“Ma sei sicura di voler andare a Zurigo?” La domanda della mia amica mi torna in mente quando parcheggiamo nel cortile dell’hotel di Schaffhauserstrasse. Le avevo risposto senza nessuna esitazione: Zurigo è una città affascinante, e sono certa che anche le tre persone che questa volta mi accompagnano ne saranno colpite.
Appena il tempo di registrarci in albergo e siamo alla fermata di Milchbuck, di fronte a Irchelpark, il più grande parco cittadino. Il tram numero sette non si fa attendere, e in dieci minuti ci porta alla fermata Central. Quando scendiamo l’aria è gelida e il cielo è scuro, come se dovesse nevicare da un momento all’altro.
Attraversiamo la Bahnhofbrücke diretti verso l’Hauptbahnhof, la stazione centrale, che da oltre vent’anni ospita il più grande mercato natalizio coperto di tutta Europa. Esplorare il Christkindlimarkt non è un’impresa semplice con la gente che si accalca intorno ai 150 stand che vendono di tutto, dalle decorazioni natalizie alle boule à neige, dalle ciabatte di lana cotta alle sciarpe decorate con cristalli di neve. Insomma, articoli che si possono trovare nella maggior parte dei mercati di Natale del resto dell’Europa.
Mi sembra più interessante l’offerta alimentare: ci avviciniamo a uno stand che vende Pretzel e ne ordiniamo uno, mentre al banco accanto compriamo dei Bratwürst – salsicce bollite nel brodo – con pane di segale. Il calore del cibo ci rincuora, e le cose non possono che andare meglio dopo un assaggio di fonduta bollente. Attraversiamo la stazione, oltrepassando il maestoso albero di Natale con i suoi 15 metri decorati da migliaia di cristalli di Swarovski. Ci lasciamo guidare dall’olfatto: seguendo il profumo della cannella e dei chiodi di garofano troviamo uno dei chioschi che servono Glühwein. Ne ordiniamo quattro bicchieri: l’aroma del vin brûlé è ottimo, ma il sapore lascia un po’ a desiderare, forse perché il vino utilizzato non è di ottima qualità. In ogni caso la bevanda ci scalda e ci dà l’energia per lasciare la stazione.
Quando attraversiamo Bahnhofplatz inizia a nevicare: fiocchi piccoli come spilli cadono dall’alto, infilandosi chissà come tra la sciarpa e il colletto del cappotto. Ci incamminiamo lungo Bahnhofstrasse e, facendoci spazio tra le persone cariche di borse, proseguiamo fino a Schweizergasse, dove ci fermiamo all’angolo della piccola piazza per comprare un pacchetto di caldarroste da un venditore ambulante. Da qui proseguiamo fino a Paradeplatz, dove svoltiamo verso l’hotel Storchen, affacciato sul fiume Limmat. Qui ci fermiamo qualche minuto ad ammirare Weinplatz e l’edificio del Rathaus, il municipio.
Una volta attraversato il ponte ci troviamo nella città vecchia, nel quartiere di Niederdorf. L’atmosfera che si respira è diversa rispetto a quella della riva opposta del fiume: i marchi di alta moda hanno lasciato spazio ai piccoli negozi di stilisti emergenti e alternativi, ai bar e ai ristoranti. Risaliamo Marktgasse fino ad arrivare a Niederdorfgasse, la strada che ospita il mercato di Natale più antico della città. Sarà che sta nevicando, sarà che siamo in giro da parecchie ore, ma sta di fatto che le bancarelle non sembrano molto diverse da quelle della stazione centrale, per cui ci limitiamo a una passeggiata veloce tra gli stand intorno a Hirschenplatz prima di prendere una delle tante stradine della città vecchia per tornare verso il Grossmünster, l’antico duomo.
Potrebbe essere un’occasione per imparare qualcosa sulla Riforma svizzera, ma veniamo distratti prima di arrivare a destinazione. Scendendo lungo uno stretto vicolo, ci troviamo davanti uno spettacolo al quale non sappiamo resistere. Ci colpisce l’insegna a caratteri dorati: Schwarzenbach, Kolonialwaren, generi coloniali. Le due vetrine sottostanti sono una festa per gli occhi, con i barattoli di miele e di conserve, i contenitori di frutta secca o candita, i cestini con le spezie. Entriamo e chiediamo informazioni alla commessa, che ci racconta come il negozio di alimentari sia stato fondato nell’Ottocento da Heinrich Schwarzenbach. Non so resistere alla tentazione quindi compro cioccolata, marzapane, scorze di arance candite e anice stellato, anche se non so bene a cosa mi potrà servire. Dal sontuoso bancone di legno, la commessa ci dice che proprio accanto al negozio si trova lo Schwarzenbach Teecafé, la pasticcieria omonima dove servono un’ottima cioccolata calda. Non deve aggiungere altro: lasciamo il negozio e entriamo nel locale accanto.
Il caffè è quasi al completo e non è molto grande, ma riusciamo comunque a trovare posto. Ci lasciamo cadere sulle poltrone rivestite di velluto rosa, godendoci il meritato riposo. Chiediamo la Käsekuchen, la torta al formaggio, e la Mohnkuchen, un dolce a base di semi di papavero. Per scaldarci ordiniamo la cioccolata calda: come per il tè e per il caffè, c’è un menu dal quale scegliere in base al paese di provenienza delle materie prime. Le tazze arrivano in poco tempo, piene di liquido scuro, denso e fumante. Penso alla mia amica e alla sua domanda, prima di partire: sì, una vacanza a Zurigo è un’ottima idea.
Informazioni pratiche
- Hotel Coronado – Schaffhauserstrasse 137
- Christkindlimarkt – Haupthalle, Zürich Hauptbahnhof
- Niederdorf Markt – Zürcher Niederdorf
- Grossmünster – Grossmünsterplatz
- Schwarzenbach – Münstergasse 17-19
Foto di copertina: Kamil Porembiński
Abito in un piccolo paese di provincia e lavoro in un ufficio in una stradina secondaria. Immagino però di vivere a Notting Hill, di lavorare a Williamsburg, di prendere un aperitivo a Montmartre e di cenare a North Beach. E magari di fare shopping sulla Fifth Avenue. Non so cucinare, ma adoro mangiare. Mi piace conoscere un posto nuovo attraverso il suo cibo e le sue tradizioni culinarie. Non riesco a fare a meno di raccontare quello che ho scoperto agli altri.