Alla scoperta del quartiere delle geisha di Kyoto

Ogni popolo sul pianeta è accompagnato nell’immaginario delle altre culture da una dose più o meno variegata, colorita o buffa di stereotipi. Il che non è necessariamente un male, purché li si riconosca come tali e si sia pronti a metterli in discussione con il confronto diretto.

Noi italiani, ad esempio, siamo il popolo che ama il vino e la buona tavola, parliamo a voce alta e gesticoliamo incessantemente. I giapponesi, invece, non si libereranno mai della loro iconica immagine di turisti affascinati da ogni anfratto europeo e sempre pronti con la macchina fotografica a immortalare ogni sussulto di foglia.

Quando però siamo noi a visitare il loro splendido paese è fin troppo facile rientrare nello stesso ruolo, talmente sono incredibili e numerose le meraviglie del Giappone.

Chiunque abbia mai mangiato del sushi, letto un fumetto manga o assistito ad uno spettacolo di marionette Bunraku sa bene che in Giappone si nasconde qualcosa di incredibile. Un misto di cultura tradizionale e propensione verso la modernità a cui è ben difficile resistere.

Tra le destinazioni che non dovrebbero mai mancare durante un viaggio in Giappone c’è sicuramente Kyoto. Capitale dell’impero nipponico per migliaia di anni, questa città è stata distrutta e ricostruita più volte nel corso di guerre e catastrofi, e ogni volta è risorta più bella e affascinante che mai.

Una delle attrazioni della città più amate in assoluto – e anche tra le più insolite e particolari di tutto il Giappone – è il quartiere delle geisha, Gion, situato nel cuore della città lungo la Shijo Avenue. Un’area intrigante e coinvolgente, piena di negozi, ristoranti, sale da tè (ochaya) in cui godere dell’intrattenimento delle geiko (dialetto di Kyoto per “geisha”) e delle loro apprendiste, le maiko.

Le geisha sono intrattenitrici professioniste che si occupano del benessere degli ospiti durante cene, banchetti e altre occasioni mondane. Sono esperte di varie arti giapponesi tra cui danza e musica, ma sono anche regine di eloquenza e conversazione. Le apprendiste si trasferiscono nel quartiere di Gion quando hanno 15 anni e vengono istruite dalle professioniste più esperte, ma solo le più talentuose diventeranno geisha qualche anno più tardi.

Il tipico ambiente in cui le geisha operano sono le tradizionali sale da tè giapponesi, spesso dei luoghi molto esclusivi ampiamente utilizzati per incontri d’affari e il cui accesso è consentito solo a ospiti fidati. Qui ci si accomoda su un tatami in un’ampia sala dove viene servito il cibo, mentre le intrattenitrici si occupano di mantenere la conversazione a livelli brillanti e offrono esempi delle loro doti artistiche. Non mancano nemmeno piccoli giochi da bar in cui il perdente è costretto a bere ogni volta un bicchiere di birra o whiskey.

Sebbene tradizionalmente quelli ospitati nelle ochaya siano eventi molto esclusivi, di recente queste sale da tè hanno aperto le loro porte anche a visitatori e turisti stranieri. A Kyoto ci sono persino delle agenzie turistiche specializzate nel fungere da tramite per i viaggiatori che non hanno pratica nella lingua giapponese.

Oltre che in cerca di questi spettacoli, i visitatori giungono a Gion anche per ammirare le tante case mercantili in legno (machiya) ancora preservate nel loro stile tradizionale. Siccome in passato le tasse sulle proprietà immobiliari erano basate sullo spazio occupato lungo la strada, queste ingegnose architetture mostrano una facciata molto limitata e si sviluppano invece in profondità, fino a venti metri dalla strada.

Uno degli angoli più popolare di Gion in cui ammirare queste case mercantili è la strada Hanami-koji, dove alle machiya si alternano eleganti ristoranti in cui gustare la prelibata alta cucina di Kyoto (kaiseki ryori) con l’intrattenimento delle geisha.

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