Budapest, la perla del Danubio, Budapest la Parigi dell’est, città magiara di re e cavalieri, Budapest città ferita dal passato a tratti difficile. Budapest con le sue piazze, coi suoi viali e con il Palazzo del Parlamento, con il suo fiume e la Collina del Castello, con le sue terme e i suoi musei…. Ha molti nomi questa città e molti volti. Oggi vorrei provare a spiegare perché ho amato visitare Budapest com il mio bimbo di cinque mesi in inverno. E perche l’avrei amata probabilmente anche senza bimbo.
Ho amato Budapest per i suoi caffè ricchi di storia, in cui si respira una tradizione antica e di cui se ne trovano di tutti i tipi: piccoli caffè storici o moderni locali sulle vie dello shopping in centro, coffee-boat con una meravigliosa vista sul Danubio ed eleganti caffè pasticcerie da cui sono passati secoli di storia. E ogni scusa è buona per gustarsi una tazza di cioccolata calda con la panna, una fetta di torta dobos o di strudel alle ciliegie, piccoli piaceri del viaggio che apprezzi ancora di più se ti rendi conto che fanno parte del vivere Budapest. Se poi il tuo compagno di viaggio è un bimbetto di nemmeno cinque mesi e fuori piove, nevica e tira vento, le soste ai caffè si fanno necessità, ma a Budapest diventano davvero parte dell’esperienza del viaggio.
Mi sono innamorata di Budapest per i suoi meravigliosi panorami, che siano la vista dalla città dal Bastione dei Pescatori o il Ponte della Catene fotografato dalla collina del Castello, le colline ammirate dal trenino dei bambini o semplicemente il profilo della città illuminata di notte, ammirata da una delle tante imbarcazioni che percorrono lentamente il Danubio. Perché Budapest è una città che si ammira “anche da fuori”, senza fretta, senza dover correre perché poi il tal museo chiude. Il panorama rimane lì, senza rompere gli equilibri dei pasti di un bimbo piccolo, lo guardi quando vuoi, e ti ci incanti, ed è sufficiente raggiungere uno dei tanti punti di osservazione, a piedi o con uno dei molti mezzi di trasporto che fanno la gioia dei piccoli, scegliendo tra funicolare, tram o addirittura il treno.
Ho adorato Budapest per la sua storia che si respira camminando per le vie della città, fermandosi davanti alla grandiosità del suo Parlamento, al meraviglioso Castello di Buda, alle chiese di Mattia Corvino e di Santo Stefano o alla vastità di Piazza degli Eroi.
La storia che scorre nelle strade e nelle piazze, che ti fa girare senza meta con il naso all’insù mentre spingi il passeggino e macini chilometri senza nemmeno rendertene conto. La storia che incontri quasi per caso, perfetta per noi che viaggiavamo con un bimbo piccolo che rendeva spesso impegnativa la visita ai musei, protestando vivacemente davanti al nostro interesse a completare la visita.
Mi sono scoperta innamorata di Budapest quando ho compreso la sua capacita’ di rinascere più bella di prima senza dimenticare il suo passato. Visitando la Casa Museo del Terrore, che racconta ai visitatori l’orrore di quello che è stato affinché non si ripeta, fermandomi davanti al salice piangente nel quartiere ebraico che ricorda le vittime dell’Olocausto e incontrando il commovente Monumento delle Scarpe sul Danubio, ho capito che la città è rinata senza sotterrare i ricordi. Ma Budapest non e’ una città triste, tutt’altro. I ricordi del suo triste passato convivono con una bellezza di cui va orgogliosamente fiera.
Infine mi ha conquistata la gentilezza della gente di Budapest. Cordiali, gentili, spesso capaci di parlare italiano, ci hanno accolti con calore e non sono mai mancati sorrisi e attenzioni per il nostro bimbo, né aiuto per noi, per tenere aperta una porta o per sollevare il passeggino su una scala.
Ecco, per tutti questi motivi io ho amato Budapest con mio figlio. Ho amato questa Parigi dell’Est, dolcemente distesa sulle rive del Danubio, ho camminato felice con il mio bimbo addormentato nel passeggino per le vie e sul lungofiume, e mi sono sentita cittadina europea visitando il suo Parlamento con il mio piccolo in braccio.
Budapest mi ha regalato molte belle sorprese, nonostante la pioggia e la neve. Spero di aver regalato a voi qualche buona ragione per andarci e conoscere questa meravagliosa città insieme ai vostri bimbi.
Viaggiatrice per passione e mamma appassionata (e un po’ incasinata) cerca di mettere ordine nei suoi pensieri (anche) scrivendo un blog, di viaggi ma non solo.