Viaggiatrice – psicologa: intervista a Francesca

Abbiamo il piacere di presentare Francesca, una viaggiatrice – psicologa, che nell’ultimo suo viaggio ha trascorso tre mesi in Sud America portando avanti un progetto di cui ci parlerà durante il corso dell’intervista.

Mi chiamo Francesca, sono una rossa riccia napoletana che vive a Roma da 14 anni.

Psicologa del lavoro per passione, ho lavorato tanti anni in una grande azienda che mi ha resto frustrata ed infelice, non vedendo vie di miglioramento ho preso al balzo delle loro “ristrutturazioni finanziarie” per prendermi un lungo periodo di pausa.

Con tutto questo tempo a disposizione, ho cercato di concentrarmi sulle due cose che amo di più: i viaggi e la psicologia, quindi ho deciso di viaggiare e di fare una ricerca sperimentale in ambito della psicologia del turismo.

Quale è stato il tuo ultimo lungo viaggio? 

Sono stata tre mesi in Sudamerica, ho scelto le Ande per ripercorrere quello che aveva fatto la mia bisnonna nel 1911, ma io ho visitato qualche paese in più!

Sono Partita dal Cile e dopo una breve sosta a Santiago mi sono diretta a nord verso il deserto di Atacama e da li ho iniziato a risalire le Ande. Ho attraversato il confine Boliviano, il Salar di Uyuni e poi le città coloniali di Potosì, Sucre e Cochabamba, una puntatina in Amazzonia e poi ancora a La Paz.

Ho visitato il Lago Titicaca e così mi sono ritrovata in Perù, e da lì ancora montagne ancora paesaggi e storie lontane, ho fatto l’Inca Trail fino a Machu Piccu, la Valle di Cuzco per poi tornare più vicina alla costa verso Arequipa e il Colca Canyon.

Ho preso un aereo e sono andata ad Iquitos, l’unica città non collegata da strade, sul Rio delle Amazzoni; qualche giorno a Lima a surfare l’oceano.

Dopo due mesi senza scendere dalla Cordigliera sono ritornata in Argentina (per la seconda volta) verso le cascate di Iguazù e la mia amata Buenos Aires, poi dieci giorni in Uruguay, dove ho fatto tutta la costa est per poi rimanere qualche giorno a casa di amici.

Cosa ti spinge a viaggiare per lunghi periodi?

La libertà, la passione, l’idea che stai solo inseguendo quello che ti dice il cuore senza scadenze, senza date di ritorno e la possibilità di fermarti in un luogo tutto il tempo che vuoi e di stupirti dell’inaspettato.

Cosa può insegnare a livello personale un lungo viaggio in zone del mondo così diverse dallo stile di vita occidentale?

Ci aiuta a vedere la nostra vita in un’altra prospettiva, mi ha fatto capire che si può veramente essere felici, che spesso ci lasciamo intrappolare in falsi miti che ci distraggono e distolgono dalle cose importati e da quello che per me è il senso della vita.

Personalmente, credo che viaggiare in luoghi così lontani e diversi ci aiuti a capire la storia, quasi sempre è difficile conoscere la verità su quello che è successo negli altri continenti a popoli che conosciamo solo grazie ai racconti di altri, parlare con la gente, capire le tradizioni altrui e quello che è stato fatto loro, ci rende più umili e credo che la nostra società ne abbia realmente bisogno.

Qual’è la nazione che più ti ha segnata e perché?

La Bolivia, perché non te l’aspetti! Perché è ancora verace, autentica, con tutte le ferite causate dall’occidente ancora aperte. Vive di pregiudizi che non sono veri, è un paese meraviglioso e difficile proprio come il suo territorio. Mi ha stupito vedere tanta arte, tante tradizioni tanti paesaggi così diversi tra loro. L’ospitalità della gente mi è entrata nel cuore, ci sono stata un mese ma appena ho varcato il confine con il Perù ho provato un piccolo dolore al cuore.

Quale è il tuo stile di viaggio? Prenoti e programmi tutto prima della partenza o decidi di volta in volta?

Ho cambiato molto il mio stile di viaggiare negli ultimi 15 anni.

Io nasco abbastanza ossessiva e programmatrice ed ogni volta che le cose non andavano come avevo programmato “davo di matto” e così ho cercato di modulare questo lato del mio carattere.Con il tempo ho capito che quando viaggi è il luogo che comanda, non tu! E quindi adesso studio un itinerario sommario e poi mi lascio trasportare, magari prenoto solo cose che assolutamente voglio fare, come l’Inca Trail in Perù.

