Ciao a tutti mi chiamo Davide Fancellu, pianifico itinerari su misura sul mio sito www.travelplannerfamily.com e sono specializzato sulla mia terra, la Sardegna.
Questo è il primo articolo che pubblico in questo splendido portale e oggi vi parlerò della mie esperienza esplorativa nei dintorni di Oschiri, un piccolo borgo nell’entroterra sardo.
Il nostro percorso alla scoperta dell’entroterra sardo oggi ci porta in un territorio storico della Sardegna, a Monteacuto e più precisamente a Oschiri che con i i suoi 3200 abitanti vive soprattutto di produzioni agropastorali; per gli amanti del buon cibo questo paese è conosciuto, in tutto il territorio regionale e nazionale, per il suo prodotto tipico: “Sa Panada”, una pasta sfoglia ripiena di carne e aromi naturali, una vera e propria delizia.
IL PAESE DI OSCHIRI
Sono rimasto estasiato dalla ricchezza di questo semplice borgo che, oltre che arricchito dalla forte tradizione agropastorale deve la sua bellezza al fantastico paesaggio nei dintorni.
Le strette e ciottolose vie del suo centro storico è un classico dei paesi sardi e in questo caso, mettono in risalto le basse abitazioni creando, le stesse vie, veramente affascinanti.
A questo punto iniziate a prendere carta e penna, vi indico qualcosa che vale la pena visitare in paese come per esempio la piazza centrale, la Parrocchia della Beata Vergine Immacolata e se passate la in Lunch-Time fermatevi nel pacifico e attrezzato Bosco Comunale, ammirerete i suoi pini alti decine di metri.
Proseguiamo invece parlando di cosa c’è da vedere nei pressi di Oschiri facendo un balzo, pensate un po, a 6000 anni fa circa.
LE SCULTURE RUPESTRI DI SANTO STEFANO
In prossimità della chiesa di Santo Stefano e a pochi chilometri da Oschiri, possiamo ammirare un unicum nel Mediterraneo e nel momento in cui mi sono fermato di fronte a un banco granitico il mio cervello si è bloccato con una serie costante e interminabile di domande a cui non riesco tuttora a darmi risposta (non sono l’unico).
Perché queste forme? Come sia possibile che siano cosi perfettamente disegnate e distanziate tra loro? Perché sono state fatte? Benvenuti all’Altare rupestre di Santo Stefano, un banco di granito sul quale sono state incise con precisa sequenza una serie di incavi con diverse forme geometriche tra cui triangoli, quadrati, cerchi ma anche decine di coppelle e croci.
Nella stessa zona sono presenti diverse rocce intrise di fascino e sacralità tra cui incavi usati per riti dell’incubazione. Il sito ha un incredibile valenza storica e archeologica, la sua datazione è incerta e si pensa tra il 6000 ed il 3000 a.c.
E’ incredibile pensare anche che anni fa venne il famoso egittologo Robert Bauval che ha associato alcune figure alla cintura di Orione e alle piramidi di Giza. Tutto questo è avvolto dal mistero e sicuramente, se sarete in zona, merita una visita magari con una guida esperta che vi indichi, vi spieghi e vi illustri sia la storia che le curiosità legate a questo splendido sito archeologico.
LA CHIESA NOSTRA SIGNORA DI CASTRO
Passiamo dall’epoca prenuragica a quella romana, focalizzando la nostra escursione a Nostra Signora di Castro, una chiesa con un grande fascino e visitata da tantissimi turisti durante l’anno.
Ho conosciuto anche l’anziano signore che sorveglia la chiesa da moltissimi anni, è stata una piacevole chiacchierata arricchita da tante informazioni storiche e riguardo l’area della chiesa, difficilmente avrei potuto reperirle sul web.
Il nome della chiesa nasce da Castro (castrum), un forte romano di cui si trovano tuttora i ruderi e che sono oggetto di scavi archeologici per recenti scoperte.
E’ una chiesa di 800 anni fa, un perfetto esempio di come in tempo medievale le cattedrali non dovessero possedere grandi dimensioni, un incredibile struttura con pietre vulcaniche rosse tagliate e ben squadrate.
Una stupenda scoperta da parte mia e che non ha fatto altro che farmi apprezzare ancora di più l’ingegno e l’arte del tempo, vi consiglio tra l’altro di andare in una giornata con il cielo limpido, il contesto paesaggistico da quassù è devastante.
