Cosa vedere nel nord di Mauritius: itinerario con mappa, giardini di Pamplemousses e Grand Baie

Anche il nord dell’isola di Mauritius ha le sue attrazioni, e la perla principale sono i Giardini di Pamplemousses. Ma andiamo con ordine. Io sono arrivato da sud e ho seguito un itinerario che ti consiglio vivamente, ricco di spunti naturalistici, culturali e gastronomici.

Mappa del nord dell’isola

Nella mappa trovi indicate le principali tappe di questo itinerario:

  • (A) Giardini di Pamplemousses
  • (B) L’Aventure du Sucre
  • (C) Château de Labourdonnais
  • (D) La Karaye de Val (ristorante)
  • (E) Notre-Dame Auxiliatrice de Cap Malheureux
  • (F) Grand Baie
  • (G) Spiaggia di Trou-aux-Biches

I Giardini di Pamplemousses (punto A)

La prima tappa è stata proprio l’Orto botanico Sir Seewoosagur Ramgoolam di Pamplemousses, noto semplicemente come Giardini di Pamplemousses (la località prende il nome dall’albero di agrumi simile al pompelmo che gli olandesi introdussero a Mauritius da Java).

C’è un ampio parcheggio e quindi nessun problema per l’auto. Pagate il biglietto e ricordatevi di prendere la piantina, che riporta i percorsi e le attrazioni principali.

Se siete appassionati di botanica, potete anche prendere una guida, che vi illustrerà le piante in dettaglio. Altrimenti girate da soli seguendo la mappa che avete preso. 

Il parco è grande e ben curato e molte piante sono veramente notevoli. Molto bella la vasca con le ninfee giganti Victoria amazonica, originarie del Sudamerica e gli splendidi fiori.

Io ho trascorso nell’Orto botanico, che è fra i migliori 5 del mondo, molto tempo e quindi ho saltato alcune delle tappe successive.

Il Museo dello Zucchero: L’Aventure du Sucre (punto B)

Avevo messo in conto una sosta a L’Aventure du Sucre, allestito nell’ex zuccherificio Beau Plan. È uno dei migliori musei di Mauritius e, oltre a illustrare tutto ciò che riguarda lo zucchero, ripercorre la storia dell’isola: schiavismo, colonizzazione, commercio del rum e tanto altro.

Lo stabilimento fu avviato nel 1797 e rimase in funzione fino al 1999. I macchinari originali sono ancora lì e gli ex operai spiegano il processo di trasformazione della canna da zucchero in cristalli.

Il museo è dotato di filmati, sezioni interattive e quiz per i bambini. Al termine della visita potrete assaggiare alcuni dei 15 tipi di zucchero non raffinato, due dei quali furono creati a Mauritius. Di più non so dirvi, perché non ci sono stato!

Château de Labourdonnais (punto C)

Anche questa tappa l’ho dovuta saltare, sia per l’orario, sia perché avevo già visitato Maison Eureka, ma la segnalo comunque perché potrebbe interessarti.

Il Château de Labourdonnais è una casa coloniale in legno, ma forse è stato un peccato non vederla, perché dicono che è una degli edifici più affascinanti dell’isola. Costruito nel 1859 in legno di teak secondo lo stile neoclassico italiano, l’edificio ha proporzioni perfette e sobri arredi vittoriani, con qualche decorazione particolarmente incantevole.

Cucina autentica mauriziana: La Karaye de Val (punto D)

Visto che si avvicinava l’ora di pranzo, ho cercato un posto dove provare l’autentica cucina mauriziana. Ho trovato La Karaye de Val / Authentique cuisine mauricienne: il ristorante è un po’ fuori mano, ma Google Map vi ci porta tranquillamente.

Il locale è ampio e anche con posti all’aperto, ma è un po’ particolare perché coincide con la casa della signora che lo gestisce. Vi consiglio di telefonare, per essere sicuri e prendere accordi. Aspettatevi una signora cortesissima, che vi spiegherà tutti i piatti locali che propone. Quelli che abbiamo provato si sono rivelati veramente ottimi e l’esperienza è stata molto piacevole!

La chiesa di Cap Malheureux (punto E)

Dopo pranzo, ho raggiunto Notre-Dame Auxiliatrice de Cap Malheureux, la piccola chiesetta in legno con il caratteristico tetto rosso che compare in molte foto iconiche di Mauritius.

È una tappa veloce, molto fotogenica ma in sé piuttosto semplice. In mezz’ora — o anche meno — si visita tutto. Vale comunque la sosta, soprattutto per scattare qualche foto con il mare sullo sfondo.

La chiesa di Cap Malheureux

Grand Baie (punto F)

La tappa successiva è stata Grand Baie, la località turistica più famosa di Mauritius, piena di resort e nota per la vita notturna.

Forse le mie aspettative erano troppo alte o forse è che ci sono stato di giorno (magari di sera la cosa è diversa), ma sono rimasto molto deluso.

Non esiste un centro vero e proprio (o almeno io non l’ho trovato) e non esiste nemmeno un “lungomare” come lo intendiamo noi. Io ho fatto una passeggiata attorno al centro commerciale Sunset Boulevard e poi verso nord, fino all’altezza del Domino’s Pizza Grand Baie.

Da qui ho puntato verso l’interno, per raggiungere il Grand Baie Bazar, che però è un posto per turisti e che quindi potete evitare, se non siete proprio appassionati (più caratteristico il mercato centrale di Port Louis).

Un consiglio pratico: parcheggiare per strada a Grand Baie è praticamente impossibile e quindi è molto più pratico lasciare l’auto nel grande parcheggio del centro commerciale dove si trova il Super U Grand Bay e poi andare a piedi.

Grand Baie

Relax sulla spiaggia di Trou-aux-Biches (punto G)

Per consolarmi un po’ dalla delusione di Grand Baie, mi sono concesso un po’ di relax sulla spiaggia di Trou-aux-Biches, una delle più belle del nord dell’isola: sabbia chiara, mare calmo e trasparente, atmosfera tranquilla: il posto perfetto per concludere in bellezza la giornata alla scoperta del nord di Mauritius.

spiaggia di Trou-aux-Biches

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