Benefizio, Bianchi, Buriane, Calcina, Chiappa, Colombo… Così erano chiamate le antiche cave di calce, materiale che a Cogoleto veniva estratto e cotto nelle fornaci, alcune delle quali sono visibili ancora oggi. Enormi forni di roccia e mattoni, squadrati, seri e imperturbabili, da cui è uscita anche la calce usata per il Palazzo Ducale di Genova.
Pare che sia dovuto a questo il nome della città: coquere-lithos, una combinazione di latino e greco per dire “cuocere la pietra”. Un paese di minatori e artigiani, insomma, ma non solo. Cogoleto era anche patria di pescatori e marinai, e non marinai qualsiasi. Si tratta infatti di una delle località della Liguria che si contendono aspramente i natali di Cristoforo Colombo e più di una testimonianza storica sembra dare ragione proprio a Cogoleto.
Poi negli anni Cinquanta sono arrivate le fabbriche, industria pesante, pericolosa per l’uomo e per l’ambiente. Ma in seguito a diversi episodi in cui sembrava che l’ambiente naturale circostante rischiasse di essere compromesso definitivamente, sono per fortuna stati presi i provvedimenti necessari a ristabilire gli ecosistemi terrestri e marini e Cogoleto è potuta sbocciare in tutta la sua bellezza, tornando a essere un’importante meta del turismo nazionale ed estero.
Chiuse le fabbriche e salvato l’ambiente, i cogoletesi hanno infatti rispolverato il loro splendido patrimonio architettonico e si sono dotati della più lunga passeggiata sul mare del ponente genovese: tre chilometri di sole, onde, vento e palme che verso est proseguono fino ad Arezzano diventando Lungomare Fabrizio De André, un percorso per ciclisti e camminatori.
Sotto le onde, invece, i fondali marini offrono ai praticanti di snorkeling e immersioni paesaggi meravigliosi, compreso uno stupefacente relitto a ottanta metri di profondità divenuto il rifugio di una variegata fauna marina: si tratta della petroliera Haven, sprofondata nel 1991 al largo della costa orientale di Cogoleto.
Ma il mare non è l’unico elemento del paesaggio a destare interesse. Risalendo dalla spiaggia e attraversato il suggestivo centro storico, le strade si inerpicano verso i monti Rama e Beigua, che con i suoi 1287 è la vetta appenninica più vicina al Mar Ligure.
Nel Parco Regionale del Beigua è infatti compreso il territorio montuoso della città, palestra ideale per scalatori ed escursionisti, ma anche ciclisti e cavallerizzi.
Laureato in Giornalismo, il mio limbo professionale mi ha portato dagli uffici stampa alla carta stampata, per poi approdare al variopinto mondo della comunicazione digitale. Ho vissuto a Verona, Zurigo, Londra, Città del Capo, Mumbai e Casablanca. Odio volare, amo lo jodel e da grande voglio fare l’astronauta.