Pantelleria o dall’arabo “figlia dei venti” non è un’isola facile, benché stupenda.
Eruttata da un vulcano di cui si vede ancora la caldera ricoperta di vitigni, non è luogo di spiagge sabbiose per bambini, ma di rocce nere, colate a mare, scogli, faraglioni, “creuse de ma” come direbbe De André, mare impetuoso di spuma bianca e sole. E soprattutto non è un’isola che propone solo la tintarella, ma diverse esperienze, che proverò ad elencare.
PERCORSO DI MARE
Non starò qui a citarvi le spiagge più famose che tutti conoscono e gli scorci stupendi come quello dell’Arco dell’Elefante, ma 3 spiagge solitarie che io ho amato, dove puoi rilassarti senza neanche un turista e goderti la natura incontaminata in perfetta solitudine.
Cala Karuscia e cala Kattibuale
Cala Karuscia e cala Kattibuale sono due luoghi dove lisce pietre laviche digradano verso il mare, formando piscine naturali di acqua cristallina, popolate da granchi e pesciolini verdi ed in cui puoi prendere il sole tranquillamente stendendo il tuo asciugamano sui sassi piatti, lambita dal vento e con in sottofondo l’urlo dei gabbiani.
Laghetto delle Ondine
Poi c’è il Laghetto delle Ondine che si raggiunge per un sentiero sterrato. Dopo una camminata di un quarto d’ora si devono scalare roccioni neri per raggiungere questo specchio di acqua verde smeraldo chiuso dal mare, con acque tranquille, incastonato nella montagna vulcanica. Ci si immerge silenti come le scimmie che si godono le terme in Giappone. All’ingresso del sentiero c’è poi un contadino che vende capperi e mandorle delle sue terre a prezzi irrisori se confrontati con quelli del paese.
Tutte e 3 le spiagge si trovano sulla costa nord est e sono raggiungibili dal centro di Pantelleria in un quarto d’ora di auto.
Tanti qui noleggiano la barca, ma i giorni di maestrale e mare forte sono molti e si rischia di restare a terra e spandere soldi inutilmente. Io sono più donna da camminata e terra.
PERCORSO TERMALE
Nel cuore dell’isola c’è il Lago di Venere di origine naturalmente vulcanica, attorniato da una spiaggia di fine sabbia bianca, l’acqua è trasparente tranne in alcuni punti dove diventa più scura ed è proprio qui che si raccoglie il fango benefico di cui ci si cosparge il corpo, lo si lascia asciugare e poi si lava via e la pelle, giuro, torna liscia come quella di un pupo. Se si resiste a restarne ricoperti per circa 40 minuti diventa ottimo contro i reumatismi.
Ossidiana di Venere
In paese, nascosto in un vicolo, c’è Ossidiana di Venere, un piccolo negozio che vende tutti i prodotti termali ricavati dal lago con possibilità di spedizione a 10 euro. E comunque il luogo è incantevole, rilassante, con acque tiepide e pulite, accerchiato da oleandri, cespugli di capperi e tife e un bar dove, una volta risaliti, bersi una buona birra Messina ghiacciata.
PERCORSO GEOVULCANICO
L’isola presenta vari fenomeni geotermici molto interessanti.
Il percorso delle “favare”
Il primo è il percorso delle “favare”: soffioni di gas caldo che fuoriescono dalle rocce. Per raggiungerlo si segue la lungomare verso Scauri, poi ci si addentra all’interno in via dei Soffioni, qui si trova un comodo parcheggio e si inizia la salita attraverso un tratturo sassoso per ammirare questo fenomeno. I primi si trovano a circa 40 minuti di cammino, ma il percorso procede per 3 ore e mezzo.
Il paesaggio tutto intorno è incontaminato: boschi di fichi d’india, gelsi dai frutti maturi, mirto, dammusi antichi, rocce color metallo; io ho visto anche 2 aquile in volo, probabilmente avevano il nido. Ed è un sentiero, oserei dire, profumato di macchia mediterranea, tranne quando si arriva alla favara dove impera l’odore di zolfo.
Il bagno asciutto di Benikulà
Un altro luogo affascinante, non molto lontano da qui, è l’antichissimo bagno asciutto di Benikulà che è situato in una grotta ricavata in una faglia della Montagna Grande. Si tratta di una vera e propria sauna naturale usata fin dal Neolitico con vapori che raggiungono i 40 gradi. Si entra e trovi sedute in pietra di millenni per aspirare il vapore benefico. Gli isolani la utilizzano tuttora soprattutto in inverno. Io ho incontrato una guida di Pisa che spesso vi trascorre il Capodanno, facendosi una sauna, ammirando il paesaggio in buona compagnia e con varie bottiglie di Zibibbo frizzante.
