Se state per intraprendere un viaggio a Cuba, fate vostra la frase “A cuba tutto è proibito, tutto è possibile!”. E’ una frase contrastante, e tutto il paese vive di contrasti. Cuba è il Paese delle contraddizioni. Ho passato una settimana nella Capitale dell’Isla Grande, l’Avana. Mi è piaciuta davvero tanto. Però per viverla al meglio è necessario seguire alcuni consigli. Eccoli qui.
Il clima a Cuba: cosa portare
Famosa anche per le sue spiagge, il clima di Cuba è generalmente caldo e non esiste un mese freddo. La temperatura scende raramente sotto i 20 gradi ma in inverno può succedere per qualche giorno. Anche a L’Avana è così.
Per trovare le spiagge vi dovete recare fuori città. Generalmente, nonostante ci sia caldo tutto l’anno, i mesi più piovosi sono quelli in cui noi in Europa andiamo in spiaggia, ossia da Maggio a Settembre. Non è detto però che non si possa andare a fare il bagno in questi mesi centrali dell’anno.
Abbigliamento consigliato: comodo e sportivo, pantaloncini a manica corta ma portate sempre qualche capo a manica lunga, un giubbettino e qualche pantalone lungo. Nei mesi invernali, non è raro che l’aria fredda del Canada arrivi fin qui, facendo precipitare la temperatura ben sotto i 20 gradi. Più che la temperatura, è l’aria gelida che vi terrà compagnia.
La questione embargo: i contrasti che ha creato
Applicato per la prima volta dal Presidente Kennedy e durato fino all’amministrazione Obama, l’embargo era stato ammorbidito proprio col presidente Barack. Con Obama i rapporti tra Cuba e gli USA erano ripresi, era stata riaperta l’ambasciata, erano ripresi i voli diretti da e per gli States, erano permessi i viaggi delle navi crociera i rapporti erano diventati più amichevoli. Ci ha pensato Trump a far tornare indietro tutto. E forse anche a peggiorare le cose. Se alcune delle disposizioni di Obama sono rimaste in vigore – voli diretti ed ambasciata aperta – è anche vero che il personale americano in ambasciata è stato ridotto, i permessi di soggiorno a Cuba per gli americani sono diventati difficili e l’embargo ha nuovamente stretto la cinghia.
Quell’embargo che nonostante tutto ha forgiato la Cuba unica e bellissima di oggi. Le auto storiche degli anni ’50 continuano a girare per la città, con colori sgargianti e motori assordanti ma inquinanti. La sanità si è sviluppata autonomamente ed è all’avanguardia ma Cuba è comunque molto indietro in altri campi. E non aspettatevi di trovare i prodotti di marca o le grandi firme, qui non arrivano, almeno non tutti.
L’economia è di tipo socialista, dove tutti dovrebbero essere uguali e stare bene, ma non è così. Lo Stato praticamente è ovunque: stampa, TV, scuola, economia.
Lo stipendio medio che percepisce un Cubano, indipendentemente dalla professione, è tra i 25$ e i 30$ mensili. Questo è lo stipendio ufficiale. Poi ognuno può arrotondare con altre attività, come per esempio fare la guida o il taxista, comprare merce e rivenderla ad un prezzo maggiorato. Ogni metodo è valido. A fare questo è la gente comune ma anche chi ha studiato una professione all’università e ora fa tutt’altro come il cameriere o il musicista di strada.
Le contraddizioni continuano anche lungo le strade, dove si incontra gente molto povera ma con una dignità unica, che dispensa sorrisi per tutti nonostante non abbiano nulla. La ricchezza dell’Avana Vieja, tirata a lucido per i 500 anni dell’Avana, contrasta con la povertà delle strade subito fuori dal centro storico.
Insomma, preparatevi a girare per le strade e trovare tutto e il contrario di tutto. Infine, la cosa bella di girare per l’Avana è che non ho notato delinquenza – con questo non vuol dire che non ci sia – ma mi sono sentito sicuro in mezzo ai locali. I Cubani e in particolare gli Habaneros, sono gente felice, solare e radiosa, sempre sorridente e mai di fretta. Un popolo meraviglioso. Come si fa a non innamorarsene?
Il sistema della doppia moneta
A Cuba vige la doppia moneta: il CUC, conosciuto come Peso convertible, quello che usano i turisti, e il Peso Cubano o Moneda Nacional utilizzata per lo più dai locali. Il rapporto tra le due monete è a favore del CUC: con 25 pesos Cubanos fate 1 CUC. Ma sappiate anche che il CUC è agganciato al dollaro americano in rapporto 1 a 1. E non è raro sentir parlare la popolazione di dollari. Quindi quando un cubano vi dice 1 dollaro, vuol dire che vuole 1 CUC. La cosa si contorce un po’… Per semplificare un attimo le cose, il rapporto è questo:
1 Dollaro = 1 CUC = 25 pesos Cubanos. Tenete a mente questa equivalenza.
La questione dei dollari americani a Cuba
Nel caso pensiate di portare con voi dei dollari americani – in base a quello che vi ho detto prima – per pagare le vostre spese in viaggio, vi sconsiglio caldamente di portarli con voi. La popolazione e le attività commerciali non accettano i dollari statunitensi, benchè il CUC sia agganciato al dollaro. Questo perchè in base ad una legge emanata dal governo, chiunque voglia cambiare dei dollari dovrà pagare al governo una tassa del 13% sul cambio – prima era al 20%. Quindi anche se il rapporto CUC – dollaro è di 1 a 1, in base a questa legge, se cambiate 100 dollari vi daranno 87 CUC.
