Navigando alle British Virgin Islands – Giorno 4

Diario di bordo: giorno 4 – Marina Cay, 1 gennaio 2013

Eccoci qua! Innanzitutto buon anno. Ieri sera il Foxy’s – celebre locale sulla spiaggia dell’isola Jost Van Dyke – ha mantenuto alta la sua reputazione e siamo rimasti a ballare fino a tarda notte. Le 35 barche di The Yacht Week erano tutte presenti e abbiamo portato una certa dose di energia sull’sola, ma nulla che il leggendario Foxy’s non potesse contenere. Serata epica e tanti nuovi amici e amiche che ci hanno fatto compagnia fino all’arrivo del nuovo anno!

Ora ci stiamo muovendo in direzione Marina Cay, la nostra quarta tappa. Il tempo non è dei migliori e probabilmente beccheremo qualche temporale. Fa sempre caldo, ma il vento è salito sui 25 nodi e il mare si è un po’ ingrossato. Il nostro fidato skipper Anton e il bel catamarano di 40 piedi non si scompongono e veleggiamo come dei veri pirati in un mare blu scuro con le isole verde acceso di sfondo. Sembra una cartolina.

L’isola di Marina Cay si estende per circa 32 mila metri quadrati ed è rimasta disabitata fino al 1937, quando lo sceneggiatore americano Robb White decise di trasferirvisi con la moglie. I due coniugi trascorsero sull’isola tre anni, scavando tra le rocce e adattandosi tra la natura fino a edificare una piccola e semplice casetta. In seguito il governo britannico si rifiutò di confermare la loro proprietà sull’isola, adducendo che White avrebbe offerto un’immagine distorta della vita sulle British Virgin Islands nei suoi scritti. All’inizio del nuovo secolo l’isola fu acquistata dalla Jose Cuervo Tequila, che la usò per campagne promozionali e per ospitare eventi e vincitori dei concorsi indetti dall’azienda stessa. Oggi sull’isola si trovano il Pusser’s Restaurant e il complesso di alloggi per turisti Villa Rentals. La casa costruita dai coniugi White è ancora in piedi e viene usata come sala di letture dal modesto complesso turistico.

Noi arriviamo a Marina Cay che è buio. Ci sono sempre 25 nodi di vento il che complica un po’ l’ormeggio. Decidiamo quindi di attaccarci a un gavitello per passare la notte più tranquilli. Poco dopo il nostro arrivo, una seconda barca di TYW ci si affianca. Passiamo la notte insieme e gli offriamo anche un po’ di pasta che avevamo appena cucinato. Il loro equipaggio è misto (svizzeri, russi e polacchi) e hanno un catamarano uguale al nostro. Visto il maltempo decidiamo di non scendere a terra, ma rimaniamo a bordo e passiamo la serata con i nostri nuovi amici internazionali. A domani!

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