DEMANIO FORESTALE SU FILIGOSU
Un’area presente nel comune di Oschiri è l’area forestale di Su Filigosu che fa parte del demanio regionale che ho però potuto ammirare solo nella parte iniziale e quella raggiungibile con l’auto.
All’interno del sito regionale ci sono sentieri da percorrere, mi sono fatto un idea della zona solo guardando lo splendido paesaggio che iniziava a intravedersi direttamente dalla zona del cantiere forestale, con il Rio Mannu che attraversa parte della foresta e crea effetti di riflesso spettacolari, la natura qua è mozzafiato.
PAESE FANTASMA SA MESANA
Ho bisogno di emozioni pure durante le mie escursioni e quindi mi sono addentrato in una zona dei dintorni lago Coghinas, qua ad un tratto un cartello mi indica che sono arrivato in località Sa Mesana, che significa “posto di mezzo”.
Un abbandono di case che ormai fa pensare Sa Mesana come un paese fantasma ma posso garantirvi, grazie a quello che ho visto e sentito, che tempo fa era una zona attiva e piena di vita.
Con le sue poche case ospitava una decina di persone, c’era addirittura una scuola elementare che serviva ai bambini non solo del posto ma anche quelli che vivevano nei pressi lago Coghinas.
Come faccio a sapere tutto questo? Grazie a Tonino, l’eremita che ha deciso di eliminare la vita sociale e vivere a Sa Mesana, senza cellulare, senza TV, senza corrente. Ho incontrato Tonino la, per caso, mentre scattavo foto, mentre camminavo tra le case vuote o semivuote, mentre il solo rumore degli uccellini associato al profumo della natura creava in me particolari emozioni. Ho scambiato 2 chiacchiere con Tonino, una persona molto riservata che non ha voluto parlare di se, molto intelligente, educato e che mi ha comunque raccontato molti aneddoti del luogo.
A Sa Mesana mi è sembrato che le persone abbiano abbandonato tutte le case da un giorno all’altro, lasciando oggetti e ricordi che sicuramente il tempo distruggerà.
Emozione, fascino e mistero: è questo ciò che regna a Sa Mesana, un paese fantasma nei dintorni di Oschiri.
IL LAGO COGHINAS E IL PONTE DIANA
Un finale di giornata spettacolare, probabilmente uno dei tramonti più suggestivi e “originali” di sempre. Vi presento il Ponte Diana sul lago Coghinas. Questo lago artificiale è l’invaso più grande del Nord Sardegna, creato dopo lo sbarramento nel Limbara.
Il lago è divenuto importantissimo dal punto di vista naturalistico visto che le caratteristiche ambientali e quelle del bacino stesso hanno permesso la vita a diverse specie vegetali e animali come il persico trota, il persico reale ma anche carpe e gamberi della Louisiana.
Una splendida zona per Bird Watching e qua, durante la stagione estiva, sono diffuse le canoe e i kayak per splendide escursioni sul lago, sicuramente non mancherà il divertimento e la vista del paesaggio naturale. Un posto che a mio avviso dev’essere maggiormente valorizzato, è un qualcosa che sicuramente merita.
Non dimenticate poi di ammirare la maestosa opera architettonica del ponte Diana, una costruzione fatta nel 1925 che in passato è stata la più importante via d’accesso da Tempio verso il Logudoro e il Goceano.
CONCLUSIONE
Grazie per la lettura, ci vediamo la prossima settimana con un altra esperienza da raccontare nell’entroterra sardo e se vorrete chiedermi un itinerario disegnato su misura per voi in Sardegna potrete farlo attraverso il sito www.travelplannerfamily.com così da evitare anche il tempo perso dell’organizzazione. Penserò a tutto io in base alle tue esigenze e alle tue passioni, sarà emozionante.
Potete seguirci anche su Facebook e Instagram, siamo Dran – Travel Planner Family.
Da sempre con la passione
dei viaggi “fai da te” con pianificazione di itinerari on the road
attraverso guide, blog e chiaramente le nostre passioni personali.
Nel corso della mia vita ho visitato 42 stati, dall’esperienza,
dagli attestati conseguiti a seguito di corsi professionali e dalla
mia grande passione verso la mia terra, la Sardegna è nato il
progetto DRAN (Davide, Romina, Asia e Noah, la mia famiglia).
Ora sono esperto pianificatore di itinerari su misura in Sardegna.