – Lienz”: si tratta un percorso di 42 chilometri tra i boschi e lungo il torrente Drava.
E’ una lunga e leggera discesa, adatta anche ai bambini…o ai meno allenati!
Alla fine del percorso potete visitare Lienz e poi tornare con uno dei frequentissimi treni regionali attrezzati per il trasporto delle bici, oppure potete lasciare la bici alla stazione dei treni di Lienz.
Ah, e lungo il percorso non dimenticatevi di visitare Sillian! Cosa c’è di così interessante?! Il Museo e soprattutto lo stabilimento produttivo della Loacker! Il modo migliore per terminare il tour con un pizzico di dolcezza.
Siamo Andrea e Veronica di Impronte Nel Mondo, viviamo a Verona e siamo da sempre viaggiatori curiosi e appassionati, rigorosamente “fai da te” e “disorganizzati”!
Viaggiavamo da soli, poi in coppia e ora con due bambini ai quali
cerchiamo di trasmettere la stessa passione e voglia di scoprire che ci
hanno sempre spinti a partire