Cosa vedere nell’entroterra Andaluso: il paese dei puffi e della corrida

La scelta di alloggiare a Marbella prevedeva un’escursione in giornata ai paesi dell’entroterra Andaluso. Ne avevamo scelti due in particolare: uno era Juzcar, conosciuto come il paese dei Puffi, l’altro era Ronda, un paese dalla conformazione un po’ particolare e terra di nascita della corrida – anche se siamo contrari a questa pratica.

Ci lasciamo Marbella alle spalle in un pomeriggio caldo ma ventilato. All’inizio la strada è molto bella e panoramica: mentre ci addentriamo e saliamo lungo i costoni delle montagne, il paesaggio alle nostre spalle mostra il mare con sotto i campi da golf e le ville con piscina. Ma poi, quando si entra all’interno, aumentano i tornanti e il paesaggio diventa più arido.

La strada si fa più tortuosa e noiosa, e Juzcar sembra non arrivare mai.

L’ultimo tratto, una strada stretta che sembra portarvi in mezzo al nulla, è avvolto dagli alberi e dai rami. Solo quando i rami si diraderanno troverete un cartello con scritto: Primer Pueblo Pitufo del mundo” .

Juzcar

Juzcar e la scelta di diventare il paese dei Puffi

Scelto per via della sua conformazione, per il suo clima e per aver solo 175, Juzcar è rimasto il Paese dei Puffi anche dopo la proiezione della “prima”.

Gli autori quando scelsero Juzcar, chiesero di dipingere il paese di Blu, ma il sindaco pose come condizione che i lavori fossero assegnati ai disoccupati del paese. I produttori accettarono, con la promessa di restituire il paese come lo avevano trovato. Ma gli abitanti avevano altri progetti e lasciarono il paese colorato di blu. Questo aiutò, e tutt’ora aiuta, il paese ad attirare i turisti dalle zone limitrofe.

Juzcar

Lungo le strade del Paese dei Puffi

Per decidere se pitturare il paese di blu, il sindaco mise ai voti la scelta. Votarono tutti a favore, tranne uno. La persona contraria al progetto puffi fu additata come nemica dei Puffi.

Da qui partono due “leggende”. La prima, e meno famosa, dice che la sua casa non venne pitturata di blu. La seconda dice che questa persona nemica dei Puffi doveva essere riconosciuta da tutti. Per questo nella facciata della sua casa disegnarono Gargamella, il nemico numero uno degli esserini blu. E’ anche indicata come Casa del Bandolero ed è la prima che incontrate quando arrivate da Marbella.

Il giro per il paese prevede una passeggiata per le sue vie. Tutto è blu: case, bar, i due alberghi, il municipio, persino il cimitero è blu. Dalle finestre delle case qualche puffo si mostra, qualche altro sembra volersi nascondere.

Le due riproduzioni più grandi sono quelle dei due simboli più puffosi: Grande Puffo e Puffetta. Lungo le vie potete anche seguire dei percorsi avventurosi, indicati come Ruta Aventura 1, 2, 3 o 4. Percorsi giocosi adatti ai bambini.

E all’ingresso del paese potrete trovare anche un piccolo parco giochi.

La vista al pueblo dura circa un ora. Devo dire che se venite fin qui coi vostri figli, si divertiranno a scoprire questi fantastici esserini blu che hanno colorato la nostra infanzia.

Juzcar

Verso Ronda, entroterra Andaluso

Dopo aver visitato Juzcar ripartiamo verso Ronda. E’ una cittadina di circa 35 mila abitanti, situata a metà strada tra Siviglia e Marbella nell’entroterra Andaluso e per conoscerla meglio vi consiglio un tour gratuito e guidato per le strade di Ronda.

La cittadina di Ronda si caratterizza per una parte più moderna ed una parte molto più storica ed iconica allo stesso tempo. La parte più moderna consiste in un viale pedonale, che sinceramente non mi ha fatto una grande impressione. Si chiama Calle Espinel, ed è una via molto ampia piena di negozi e bar, ma anche di giovani.

Percorsa la via, si arriva a fino alla piazza principale, quella dove si trova Plaza de Toros.

Ma prima ci fermiamo a Plaza de Socorro, una delle piazze principali della città dove si ritrova la popolazione di Ronda para tapear.

