Cosa vedere in Tanzania e Zanzibar: Safari, Villaggi Masai e Spiagge Paradisiache

L’idea di organizzare un viaggio in Africa balenava nella mia mente già da un po’, ma ogni anno o io o la vita trovavamo una scusa per rimandarlo. La verità è che un viaggio in Africa è un’esperienza emotivamente forte e lo devi intraprendere solo quando ti senti veramente predisposto.

La mia chiamata per l’Africa è avvenuta quest’anno e questa volta mi sono fatta trovare pronta. E oggi voglio raccontarvi una delle esperienze di viaggio più belle della mia vita, quelle destinate ad entrarvi fin sotto la pelle, quelle che cambieranno la vostra percezione della vita dal profondo. Un racconto per rivivere insieme a voi le emozioni e le sensazioni di una terra senza fine, ma anche una guida pratica da consultare quando l’Africa chiamerà anche voi.

Fatevi trovare pronti! Inizia il nostro viaggio alla scoperta della Tanzania e di Zanzibar!

PRIMA TAPPA: ARUSHA – TARANGIRE NATIONAL PARK

Il mio viaggio è iniziato ad Arusha, dove ad attendermi all’aeroporto c’era la guida Toby e l’autista Patrick con una splendida jeep da safari con il simpatico logo della giraffa del tour operator Savannah Explorer.

Per questa prima notte, ho soggiornato al Gold Crest Hotel di Arusha, una buona soluzione alle porte della città.

Gold Crest Hotel di Arusha
Gold Crest Hotel di Arusha

Questa prima giornata è volata assaporando lo spirito africano, vagando senza meta per la città, visitando il mercato della frutta, gustando un pranzo tipico in un ristorantino lungo la strada, visitando il museo della cultura africana e lasciandomi cullare dall’esplosione di vita, clacson e persone. È un impatto forte, perché sarai catapultato in usi, costumi, modi di vivere la città molto diversi da quello a cui siamo abituati noi. Non avere paura e lasciati trasportate dal momento!

Tutk tuk ARUSHA

La giornata in Tanzania inizia presto, soprattutto perché, per raggiungere i vari parchi, le distanze da percorrere sono considerevoli e la condizione delle strade non sempre ottimali. Ma gli spostamenti in auto sono parte integrante del viaggio.

Ho passato tutte le ore che dividevano Arusha dal Tarangire National Park con lo sguardo incollato al finestrino per osservare la vastità del panorama, la vegetazione che cambiava in continuazione, la vita che lentamente prendeva forma nelle donne che camminavano sul ciglio della strada con pesanti cesti in testa, uomini che preparavano la bancarella della frutta, bambini in divisa che andavano a scuola, ragazzi che giocavano a pallone nei campetti improvvisati, pastori masai che portavano il gregge al pascolo. Scene di vita semplici che ti rimangono impresse nel cuore e nella mente. 

Bambini sulla strada verso ARUSHA

Il Tarangire National Park è anche comunemente chiamato dagli abitanti del posto il “Parco dei Giganti”. Non a caso, con il cuore in gola, appena superato l’ingresso, ho capito il perché. La zona è abitata da elefanti e maestosi baobab, ma non mancano anche zebre, babbuini, diverse specie di uccelli e leoni.

Il parco è più piccolo del Serengeti, ma una tappa è d’obbligo. Il paesaggio è stupendo, soprattutto lungo il fiume che lo attraversa. Una pausa pranzo all’area pic nic diventa un’esperienza memorabile. Non solo per il paesaggio mozzafiato, ma anche per la compagnia delle simpatiche scimmiette che proveranno in tutti i modi a rubarvi il cibo. Fate tappa anche al maestoso baobab dal tronco aperto. Era un vecchio rifugio di bracconieri e qui è concesso scendere per osservarlo dall’interno e scattare qualche foto.

elefanti al Tarangire National Park

In serata, abbiamo raggiunto a Karatu l’hotel Ngorongoro Marera Mountain View Lodge: una struttura immersa in uno scenario naturalistico di una tale bellezza, difficile da descrivere a parole.

