Di ritorno dal mare cristallino del Cilento, io e mia sorella abbiamo deciso di trascorrere 2 giorni a Salerno.
L’etimologia del nome è dal latino sal cioè mare da cui si ricavava il sale, bene preziosissimo e Irno il fiume, quindi terra tra mare e fiume, ed infatti, a discapito di quanto si pensi, questa posizione rende l’aria fresca e ventilata.
Io ho scelto di risiedere nel vecchio centro storico a “Casa Maria”, un ottimo bed and breakfast attaccato alla casa natale di Alfonso Gatto, il grande poeta.

IL DUOMO DI SALERNO
Per visitare la vecchia Salerno bisogna partire dal duomo dedicato a San Matteo apostolo, di cui si custodiscono qui le reliquie. E’ incastonato come una gemma preziosa tra vicoli sfarfallanti di lenzuola svolazzanti.
La cattedrale venne costruita in stile romanico nell ‘XI secolo ed in seguito più volte modificata, con diverse aggiunte barocche. Il campanile, di grande valore storico ed artistico, è un’importante testimonianza della fusione bizantino-normanna della metà del XII secolo. Su di esso trovano posto otto campane.


L’INTERNO
La cattedrale di San Matteo presenta una pianta articolata in un corpo longitudinale a tre navate con uno orizzontale, il transetto, con tre absidi, quadriportico, unico esempio nell’Italia meridionale. All’ingresso ti accolgono un leone in marmo, simbolo della forza di Cristo e una leonessa che allatta un cucciolo simbolo dell’amore di Dio, per poi entrare nel quadriportico, immenso ed antichissimo. E’ un porticato dove fanno bella mostra 28 colonne di spoglio, recuperate dagli antichi edifici romani, e dove spiccano decorazioni e strutture che richiamano motivi normanni e arabi. Addossati alle pareti sono sistemati molti sarcofagi di epoca romana. Ben visibile svetta il campanile, risalente al XII secolo. All’interno, poi è tutto uno spettacolo: amboni mosaicati, altri mosaici nelle volte, affreschi.


Molto bella anche la cripta che custodisce le spoglie dell’evangelista, interamente affrescata.
Il costo del biglietto (7 euro) comprende anche il Museo diocesano, ricco di sculture medioevali e la chiesa di San Giorgio intrappolata in un vicolo lì vicino tra la Guardia di Finanza e i Carabinieri. Anche qui bellezza ed affreschi a non finire.
Dopo queste visite è d’obbligo fermarsi per bere una limonata fresca che qui sanno fare da maestri, dal momento che utilizzano i famosi limoni sorrentini, ed infatti Salerno è il portale della Costiera Amalfitana.


I VICOLI DI SALERNO
Un tempo città malfamata, regno di spaccio, prostituzione e contrabbando, ora è stata ripulita, soprattutto la vecchia Salerno ed allora il vicolo che era regno dei tagliagole ora è un proliferare di murales dedicati soprattutto alle poesie di Alfonso Gatto, dove c’era mercificio ora sorgono bottegucce di prodotti locali, oreficerie, negozi di souvenir, bar, ristoranti e le famose friggitorie che a tutte le ore propongono il celeberrimo “ cuoppo”, uno scartoccio di varie fritture tipico di tutta la Campania.



Ma la cosa bella di Salerno è perdersi nel dedalo dei vicoli seicenteschi. Ad ogni passo ti appare o una colonna romana di recupero, o una chiesetta antica, o edicole votive infiorate e poi palazzi del 500, nidi di rondini sotto le grondaie, balconi pieni di gerani, profumi di cucine casalinghe, donne al balcone che ti salutano…
Ci sono anche angoli di verde dove puoi riposare sedendoti su una panchina colorata all’ombra dei tigli.
E poi è una città pulitissima con un’attenta raccolta differenziata.


Un ottimo ristorante dove mangiare pesce è Cicirinella nella città vecchia, i prezzi sono un po’ alti, ma ne vale la pena; tutti lo conoscono, basta chiedere.
Dopo pranzo si può fare una passeggiata sul famoso lungomare, incorniciato di palme e di ristoranti, di gelaterie e chi più ne ha più ne metta.
CONCLUSIONE
Non pensiate mai che Salerno sia una Napoli in minore, ha conservato un’autenticità che la grande città ormai troppo turistica, ha perso in parte; la pizza è diversa, i vicoli sono diversi, la gente è diversa.
Città campana, ma con una specificità e una bellezza tutte sue.
Nata a Reggio Emilia, città un cui vivo e lavoro. Giro qua e là perché sono curiosa o perché mi annoio. Quando non lavoro, viaggio o mi annoio, sto con i miei 5 cani e una gatta nera.
