Ho visitato diversi anni fa il Belgio e in quella occasione feci una visita a Bruges (Brugge in fiammingo). Mi è rimasto un piacevole ricordo di quel fugace incontro sotto la pioggia, così ho deciso di pianificare un fine settimana low cost che mi riportasse qui e mi facesse conoscere anche Gent.
Tre giorni all’insegna della tranquillità, le passeggiate nei centri storici, la scoperta di scorci suggestivi. Queste cittadine a misura d’uomo hanno una distanza breve dall’Italia tale da poter essere coperta con voli economici (ho pagato un Bologna-Bruxelles 50 euro andata e ritorno), e le loro dimensioni le rendono visitabili senza nessun affanno.
La settimana scorsa vi ho dato alcuni consigli per apprezzare al meglio il vostro viaggio a Bruges. Oggi ecco allora qualche indicazione per chi volesse trascorrere qualche giorno a Gent.
1. Passeggiare con il naso all’insú
Questo il primo e forse più sentito consiglio. Qualsiasi guida turistica orienta le scelte di cosa si può vedere in questa città. Nel suo centro ben tre piazze sono in successione fra loro, chiese, torri fra le architetture più imponenti. Quello che ha fatto nel corso della mia visita, è stato passare da un quartiere storico all’altro, osservando le superbe facciate, notando i particolari diversi in ciascun palazzo e la loro disarmonica ma piacevole successione. Scritte, formelle, colori, rosoni, bassorilievi… oggi questi palazzi sono per metà spesso colonizzati da locali, spianate all’aperto e loghi monomarca, ma alzando lo sguardo verso il cielo, i mattoni, liberi da scritte, raccontano ancora la storia di chi vi ha abitato.
2. Shopping!
Anche qui pasticcerie e un dolce venduto ovunque, una specie di caramella a forma di cono con il ripieno al lampone. Se ne vendono di diversi colori, ma l’originale è viola. È il Cuberdou, detto “naso di Gent” e moltissime sono le persone che si affanno ad acquistarli nei negozi e nei banchi all’aperto. Fra i prodotti alimentari qui prodotti anche la senape, venduta nel negozio fabbrica Tierentetn-Verlent mentre per l’oggettistica vintage un solo nome: The Fallen Angels. Un negozio poetico e nostalgico, la cui atmosfera é tutta da assaporare. Quando si entra non si scorge quasi la luce filtrare dalle vetrine, ogni spazio è coperto da oggetti, giochi d’epoca, scatole di latta, cartoline. Qui si fa presto amicizia con il cane e facilmente si scambiano pensieri con i proprietari. Non sai cosa cerchi quando ci entri ma c’è di certo qualcosa che ti aspetta qui.
3. Sostare (possibilmente con il sole) lungo il canale Graslei
Qui storicamente il vero nucleo commerciale della città e vi sorsero subito, dal XIII secolo, numerose case delle potenti Corporazioni locali, che ben presto trasformarono questa parte del fiume nel vero centro economico e pulsante di Gent.
Ho trascorso un paio di ore aspettando che la luce cambiasse intensità illuminando le facciate dei palazzi, ed osservando la gente che arrivava qui, per leggere un libro, incontrarsi, prendere il sole, passare in allegria alcune ore, bere una birra. Questo è proprio un luogo di incontro e di scambio, di quelli dove l’armonia e la bellezza dell’architettura hanno creato un piacevole salotto.
4. Fotografare Werregarenstrasse
Infine ecco il cuore della la street art di Gent: i vicoli del centro si vivono anche attraverso i colori dei suoi writer!
Insegnante di professione, turista per passione, fotografa per diletto. Amo sognare e progettare i miei viaggi come un modo per conoscere e scoprire me stessa. Parecchi i viaggi fatti, molti di più quelli ancora da fare e da raccontare.