Ainu, gli indigeni del Giappone

Quando si parla di indigeni vengono sempre in mente gli indiani d’America o qualche tribù africana. E se ti dicessi che ne esiste una anche in Giappone? Come?! Indigeni in uno dei paesi con la storia più antica del mondo? Esatto. In mezzo ai samurai e ninja esiste un’etnia che si veste con pelle di orso. Questi sono gli Ainu! Essi vivono nell’isola di Hokkaido, nel nord del Giappone.  Si ritiene che fossero presenti nel Sol Levante fin dalla preistoria.

Il loro numero è diminuito drasticamente nel corso dei secoli a causa dell’oppressione e dell’assimilazione da parte dei giapponesi. 

In questo post, ti racconterò la loro storia, la loro cultura e il loro attuale status nella società.

Storia degli Ainu

Come detto prima, gli storici ritengono che siano giunti in Giappone nel XII-XI millennio a.C. Si ritiene che siano stati i primi abitanti dell’isola di Hokkaido e delle isole circostanti, così come della penisola di Sakhalin e delle isole Kurili. 

La loro origine è ancora oggetto di discussione tra gli studiosi, ma si pensa che siano emigrati dalla Siberia o dalla Manciuria (regione nord-est della Cina). Erano strettamente legati alla natura e vivevano di caccia, pesca e raccolta di radici e bacche. 

La loro vita era basata sul rispetto della natura e degli spiriti degli antenati. Avevano una cultura molto diversa da quella giapponese e si pensa che abbiano mantenuto le loro tradizioni per migliaia di anni prima dell’arrivo di questi ultimi. Infatti, la vera nascita del Giappone come la nazione e cultura che tutti conosciamo, avvenne solo nel 500 d.C. (periodo Yamato).

Prima erano semplici tribù di emigrati da Cina, Corea e Mongolia. Quando i primi veri giapponesi si relazionano con gli Ainu portarono un cambiamento drastico nelle loro vite. 

Il governo del Sol Levante ha cercato di assimilarli nella sua cultura attraverso l’abbandono delle proprie tradizioni e lingua.  Sono stati costretti a trasferirsi nelle città e ad adottare i costumi del luogo, come il taglio dei capelli e l’abbigliamento. 

Le loro terre vennero confiscate e la pratica delle loro religione e lingua proibite. La discriminazione e l’oppressione sono durate per decenni, addirittura secoli. 

Solo negli anni ’90 il governo ha cominciato ad adottare politiche per proteggere e promuovere la cultura Ainu. Inutile sottolineare che oramai il genocidio umano e culturale era già avvenuto.

ainu in passato

Cultura Ainu

Mettiamo da parte la tristezza della loro storia e continuiamo il post rallegrandoci con la loro cultura!

Iniziamo con il loro abbigliamento. I vestiti degli uomini sono costituiti da pantaloni e giacche, mentre le donne indossano gonne e camicette. Entrambi indossano scarpe fatte di pelle di animale e copricapo decorati con piume.

Spesso avevano tatuaggi facciali distintivi, che venivano eseguiti quando si raggiungeva l’età adulta. Sono realizzati a mano libera utilizzando una tecnica di puntura della pelle e rappresentano animali o motivi geometrici.

La loro religione è basata sulla venerazione degli spiriti degli antenati e degli animali e sulla credenza che ogni cosa nella natura abbia una propria anima. 

gli ainu in giappone

Hanno un sistema di sciamanesimo, che prevedeva l’uso di tamburi e danze per comunicare con gli spiriti.

Il rituale “Lyomante”

Uno dei rituali più importanti è il “Iyomante”.  È una cerimonia di ringraziamento per la caccia all’orso e la riconciliazione con l’orso ucciso.  Durante essa l’orso viene raffigurato come una divinità e viene offerta una grande quantità di sake per placare lo spirito di quest’ultimo. La cerimonia prevede anche la danza dei guerrieri e la recitazione di preghiere.

Il “Chise”

Un altro rituale è il “Chise”. Viene celebrato per ringraziare gli dei della natura per il raccolto del riso. Durante la cerimonia cantano e ballano. La cerimonia include anche l’offerta di sake ai guerrieri morti e agli antenati.

Il “Kamuy Yukar”

Ultima ma non per importanza il “Kamuy Yukar”. Sono una serie di canti e poesie che descrivono la creazione del mondo e la mitologia degli dei Ainu. Essi sono stati trasmessi oralmente per generazioni e contengono molte informazioni sulla cultura e la storia.

La religione attuale

Oggi, la maggior parte degli Ainu ha adottato la religione giapponese o altre religioni e la pratica di questi rituali tradizionali è diminuita drasticamente. 

Continuiamo dicendo che sono molto abili nella lavorazione del legno e nella creazione di oggetti d’arte e artigianato. Creano tamburi, utensili da cucina, gioielli e abiti, decorati con motivi simbolici e animali. 

La loro cucina si basa sulla carne di cervo, orso e salmone. Utilizzano erbe e radici per la preparazione di bevande fermentate come il sake e il birch sap (una specie di succo di betulla).

Grazie alle rotte commerciali della Via della Seta, la cultura è stata influenzata da quella cinese, coreana e mongola.

Tuttavia, l’influenza maggiore la ebbero dai popoli indigeni del nord della Siberia. Ad esempio, hanno adottato l’abbigliamento di pelli di animali e le tecniche di caccia e di pesca. Nonostante questa forte vicinanza, anche i siberiani vedono gli Ainu come un popolo diverso dal loro.

Lo stesso avviene per i giapponesi, che li vedono come un popolo siberiano. Insomma, sono la popolazione dell’Hokkaido!

