Il nostro secondo giorno in Uzbekistan è iniziato nel cuore pulsante di Tashkent, dove colori, profumi e suoni ci hanno catapultati direttamente nella vita cittadina. Insieme a noi una giovanissima guida che parlava un ottimo italiano avendo studiato per molti mesi nel nostro paese.
Il bazar di Chorsu – Tashkent
La prima tappa è stata il Bazar Korsu, situato nella città vecchia di Tashkent. Non è solo un mercato: è l’anima della città, un crocevia di cultura, tradizione e commercio che risale a secoli fa. Il termine chorsu significa “quattro direzioni” e racconta perfettamente il suo ruolo storico come punto d’incontro dei mercanti sulla Via della Seta.
Ecco le cose da non perdersi del Bazar:
- Cupola blu-orchese: appena arrivati, ci ha colpiti la maestosa cupola che protegge l’edificio principale, simbolo iconico di Tashkent.
- Bancarelle multicolori: su più livelli, venditori locali offrono spezie profumatissime, frutta fresca, tessuti ricamati, ceramiche e utensili tradizionali.
- Panettieri al lavoro: all’interno del mercato abbiamo assistito alla produzione del non, il pane circolare uzbeko. Ogni città ne ha la propria variante e qui, da Tashkent, la crosta croccante e il cuore morbido sono un vero capolavoro.
- Pranzo tra le bancarelle: fuori dal bazar, tra schiere di grill e bracieri, abbiamo assaggiato carne grigliata succosa – un innamoramento immediato per la cucina uzbeka.
Consiglio: venite all’apertura, intorno alle 8, per vedere i panettieri al lavoro e scegliere i banchi migliori prima dell’arrivo dei turisti.



Cosa vedere a Tashkent
Dopo il mercato, abbiamo esplorato i luoghi simbolo della capitale:
- Complesso Hazrat Imam: un’oasi di spiritualità con il Mausoleo di Kaffal al-Shashi, la madrasa Barak Khan e la colorata moschea Tillya Sheikh.
- Madrasa Kukeldash: risalente al XVI secolo, un gioiello di architettura islamica ancora vivo grazie a seminari religiosi.
- Piazza Amir Timur: il fulcro cittadino dedicato all’eroe nazionale, con la statua equestre e lo skyline di moderni grattacieli sullo sfondo.
- Parco Navoi: un’oasi verde dove rilassarci tra vialetti curati, laghetti e statue di poeti e musicisti uzbeki.
- Piazza dell’Indipendenza: monumenti imponenti, fontane e bandiere, luogo perfetto per capire il percorso di rinascita post-sovietica.

Una delle cose che mi ha sorpresa di più è stato il momento in cui la nostra guida ci ha invitati ad acquistare un biglietto per la metro e alla domanda “Cosa stiamo andando a visitare?”, lei ha risposto “La metro”. La metro di Tashkent è infatti una delle mete imperdibili della città! Inaugurata nel 1977, offre delle stazioni che sono dei piccoli capolavori:
- Kosmonavtlar: colonne slanciate e mosaici spaziali omaggiano il sogno cosmico sovietico.
- Alisher Navoi: cupole ornate, arabeschi e versi calligrafici rendono omaggio al grande poeta del XV secolo.


In volo verso Nukus e le fortezze del deserto
La mattina seguente all’alba siamo partiti con un volo interno verso Nukus. Scalo veloce e poi, accompagnati da un driver privato, che ci avrebbe poi accompagnati per il resto del viaggio, siamo partiti alla volta delle fortezze del deserto:
- Qizil Qala: al sorgere del sole, le mura di adobe si infiammano di rosso.
- Ayaz‑Qala: torri circolari e bastioni poligonali offrono panorami infiniti sul deserto.
- Toprak‑Qala: antica capitale di Chorasmia, con resti di affreschi e passaggi sotterranei che evocano un passato fiorente.
Abbiamo deciso di dedicarci al tour delle fortezze direttamente da Nukus, evitando soste extra, per vivere il deserto in un’unica giornata di emozioni forti.
Alla fine del nostro tour abbiamo raggiunto Khiva la quale però merita un articolo dedicato.
Logistica: partenza all’alba con driver privato, portate abiti a strati e crema solare per il caldo diurno.




Dove dormire a Tashkent
A Tashkent abbiamo pernottato al Florence Boutique Hotel, un delizioso albergo molto comodo per l’aeroporto.

Conclusione
Questo nostro tratto di itinerario Uzbekistan ci ha regalato sensazioni autentiche: dal ritmo vivace del mercato Chorsu di Tashkent alle meraviglie sotterranee della metro, fino al silenzio maestoso delle fortezze nel deserto.
Vivo a Torino, città che amo profondamente, ma nonostante questo mio amore, spesso, sento l’esigenza di scappare lontano da lei per scoprire altri nuovi splendidi luoghi. Credo profondamente che anche viaggiare sia una forma d’arte e che più il viaggiatore sviluppa curiosità, fantasia e originalità, più saprà creare itinerari di viaggio meravigliosi.