Se portate euro con voi, essendo la moneta europea una moneta forte, riceverete qualche CUC in più rispetto all’1 a 1 col dollaro. Per il cambio vi potete rivolgere agli hotel dove alloggiate oppure agli sportelli automatici in aeroporto o per strada. Evitate di cambiare dalla gente comune: in molti sfruttano la somiglianza tra i CUC e i pesos e vi rifilano i pesos, fregandovi col cambio.
La difficoltà di usare le carte di Credito
L’economia di Cuba si fonda prevalentemente sulla moneta corrente e non su quella elettronica. A parte le grosse catene alberghiere, che sono tutte munite di POS per il pagamento elettronica, tutto il resto del Paese ha serie difficoltà con l’utilizzo di carte di credito e bancomat. Per questo vi consiglio di portare con voi una buona scorta di contanti da cambiare in loco.
Le difficoltà che incontrete, se non avete con voi moneta a sufficienza, sono
- Problemi di linea per chi ha il POS oppure mancanza dello stesso nelle attività commerciali. O avete CUC o non si può acquistare.
- Lunghe code ai bancomat, anche di qualche ora, dovuta alla gente in fila per prelevare.
- Esaurimento del denaro disponibile negli erogatori e quindi oltre al danno anche la beffa di arrivare davanti allo sportello e trovarlo vuoto.
Inoltre, vi consiglio anche di cambiare a poco a poco, specie verso la fine del soggiorno: magari fate un bel cambio sostanzioso appena arrivati e poi verso la fine stabilite un budget giornaliero e cambiate quanto stabilito. Questo perchè, nel caso vi troviate con dei CUC poco prima della partenza, il governo ha stabilito che non è possibile far uscire moneta locale dai confini. E quindi li dovete ricambiare in Euro. La conseguenza è che dovrete affrontare, specie in aeroporto, lunghe ed interminabili code, ma soprattutto funzionari dotati della stessa velocità di Flash, il bradipo di Zootropolis – chi ha visto il cartone sa di cosa parlo.
Un paese libero da internet, ma non su internet
Come vi ho detto prima, il governo Cubano è un po’ ovunque, e non è da escludere una sua presenza anche nel controllo della rete web. Per quel che riguarda internet, se utilizzate la vostra rete dati il costo è davvero esorbitante. Ricordatevi magari prima di partire dall’Italia di staccarla in modo che quando arriverete a Cuba, non scaricherete dati e non incorrerete in costi.
Come utilizzare internet a Cuba
Per utilizzare internet avete tre opzioni.
La prima è quella di utilizzare la connessione, a pagamento, fornita dagli hotel. Il costo di internet è di 1€ l’ora. Ogni hotel applica un ricarico di 0.50 CUC. Quindi se chiedete 5 ore di internet, il costo è di 7,50€ e il consumo è in minuti e secondi effettivi. Ricordate sempre di scollegare la connessione facendo log-out, altrimenti vi ritrovate col credito che continua a scendere.
La seconda opzione è acquistare una scheda SIM di ETECSA oppure CUBACEL. Il costo è di circa 40€. Più vi dovete pagare la connessione internet.
La terza opzione è invece utilizzare gli hotspot presenti in alcune piazze. Per utilizzare gli hotspot dovete recarvi nelle tiendas di CUBCEL o ETECSA per l’acquisto delle schede con username e password – non potete utilizzare la connessione acquistata in hotel – . Il problema dell’acquisto nelle tiendas è che le schede finiscono presto e le code sono a volte interminabili. C’è che acquista connessioni in blocco e le rivende a prezzi maggiorati.
Le problematiche in cui potete incorrere con la connessione internet, è che la connessione a volte non è ottimale, specie la sera. Molti cubani si connettono dopo il tramonto e la rete risulta intasata. Alcuni siti risultano ad accesso difficoltoso o addirittura negato. I social invece sono tutti disponibili.
Il fatto comunque di non avere internet semre a portata do mano, lo trovo un fatto molto positivo. Si vive meglio il viaggio.
Muoversi a L’Avana e raggiungere l’aeroporto
Per raggiungere l’aeroporto Jose Marti di L’Avana, vi consiglio un taxi perchè altri mezzi pubblici sono davvero complicati. Ci si mette circa 20 minuti.
Per girare la città invece, potete scegliere di girare a piedi per le strade dell’Avana. Un modo davvero bello per scoprire una città unica. Altro modo per girare è il Coco Taxi. 5 CUC e vi portano a spasso per 1 ora. Infine, il metodo migliore in assoluto è il colectivo, il taxi condiviso. Le auto storiche sono quasi tutte adibite a taxi. Ne fermate una e chiedete il costo. Potete negoziare ed abbassare il prezzo di una corsa anche fino a 1 CUC.
Dove dormire a L’Avana
Infine, dove dormire a L’Avana. Se volete avvicinarvi alla popolazione locale, vi consiglio una casa particular. Sono case private a cui il governo ha dato autorizzazione per ospitare turisti. Il costo è di circa 30€ a notte.
Altrimenti se optate per l’Hotel, vi posso consigliare l’NH Capri La Habana, situato nel quartiere di Vedado, oppure se il vostro budget è elevato, l’Hotel Nacional, hotel storico e a 5 stelle dell’Avana.
Spero questi consigli di viaggio a Cuba vi possano tornare utili. Goditevi la Isla Grande finchè potete. A presto!
Sono Veneto e sono cresciuto in quel di Caorle, un perla che si affaccia sull’Adriatico. Amo viaggiare con i miei inseparabili compagni di viaggio: la mia compagna e i nostri due figli. Mi organizzo e vivo i miei viaggi per poi raccontarli. Tornare a casa mi rende triste, ma per buttare via la tristezza mi preparo subito per organizzare il prossimo viaggio verso una nuova destinazione.