Due parole sulla lingua degli Ainu

Gli Ainu hanno una propria lingua, che è stata classificata come a rischio di estinzione dall’UNESCO. 

È composta da numerosi dialetti, ognuno dei quali presenta variazioni regionali. Ha un sistema fonologico complesso con un inventario di consonanti e vocali molto diversificato. 

Un elemento distintivo della lingua Ainu è l’uso di suffissi grammaticali per indicare il tempo, l’aspetto, il modo e la voce.

  • “-nup” viene utilizzato per indicare il tempo passato. Ad esempio, “kamuy-nup” significa “spirito passato” o “divinità che non esiste più”.
  • “-ci” indica l’aspetto continuo o progressivo di un’azione. Ad esempio, “ru-ci” significa “l’acqua sta scorrendo”.
  • “-pe” indica l’imperativo. Ad esempio, “sope” significa “mangia!”.
  • “-kar” viene utilizzato per la voce passiva. Ad esempio, “nise-kar” significa “essere visto” o “essere guardato”.

Per quanto riguarda le parole più usate, alcune delle parole più comuni in lingua Ainu includono:

  • “Kamuy”  significa “divinità” o “spirito”.
  • “Pirka”  significa “sole”.
  • “Chikap” significa “luna”.
  • “Ru” significa “acqua”.
  • “Kor” significa “pesce”.

Ci sono molte altre parole importanti nella lingua che sono legate alla cultura e alla vita quotidiana, come nomi di piante, animali e strumenti tradizionali. Tuttavia, molte di queste parole sono andate perse o sono state dimenticate.

L’attuale status degli Ainu

Gli Ainu hanno subito una forte assimilazione culturale e la loro popolazione è diminuita drasticamente a causa delle malattie importate dai giapponesi e della discriminazione e oppressione subite. Oggi, la maggior parte vive nelle città e non parla più la propria lingua.

Nel 2008, dopo le prime iniziative degli anni 90, il Parlamento giapponese ha adottato una legge per proteggerli e per promuovere la loro cultura e lingua. Tuttavia, la legge è stata criticata per la mancanza di disposizioni concrete per migliorare il loro attuale status.

Alcuni Ainu sono attivamente impegnati nell‘organizzazione di eventi culturali e l’insegnamento della loro lingua nelle scuole e nelle università. 

Inoltre hanno creato associazioni e organizzazioni per difendere i loro diritti e per promuovere la loro cultura, come l’Ainu Association of Hokkaido e l’Ainu Women’s Association. Speriamo che possano avere enormi risultati!

Due parole sull’Hokkaido

Abbiamo parlato esaustivamente degli Ainu, ma questo è un blog di viaggi, quindi un paragrafo sul loro territorio è obbligato per concludere in bellezza!

L’Hokkaido è la regione più a nord del Giappone. È un’isola montuosa che si estende dalla costa del Pacifico fino al Mare del Giappone. Con una superficie di circa 83.000 km², è la seconda isola più grande del paese, dopo Honshu.

La regione è caratterizzata da una bellezza naturale mozzafiato, con una vasta gamma di paesaggi, dalle montagne coperte di neve alle spiagge di sabbia bianca. È famosa per la sua flora e fauna uniche, con specie endemiche come l’orso bruno di Hokkaido, l’aquila di mare di Steller e il cervo di Hokkaido.

La regione ha un clima continentale, con inverni molto freddi e nevosi ed estati fresche e piacevoli. 

Grazie alla sua posizione geografica, ha una stagione turistica molto breve, che si svolge principalmente in estate e in inverno. 

  • In estate, i visitatori possono godere delle spiagge, dei festival locali e delle attività all’aperto come l’escursionismo e il ciclismo. 
  • In inverno, la regione diventa una destinazione popolare per gli sport invernali, come lo sci e lo snowboard.
Hokkaido in giappone

Questa regione è anche famosa per la sua gastronomia, con specialità come la zuppa di miso di Hokkaido, i ramen di Sapporo e il latticello di Hokkaido. Parlando dei suoi prodotti agricoli di alta qualità, abbiamo il mais dolce di Hokkaido e i prodotti lattiero-caseari (formaggi).

La regione è divisa in 14 sottoprefetture, ognuna delle quali offre esperienze uniche per i visitatori. 

  • Ad esempio, la città di Sapporo, la capitale di Hokkaido, è famosa per il suo festival della neve.
  • La città portuale di Otaru è nota per le sue vie commerciali pittoresche e per i suoi canali. 
  • La città termale di Noboribetsu, situata su una zona vulcanica attiva, offre invece sorgenti termali naturali.

In sintesi, Hokkaido è una regione straordinaria e ricca di tesori naturali e culturali, che offre esperienze uniche ai visitatori. Con la sua bellezza naturale, la sua gastronomia eccezionale e la sua cultura unica, è una destinazione che vale la pena visitare almeno una volta nella vita.

In conclusione

La storia degli Ainu è stata segnata dalla discriminazione e dall’oppressione.

Oggi stanno lottando per preservare la loro cultura e la loro lingua.  Vogliono ottenere la giusta riconoscenza e rispetto come popolo indigeno del Giappone.

La loro cultura e la loro storia sono importanti non solo per il Giappone, ma anche per l’intera umanità, come esempio di resistenza e di preservazione della diversità.

Nel caso volessi approfondire l’argomento, oltre a vedere documentari su Youtube, ti consiglio di vedere l’anime “Golden Kamuy”.È una serie d’animazione giapponese che racconta una caccia all’oro tra fazioni nemiche usando come sfondo l’Hokkaido e la cultura e storia Ainu. Scopri la loro cultura con colpi di scena alla Dragonball!

Il trailer

YouTube video

Con questo ho detto tutto! Grazie per aver letto il post!

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