SECONDA TAPPA: SERENGETI NATIONAL PARK 

La visita al Serengeti National Park sarà l’esperienza più emozionante del vostro viaggio in Tanzania. Ma, lungo la strada, dedicate qualche ora alla visita di uno dei tanti villaggi Masai: ballate con loro e acquistate qualche souvenir artigianale. Contribuirete anche a sostenere la conservazione del patrimonio culturale della regione. 

Masai lungo la strada per il Serengeti National Park

Il consiglio è quello di dedicare almeno due giorni alla visita del parco e di soggiornare in una struttura interna, come il Kifaru Tended Lodge, per un’esperienza wild a 360°: andare a dormire con il ruggito del leone ed essere svegliati la mattina presto dalla risata delle iene fuori dalla propria tenda è qualcosa di indimenticabile.

Quello che vi aspetterà durante la visita del parco è qualcosa di sorprendente. Il safari nel Serengeti impone silenzio. Quel silenzio sarà necessario per trovare in te l’ancestrale connessione tra l’uomo e la natura. È un po’ come tornare all’alba dei tempi, alla culla dell’umanità. Serve per imprimere nella mente il ricordo di spazi infiniti, dove il cielo e la terra si rincorrono senza toccarsi mai. Dove il sole si mescola con le nuvole e la luce non è mai uguale ad un attimo prima. Il Serengeti esige silenzio. Perché lo spettacolo quotidiano della natura invade tutto lo spazio e il tempo che ti circonda e tu sei solo un piccolo osservatore.

Il Serengeti è l’incedere lento di un branco di elefanti, la ricerca calma e lenta di foglie da parte di una giraffa, è un ghepardo che sfama i suoi cuccioli, è una scimmia che ti ruba la mela del pranzo, è un gruppo di leoni che prendono il sole distesi, è la storia d’amore infinita dei dik dik, è una lotta tra ippopotami per la conquista dello stagno, sono gli occhi impauriti di un cucciolo di zebra rimasto senza il branco e che probabilmente non sopravviverà alla notte. 

Il Serengeti chiede silenzio, necessario per chiudere gli occhi e sentire il vento sulla pelle, i raggi del sole dell’alba, il profumo delle acacie, il lento dondolio dei rami dei baobab. Se ti lasci cullare da questo silenzio, un pezzetto di Africa si attacca sulla pelle e sul cuore e rimarrà per sempre con te.

TERZA TAPPA: NGORONGORO NATIONAL PARK

Lasciato il Serengeti, l’ultima tappa del safari ci porta dentro il cratere di un antico vulcano per osservare uno spettacolo della natura senza eguali nel mondo. Lo Ngorongoro National Park è popolato da mandrie di gnu e zebre a perdita d’occhio. Se avrete fortuna (a me ha sorriso!) potrete vedere anche i rinoceronti, molto più facile avvistarli qui che altrove. Per quest’ultima notte, abbiamo alloggiato in una struttura immersa in una farm piena di piante di mango, papaia e banane, Heart and Soul Lodge. 

QUARTA TAPPA: ZANZIBAR

L’ultima tappa del nostro viaggio, ci porta in questo angolo di paradiso: Zanzibar è la soluzione perfetta per concedersi qualche giorno di relax dopo le fatiche del safari e per ricaricare lo spirito con una distesa immensa di blu. Non riuscirai a distinguere dove finisce il mare ed inizia il cielo. L’isola è facilmente raggiungibile da Arusha con un volo interno di circa 40 minuti.

Personalmente, ho preferito alloggiare nella zona di Matemwe, un angolo di spiaggia solitaria, lontano dalle strutture turistiche internazionali, per vivermi un’esperienza autentica e genuina. Vi consiglio questo posto, se siete alla ricerca di pace e silenzio. Diversamente, vi suggerisco di cercare delle strutture nelle zone di Kiwengwa o Nungwi, molto più animate.

