Se è vero che tutte le strade portano a Roma, è altrettanto vero che uno dei suoi monumenti simbolo della città, ieri come oggi, è proprio la Basilica di San Pietro. Impressionante è la sua mole, sconvolgente la sua sontuosità e particolarmente affascinante la sua lunga storia.
La storia della Basilica di San Pietro
Tutto ebbe inizio nel I secolo d.C. quando, all’epoca dell’imperatore Nerone, l’apostolo Pietro subì il martirio sul Colle Vaticano, venendo poi sepolto nella vasta necropoli che un tempo qui si trovava. Fu poi l’imperatore Costantino nel 324 d.C. a dare il via alla costruzione della prima basilica dedicata all’apostolo ed innalzata proprio sopra la sua tomba.
Si trattava di un edificio assai diverso dalla Basilica che ammiriamo oggi, ma già lasciava intendere il suo divenire quello scrigno perfetto per quella “pietra” su cui Gesù avrebbe edificato la propria Chiesa. E così fu. La Basilica divenne infatti fin da subito tappa obbligatoria per i pellegrini che si dirigevano verso Santiago de Compostela o verso Gerusalemme, oltre che meta particolarmente ambita dai cristiani di tutta Europa.
La basilica costantiniana rimase in uso per molti secoli fino a quando nel 1506 papa Giulio II della Rovere decise di andare a smantellare completamente il vecchio edificio per dare il vita a una nuova e ben più sontuosa basilica. E si racconta che lo stesso papa sia sceso nelle fondamenta della Basilica per posare letteralmente la prima pietra! Certo è che i lavori si protrassero talmente a lungo da dover attendere un secolo e mezzo prima di arrivare al risultato straordinario che possiamo ammirare oggi. Non a caso per la sua realizzazione e sistemazione, furono chiamati dai numerosi papi che si susseguirono nel prosieguo dei lavori, i più grandi artisti del tempo: Donato Bramante, Raffaello, Michelangelo Buonarroti, Carlo Maderno, Francesco Borromini e Gian Lorenzo Bernini (solo per citarne alcuni).
La facciata della Basilica di San Pietro
Già la facciata sbalordisce per la sontuosità: larga più di 100 metri e alta più di 50, presenta ai visitatori la straordinaria Loggia delle Benedizioni dalla quale il papa si affaccia per le più solenni celebrazioni, come per esempio il giorno dell’elezione.
Superando il sagrato, ci si troverà dinanzi alla centrale Porta del Filarete, l’unica delle cinque ad avere antiche sembianze (le altre infatti sono state tutte realizzata nel 1900).
L’interno della Basilica di San Pietro
Ma è entrando in Basilica che si rimarrà letteralmente senza fiato perché ciò che si apre davanti ai nostri occhi non ha eguali nel mondo! Secoli di storia raccontata e impressa nei preziosi marmi, nelle fantasiose decorazioni, nelle possenti statue e nei gloriosi monumenti funerari, che diventano realmente immortali.
Qui tutto è colossale e immenso, ma talmente proporzionato da far perdere l’impressione che sia tutto così grande. Se poi si vuole menzionare qualche importante opera d’arte qui custodita, non si avrà che l’imbarazzo della scelta.
La Pietà di Michelangelo e la statua bronzea di San Pietro
Accoglie il visitatore la struggente Pietà di Michelangelo realizzata dal grande maestro a soli 23 anni, unica opera ad essere stata da lui firmata.
Emoziona la statua bronzea di San Pietro, attribuita ad Arnolfo di Cambio e datata al XIII secolo, il cui piede è così liscio poiché consumato dal tocco e dal bacio dei fedeli lasciati durante il corso dei secoli.
Il Baldacchino del Bernini
Al centro della Confessione, il luogo più sacro di tutta la basilica poiché è qui che si trova la tomba di Pietro, toglie il fiato il celebre Baldacchino del Bernini con le quattro colonne tortili borrominiane, realizzato – si dice – con la copertura bronzea della cupola del Pantheon. Fu papa Urbano VIII Barberini ad autorizzare questo “recupero” non proprio gradito al popolo romano, che così infatti sentenziò: “quello che non hanno fatto i Barbari, lo fecero i Barberini”.
La Cattedra di San Pietro
Alle spalle del baldacchino, la Cattedra di San Pietro, opera sempre del Bernini: una straordinaria scenografia teatrale in bronzo dorato, stucco e vetro che ospitava un sedile in legno, la cattedra appunto, su cui si dice sedesse lo stesso Pietro, custodita dal 1867 nel Museo del Tesoro della Basilica.
La cupola di Michelangelo
E’ però alzando gli occhi, proprio in questo punto dalla basilica, che si resta ammutoliti ammirando la perfezione e l’imponenza della cupola di Michelangelo: interamente decorata con raffinati mosaici, poggia su giganteschi piloni che ospitano all’interno di quattro nicchie, le statue colossali progettate dal Bernini che ritraggono la Veronica, Sant’Elena, Sant’Andrea e San Longino, l’unica scolpita dal maestro.
Ma è certamente dalla piazza che la cupola rende al meglio la sua sontuosità: alta più di 130 metri, ha una diametro di quasi 60 metri e per la sua realizzazione si dovette aspettare quasi 10 anni!
Proprio per la sua straordinaria importanza, molti furono i pontefici e i personaggi illustri del passato a scegliere San Pietro come luogo per la propria eterna dimora e tra i più significativi monumenti funerari vi sono quelli che ospitano le spoglie di papa Urbano VIII, Paolo III e Alessandro VII Chigi, oltre a quello della regina Cristina di Svezia!
2 curiosita
E per finire due piccole curiosità.
La prima riguarda la Rota Porfiretica: tra gli intarsi del pavimento, nella navata centrale subito dopo l’ingresso, si nota infatti un grande disco di porfido rosso, tra i pochi elementi che rimangono della basilica costantiniana e sulla quale si inginocchiarono i 23 sovrani incoronati dai papi, fra l’800 e il 1452, da Carlo Magno fino a Federico III.
L’altra è la presenza, nella navata centrale, di alcune stelle incastonate nel pavimento ad indicare la lunghezza delle principali basiliche presenti in tutto il mondo: con sorpresa si noterà che tutte possono essere “contenute” all’interno della Basilica di San Pietro!
L’Associazione Culturale “L’Asino d’Oro” nasce nel 2013 e organizza visite guidate e passeggiate per adulti e bambini alla scoperta di Roma e del Lazio.