Calle Espinel

Visita a Plaza de Toros

Quello che ci interessa davvero invece è Plaza de Toros e al costo di 10€ per adulto ci concediamo una visita al museo della corrida.

Ronda è la città in cui si dice sia nata proprio la corrida. Specifico che siamo assolutamente contrari alla corrida, che mai e poi mai spenderei dei soldi per andare a vedere l’uccisione di un toro, perchè a noi gli animali piacciono. Ma è anche da considerare parte integrante della cultura spagnola, e come tale va accettata, che piaccia oppure no.

Ronda

Ciò che ci spinge a visitare Plaza de Toros è capire il perchè la corrida sia diventata così popolare in Spagna. Tra l’altro, per un torero, arrivare ad esibirsi a Siviglia e Ronda, significa arrivare ad esibirsi nelle arene più prestigiose. Per approfondire la storia di questa piazza e il peso della corrida nella cultura andalusa, puoi realizzare questo tour completo della Plaza de Toros in compagnia di una guida esperta.

La corrida nasce dalla passione dei nobili di mostrare le loro abilità contro i tori. Un tempo si tenevano delle sorte di fiere in città con le cosiddette giostre, dove i nobili a cavallo davano sfoggia delle loro gesta davanti alla popolazione. Nei secoli si sviluppò la tradizione fino a quella che è conosciuta oggi.

La visita a Plaza de Toros comprende la visita al museo Taurino, con i vestiti usati dai toreri, l’utilizzo delle armi, la spiegazione della nascita della scuola Taurina e l’omaggio ad alcuni toreri. E’ qui che è nata la Maestranza, l’antico ordine cavalleresco che ha nobilitato la corrida. Vi direi che fin qui tutto bene.

Ronda

Poi si passa alla parte dove vengono rinchiusi i tori. I locali sono veramente stretti, e lo spazio angusto e buio serve a far irritare il toro che poi verrà liberato nell’arena.

Dopo una visita alla scuderia e alla scuola di equitazione, come ultimo siamo saliti sugli spalti. Ho chiuso gli occhi per un attimo e ho immaginato la scena: urla, applausi, un uomo che si pavoneggia davanti alla folla e la morte di un animale. Il tutto mi ha lasciato un senso di disagio enorme. E me ne sono andato.

El Mirador de Ronda e Alameda del Tajo

Le foto da cartolina le scatterete da qui.

Il mirador de Ronda si affaccia sulla Serranía de Ronda, una bellissima valle verde che si estende ai piedi della città.

Poi dirigetevi verso quei vialetti alla vostra sinistra conosciuti come Alameda del Tajo, dove arriverete alla camminata romantica e potrete ammirare gli edifici costruiti a strapiombo sul Tajo.

Sopra il Tajo invece è stato costruito il Puente Nuevo, un ponte settecentesco che unisce le due parti della città divise dall’azione erosiva del río Guadalevín.

Ronda

Da qui vi assicuro che la vista è straordinaria ma allo stesso tempo è davvero da brividi. Se vi volete sporgere e guardare sotto, fatelo pure. Io non ho avuto proprio tutto sto coraggio.

Se poi volete vedere il ponte da una prospettiva diversa, allora vi consiglio di scendere lungo i gradini che conducono al Guadalevín, passando dalla Casa del Rey Moro. Qui pagate il biglietto, visitate la casa del Rey e poi andate fino alla Mina del Rey.

Purtoppo si è fatto tardi e noi rientriamo a casa, sicuramente Ronda meriterebbe più tempo ma noi ci fermiamo qui.

Quanto tempo dedicare ai due paesi?

Il mio consiglio è di dedicarci un pomeriggio intero, magari a Ronda fermatevi per cena così visitate anche qualcosina in più rispetto a noi. Noi ci abbiamo dedicato un paio d’ore, mentre a Juzcar ci siamo stati per circa un’oretta; Juzcar è molto più piccolo e piuttosto concentrato, dove l’attrazione è una sola.

Sono due paesi che mi hanno lasciato con stati d’animo diverso: Juzcar mi ha fatto tornare bambino, Ronda mi ha fatto sentire molto a disagio.

Resto comunque dell’opinione che entrambi vadano visti, anche se certe idee non si condividono. Ma credo che il viaggiatore non debba giudicare, solo capire la cultura di un paese.

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