Abbiamo alloggiato al Pearl Botique Hotel & Villas, dove ho provato l’esperienza di dormire in una stanza con il tetto di paglia, completamente aperto, dove la luce del sole ti sveglia all’alba e il rumore dell’oceano ti culla la sera.

La spiaggia è una distesa immensa di oro e di blu, soggetta all’affascinante fenomeno delle maree. Ad ogni ora il paesaggio cambia e sembra di trovarti in un posto diverso, pur stando fermo. Cambia la luce, la spiaggia, il mare, il paesaggio e intanto cambi lentamente anche tu.

Ho trascorso tre giorni tra camminate verso la barriera corallina, giri in barca e pedalate sulla spiaggia, dedicando una giornata alla visita di Stone Town che merita sicuramente una visita (possibilmente con guida), essendo un sito Patrimonio dell’Unesco. Perdetevi senza meta tra le sue stradine coloratissime, piene di negozi di souvenirs e quadri di tela appesi ai muri, visitate la casa museo di Freddie Mercury, entrate nella bellissima chiesa anglicana e cristiana, fate un giro al Museo della Schiavitù e non perdetevi il variopinto mercato.

Se vi avanza un po’ di tempo, concedetevi una piccola escursione all’Isola della Prigione, davanti la città, santuario delle tartarughe giganti di Aldabra.

Vivete l’isola senza frenesia e non vi aspettate luoghi glamour di movida. Tutto vi porterà verso giornate lente e contemplative, dove il silenzio e la bellezza delle piccole cose, vi farà spuntare un sorriso sulle labbra la sera.

CONCLUSIONE

L’Africa è un’esplosione di colori, sorrisi, arte e danze, ma è anche una terra ricca di contrasti. Ti emozionerai davanti allo spettacolo della natura, ti commuoverai osservando un tramonto e, questo viaggio, ti spingerà a porti tante domande sul senso profondo della vita. Rifletterai su come è semplice per te avere a disposizione cose che dai ogni giorno per scontate come l’acqua, il cibo, le cure mediche, i vestiti, mentre per tante persone nel mondo queste sono considerati dei beni di lusso.

Ma l’Africa ti rimane dentro e di colpo ti fa dimenticare di tutte le differenze tra te e quelle donne, uomini e bambini che ti sorridono per strada e ti senti legato a loro da un senso profondo di umanità che ti accoglie come una grande famiglia. Perché quando tornerai da questo viaggio avrai tanti nuovi amici, sorrisi e ricordi da portare con te. Perché l’Africa è famiglia e ti rimane dentro come il mare resta nelle conchiglie, per sempre.

11 commenti su “Cosa vedere in Tanzania e Zanzibar: Safari, Villaggi Masai e Spiagge Paradisiache”

  1. Wow, non avevo mai preso in considerazione questo viaggio! Dopo aver letto queste righe penso proprio che avrò l’africa mio mirino 🎯

  2. Bella la parte sul safari! È una vacanza che stavo pianificando da un po’, mi è stato particolarmente utile vedere le strutture per farsi un’idea più concreta su cosa aspettarsi.

  3. Grazie Simone! Ti consiglio assolutamente un viaggio in Africa. Una terra ricca di colori, tradizioni e cultura, tutta da scoprire!

  4. Grazie Tyobi. Senza la tua professionalità questo viaggio non sarebbe stato lo stesso! Buona vita!

  5. Sono contenta che il post ti sia utile per pianificare il tuo prossimo viaggio. Le strutture dove ho alloggiato sono ancora più belle dal vivo. La Tanzania ti aspetta!

  6. Un bellissimo racconto che ti fa venire una voglia matta di partire per un bel safari tra animali e natura. Non vedo l’ora di farlo e di seguire i tuoi preziosi consigli Maria Elena!

  7. Grazie Simone. Per qualsiasi altra informazione che ti dovesse servire, scrivimi pure!

  8. Vi aspetto tutti I tuoi amici per fare safari con loro però non dimenticare a dire Tanzania Ii lascerà Il bocca aperta seconda La bellenza ♻️📸

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