Mi capita di chiedere consigli ad altri viaggiatori e di fermarmi più del dovuto in posti che mi hanno particolarmente colpito.

E a livello di budget come ti gestisci?

Prima di partire faccio un budget per eccesso, considerando il costo della vita e le attività che voglio fare, poi prendo nota di ogni spesa, su un foglio excell o una app e controllo circa ogni settimana le mie uscite, ho scritto tutto in un post Come viaggiare 3 mesi in Sudamerica Low-Cost

Prediligi viaggiare da sola o con compagni di viaggio? 

Per tantissimi anni ho viaggiato o con la mia migliore amica o con il mio ex ragazzo, entrambi fantastici compagni di viaggio, poi le vicissitudini della vita mi hanno portato a partire sempre in periodi contro tendenza e quindi da 4 anni viaggio da sola, e a dire il vero lo preferisco.

Ti da una sensazione di libertà e controllo allo stesso tempo. Ogni tua scelta pesa sulle tue spalle (a partire dallo zaino) e questo ti responsabilizza moltissimo e non ti porta a fare inutili litigate, e dall’altra parte hai la libertà di fare ogni singolo istante tutto quello che vuoi o non vuoi fare.

Inoltre quando si viaggia da soli, in realtà non si è mai soli, io conosco sempre un sacco di persone interessantissime e passo notti intere a sentire racconti o a parlare di religione (uno dei miei argomenti preferiti)

Sei una viaggiatrice che si porta a casa dei souvenir come ricordo? Se si quali sono gli oggetti che più prediligi?

Io vorrei un container in ogni porto! La mia casa è arredata quasi solo con oggetti comprati nei miei viaggi. Dal mio amore per gli acquisti di viaggio è nato www.chetiporto.it , oltre ad essere la finestra sui miei racconti ed il mio blog, è anche la vetrina dei mie acquisti per il mondo.

Io amo comprare gioielli e sciarpe, credo che siano gli oggetti che più rappresentino le tradizioni e l’artigianato dei popoli. Ogni paese ha una lavorazione dei metalli differente, delle pietre autoctone e uno stile che li contraddistingue.

Io amo comprare, sedermi nei mercati passare la giornata con la gente e poi tornare in Italia e raccontare i miei viaggi mostrando i miei gioielli, è come se fossero delle fotografie parlanti.

Hai mai visto un paese visitato come un luogo in cui trasferirsi definitivamente?

Bella domanda! Il mio paese preferito è il Messico, ma non so se potrei vivere così lontano tutta la vita. La parola definitivamente mi spaventa in tutti gli ambiti della mia vita, l’unica cosa che penso potrei fare per sempre è vivere a Roma! Amo questa città, l’ho scelta tra tante, è come un marito per me, mi auguro di non lasciarlo mai.

Durante questi mesi hai dato vita ad un progetto: ci racconti di cosa si tratta?

Ho cercato di conciliare il viaggio con la psicologia e da li è nata la mia ricerca.

La mia idea di base era cercare di capire se ci sono, negli essere umani, dei fattori di personalità che possono orientare la scelta del viaggio.

Sono interessata a capire se soggetti con tratti di personalità simili sceglierebbero lo stesso tipo di viaggio. Tutti gli studi condotti si basano su variabili sociali o culturali, studiano le motivazioni indotte dai media, io volevo capire se c’era qualcosa che fosse semplicemente legato alla personalità.

Quindi, ho strutturato un questionario molto semplice sull’orientamento al viaggio combinato con un test di personalità open-source.

Ho tradotto il mio strumento in 3 lingue l’ho messo on-line in una sezione del mio blog e l’ho lanciato nella rete e sottoposto ai viaggiatori che incontravo nei miei viaggi.

Ad oggi ho terminato l’elaborazione dei dati e devo dire che sono molto soddisfatta dei risultati.

In tutto ho intervistato 740 soggetti divisi in 71 nazionalità, la maggior parte si raggruppa tra Europa- Sudamerica e Nordamerica, con età compresa tra i 18 e i 45, ho ovviamente suddiviso il campione per genere e titolo di studio.

Per quanto riguarda la personalità i fattori che ho analizzato sono: Dinamicità, Vulnerabilità, Empatia, Coscenziosità, Immaginazione, Difensività, Introversione.

Dalla mia analisi dei dati è molto evidente che alcuni di essi hanno un peso preponderante per i viaggiatori che scelgono un viaggio più avventuroso rispetto a quelli che potremmo definire turisti.

Quale sarà il tuo prossimo viaggio?

Il prossimo viaggio sarà il Libano, anche se mi fermerò davvero poco e poi quest’estate spero di riuscir andare in Venezuela e Colombia.

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