Escursione sulla via dei pizzoccheri in Valtellina

Conclusione della stagione escursionistica: quale modo migliore di celebrarla se non a Teglio, con un sontuoso pranzo a base di sapori valtellinesi?

Lungo il percorso è stato possibile soffermarsi a Tirano per visitare il Santuario. L’evento miracoloso alla base della sua costruzione ebbe luogo il 29 settembre 1504, in un orto, quando la Madonna apparve al beato Mario Omodei, chiedendogli di edificare in quel luogo un tempio in suo onore. Per la consacrazione si dovette attendere sino al 14 maggio 1528 quando il santuario venne benedetto dal vescovo di Como, Cesare Trivulzio. Lo stile è un intrecciarsi tra puro Rinascimento e gusto barocco, l’organo è l’opera più pregevole che dà al Santuario una larga fama: alto quasi 14,50 metri, è sorretto da otto colonne di marmo rosaceo, provenienti da Arzo nel Canton Ticino. I delicati pannelli del parapetto rappresentano la natività, i magi e la circoncisione. Per la gran parte l’opera è di larice rosso. La parte strumentale, con 2200 canne, inizialmente, di purissimo stagno, è stata più volte restaurata ed è tutt’ora in funzione.

Si parte dalla località di San Giacomo, sul fondovalle, fra i vigneti di Valgella, al cospetto delle Alpi Orobie, in una splendida giornata che esalta il fascino della stagione autunnale.

I massicci montuosi si stagliano imponenti su specchi lacustri, esibendo i dolci contrasti cromatici del proprio manto erboso, spruzzato sulle cime aguzze, da cumuli di candida neve. Su agglomerati di casupole che paiono di cartone, come quelle di un presepe, si ergono campanili di graziose chiesette che esaltano il senso di misticismo che aleggia su quel divino paesaggio incastonato nello sfavillio di “un cielo di Lombardia così azzurro quando è azzurro”.

Il toponimo di Teglio deriverebbe dalla denominazione ligure tell, evidente nell’aggettivo “tellino” e da cui avrebbe preso nome l’intera Valtellina. La posizione climaticamente favorevole ha incoraggiato fin dall’antichità gli insediamenti umani, come attestano reperti archeologici e importanti stele camune istoriate con motivi cuneiformi, geometrici e antropomorfi.

Nel Medioevo il centro dipendeva dalla Diocesi di Como e dal XII secolo appartenne al vescovo di Milano. Il castello, di cui oggi resta solo la torre, fu teatro di un assedio nella seconda metà del Duecento, al tempo della lotta fra Guelfi e Ghibellini. Nel corso dei secoli XV e XVI assunse sempre più importanza la famiglia Besta, che fece erigere il bellissimo palazzo omonimo in pregevoli linee rinascimentali. Tra gli altri monumenti del borgo spiccano il settecentesco Palazzo Cattani Morelli, la Chiesa di Sant’Eufemia di struttura medioevale, l’Oratorio dei Bianchi e la chiesetta di San Lorenzo del Quattrocento.

Dopo aver ammirato tali gioielli artistici, ci si reca presso lo storico ristorante “Il Combolo”, uno dei più rinomati presidii dell’Accademia del Pizzocchero, fondata nel 2002, e si rende onore alla delizie culinarie valtellinesi a base di grano saraceno: polenta taragna, sciatt e ovviamente pizzoccheri.

I robusti sapori della tradizione agricola ci proiettano simbolicamente negli ambienti teatro delle nostre camminate, facendoci sentire orgogliosi di averli esperiti, faticosamente, ma in un appagante connubio di splendide acquisizioni sensoriali.

Dove si trova Teglio?

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