Viaggio in Australia Alla scoperta della geografia australiana

Molti sono a conoscenza del fatto che l’Australia è l’isola più grande del mondo nonché il sesto paese più grande per estensione, ma quel che non tutti sanno è che già solo la Western Australia (lo stato dell’Australia Occidentale) se fosse uno stato indipendente, sarebbe il decimo paese più grande al mondo. Inoltre l’Australia è anche il continente più arido del pianeta nonché il meno popolato. Impressionante, vero? Ma non è finita qui. L’Australia ci offre altri numeri sbalorditivi. Per esempio, di certo sai che l’Australia è bagnata dall’Oceano Pacifico e dall’Oceano Indiano, ma avevi idea che il Paese è circondato da ben 8222 isole?

La geografia australiana è in assoluto tra le più varie e mutevoli del pianeta, e ben cinque sono i territori ambientali che qui si possono trovare: la foresta tropicale australiana (anche detta foresta pluviale), il bush, l’outback, il black stamp (alias never-never) e la grande barriera corallina australiana.
Ma analizziamo nel dettaglio di ognuno di essi.

Whitsunday_Australia_Richard Rydge

Partendo dalla foresta tropicale, l’Australia, nonostante sia uno dei paesi più aridi del pianeta, conta il 19% di foreste pluviali che, con 147 milioni di ettari circa, sono state dichiarate dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità.

Allontanandoci dalle coste e spostandoci nell’entroterra si finisce nel bush. In lingua inglese la parola bush ha il significato di “arbusti”, anche se in italiano potremmo tradurlo come “entroterra”. Quel che si trova nel bush australiano sono eucalipti, cespugli e rovi. Ti potrà capitare di sentir parlare un australiano di bush anche fuori da questo contesto, non stupirti. Gli australiani usano questa stessa parola per indicare anche quei territori estesi e dall’aspetto rurale nei quali le case sono separate da grandi distanze.

Ma allora come si chiama il vero e proprio entroterra australiano? Si chiama outback, ed è anche l’autentico simbolo della terra australiana. L’outback è geograficamente una delle zone meno ospitali del paese, e ciò spiega perché sul suo territorio non si sono formati che piccoli villaggi e raggruppamenti che ad oggi contano quasi 700.000 australiani, in gran parte rappresentati da popolazioni aborigene. Un clima arido e quasi del tutto privo di vegetazione contraddistingue questo territorio nel quale sono stati girati diversi film. Hai visto forse la pellicola La generazione rubata? Se non l’hai fatto ti consiglio di darci un’occhiata, perché ti farai una chiara idea di cosa sto parlando. Non credere, però, che nell’outback manchino le attrazioni turistiche. L’incantevole Ayers Rock, chiamato Uluru dalle popolazioni aborigene, il più grande monolite al mondo, e Alice Springs si trovano proprio qui e sono luoghi unici in tutto il mondo che ti consiglio assolutamente di visitare. Per farlo puoi prendere un volo interno da qualsiasi città o luogo principale dell’Australia, che a mio avviso è anche la soluzione più semplice, oppure puoi partecipare ad avventurosi road trip che, passando attraverso la famosa strada che divide in due l’Australia, ti faranno assaporare la vastità del Paese in modo unico.

Ayers Rock_Australia_Pete Edgeler

Un luogo ancora meno ospitale rispetto all’outback è il black stamp. Si narra che il territorio prenda il nome da dei paletti neri che venivano lasciati dagli avventurieri per disegnare una linea immaginaria oltre la quale si sarebbe trovato il never-never (in italiano: mai, mai), ossia il nulla tranne il deserto. Eppure questo luogo tanto inospitale per l’uomo ha nel sottosuolo giacimenti importantissimi e trainanti per l’economia australiana.

Non resta ora che parlare della grande barriera corallina australiana. Si estende per circa 2.500 chilometri sull’Oceano Pacifico al largo del Queensland e rappresenta una meraviglia che, a ragion veduta, è stata riconosciuta come patrimonio mondiale dell’umanità.

Ma cosa sarebbe l’oceano senza le sue spiagge? In Australia ce ne sono ben 10.865 (dati del Costal Studies Unit dell’Università di Sydney); sarebbe a dire che, ad averne voglia, potresti visitare una spiaggia nuova ogni giorno per 29 anni! Le spiagge australiane sono davvero tutte bellissime, infatti non a caso l’australiano medio vive proprio a ridosso di una spiaggia. Nella Boomerang Coast, che sarebbe il tratto di costa che si estende da Brisbane sino ad Adelaide, si concentra la maggior parte della popolazione australiana. Ecco spiegato perché lo stile di vita australiano è notoriamente definito Beach Culture. Non ti mancheranno quindi i BBQ, il jogging, il surf e la vita all’aria aperta, tutte attività irrinunciabili per gli australiani che adorano stare fuori casa. Attenzione al sole, però! Il buco dell’ozono è proprio sopra l’Australia, perciò avere una crema solare ad alta protezione a portata di mano è assolutamente necessario.

Tra i prossimi consigli che ti darò ci sarà come fare la valigia per vivere l’Australia al meglio. Forse sai che le stagioni in Australia sono invertite rispetto a quelle in Italia: da gennaio inizia l’estate, poi, dopo tre mesi, c’è l’autunno, quindi l’inverno e la primavera. Tieni conto di questa informazione quando pianifichi il tuo viaggio, in particolare se vuoi venire in Australia per trovare lavorare nel settore dell’hospitality e la Gold Coast è la tua meta. Andarci di giugno sarebbe come andare a Riccione di febbraio!

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