E queste sono solo 2 esperienze che ho fatto io, ma sull’isola si trovano svariati luoghi con fenomeni simili.
PERCORSO ARCHEOLOGICO
L’isola è ricca di siti archeologici, visto che è stata abitata fin dal Neolitico. Quelli più interessanti riguardano la civiltà dei Sesi che qui hanno lascito resti di sepolture, di mura megalitiche e di villaggi.
Parco archeologico dei Sesi
Esiste un parco archeologico diffuso lungo la lungomare che da Pantelleria paese porta a Scauri, in zona Mursia, circa a 10 minuti d’auto dal centro del paese e ivi si possono ammirare le mura in sasso a strapiombo sul mare, i resti di un villaggio e una meravigliosa tomba a tholos che ricorda vagamente i nuraghi sardi. Si chiama Sese del Re o Sese Grande, così nominato poiché destinato alla famiglia dominante del villaggio. La sua altezza è 5,58 metri circa e la sua pianta è un’ellisse, i cui assi misurano uno più di 10 metri e l’altro circa 20. È formato di dodici celle, tutte situate al centro della costruzione, e di dodici corridoi, lunghi fino a 7 metri, che conducono verso il centro terminando in una cella e in undici ingressi. All’interno delle celle sono stati rinvenuti quattro sarcofagi e vario vasellame che fungeva da corredo funerario. Dopo la sepoltura dei cadaveri, l’intera costruzione veniva murata.
Cala Gadir
Ma si possono ammirare anche siti subacquei ad esempio quello di Cala Gadir, che tra l’altro presenta vasche di acqua calda termale che raggiunge anche i 50 gradi.
L’itinerario Cala Gadir si sviluppa all’interno dell’insenatura del piccolo porticciolo che si sviluppa fino ai 18 metri di profondità, ha una comoda entrata da terra e un percorso che parte con un primo reperto, una parte lignea di un antico scafo a circa 12 metri di profondità, per poi proseguire fino ad un pianoro alla profondità di 18 metri dove si possono ammirare una grande quantità di anfore di varia tipologia ed epoca.
Collina di San Marco
Un altro sito importante sono i resti di una città punico-romana dove si può notare ancora il piccolo anfiteatro e una scala che conduceva al foro, nonché resti di costruzioni e colonne: è il sito sulla collina di San Marco nell’interno.
Numerose anche le tombe bizantine sparse per tutta l’isola, testimoni di una cultura che dal Neolitico si è sviluppata in un arco di tempo che va dai Fenici, ai Cartaginesi, ai Romani e ai Bizantini, per arrivare ad epoche più recenti con la bella rocca medioevale in paese, sfortunatamente trovata chiusa.
PERCORSO DELLA VITE NANA
Quando si parla di Pantelleria viene subito in mente il Passito e lo Zibibbo ed infatti esistono una miriade di cantine che propongono degustazioni e cene-aperitivo. La valle dei vitigni è contenuta nella caldera del vulcano che formò l’isola, dove la terra è fertilissima ed anche qui ci sono svariate passeggiate tra le vigne che tra l’altro sono state riconosciute Patrimonio Unesco nel 2004.
Se parliamo poi, di assaggi, io consiglio un aperitivo nell’azienda Agrisole a Piana della Ghirlanda. Si cena con una quantità illimitata di crostini guarniti di salse di loro produzione che vanno da quella con i famosi capperi a quella con i pomodori secchi, per passare poi alla mousse di cipolle dolci, agli abbinamenti con il limone e l’arancio, insomma di tutto e di più, accompagnate da uno Zibibbo fermo, a seguire uno Zibibbo frizzante con melone all’arancia, per finire con il famoso Passito abbinato a biscottini di sesamo. Il tutto degustato su una terrazza con vista sui vitigni al calare della sera.
Il costo varia dai 15 ai 25 euro secondo la quantità di bicchieri. Tutti i loro prodotti possono essere anche spediti.
Per finire non si pensi a Pantelleria come a un’isola di solo mare, ci sono tante esperienze da fare, non ultima quella di mangiare a colazione il famoso “bacio pantesco” che come un bacio ti si scioglie in bocca in tutta la sua dolcezza.
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Nata a Reggio Emilia, città un cui vivo e lavoro. Giro qua e là perché sono curiosa o perché mi annoio. Quando non lavoro, viaggio o mi annoio, sto con i miei 5 cani e una gatta nera.