Poco prima di una nuova partenza c’è ancora un’ultima parte del mio ultimo viaggio in Giordania che voglio raccontarvi. Lo voglio fare perché, per quanto potessi aspettarmi che questo viaggio mi sarebbe piaciuto moltissimo per via di alcune tappe di cui avevo letto ogni sorta di elogio quali per esempio Petra e Wadi Rum, ci sono stati altri luoghi che hanno contribuito alla sua riuscita, luoghi dei quali però si parla meno. Questi luoghi, a mio parere, meritano decisamente più spazio tra i racconti dei viaggiatori e io consiglio caldamente di inserirli nel proprio itinerario di viaggio.
Sto parlando dei castelli del deserto vicino ad Amman e di Jerash.
Per visitare i castelli del deserto si può organizzare un’escursione in giornata da Amman. Ce ne sono diversi ma la nostra guida ci ha suggerito la visita di Qasr Al-Kharanah, Qusayr Amra e Qasr Al-Azraq. Il primo, forse anche il più affascinante di tutti si erge in una vasta pianura priva di alberi sulla strada che collega Azraq ad Amman. Si tratta di un’imponente struttura dalle mura spesse che, nella realtà, non era un vero e proprio castello e sulla cui funzione i pareri sono ancora discordanti.
Quello che è certo è che non fu mai usato come forte poiché la sua struttura non si sarebbe prestata a soldati armati. Il cortile interno è circondato da numerose sale che, probabilmente, avevano la funzione di ospitare gli incontri delle delegazioni in visita.
Qusayr Amra
Qusayr Amra è molto meno affascinante esternamente ma si tratta comunque di uno degli edifici omayyadi meglio conservati della regione e, proprio per questo, è stato inserito tra gli edifici Patrimonio dell’Unesco. La sua notorietà la si deve ai magnifici affreschi che ospita internamente la cui bellezza lascia davvero strabiliati.
L’ultimo castello che abbiamo visitato è Qasr Al-Azraq, un imponente forte costruito con grosse rocce nere basaltiche. La notorietà di questo forte la si deve al fatto che Lawrence d’Arabia ne fece la sua dimora nell’inverno tra il 1917 e il 1918, durante la rivolta araba contro i Turchi.
In origine il forte era alto tre piani di cui oggi solo due oggi sono rimasti visibili. Al centro sorge una piccola moschea ancora in ottimo stato di conservazione.
Jerash
Il posto che però più mi ha sorpresa e che ha di lunga superato le mie aspettative è Jerash.
Spesso il nord della Giordania è la regione trascurata dai viaggiatori ma io sono molto felice di averla visitata e mi sento di consigliarlo vivamente a tutti. Questo soprattutto per poter visitare la città romana di Jerash, principale attrazione di quella regione.
Non appena si arriva a Jerash e si supera l’imponente Arco di Adriano si comprende che quello che si ha di fronte è uno dei siti romani più importanti di tutto il medio oriente. Quello che lo rende un posto unico al mondo è il perfetto stato di conservazione degli edifici e delle strutture che lo caratterizzano. Questo lo si deve principalmente all’aria asciutta del deserto che rallenta la decomposizione dei materiali.
Il sito di Jerash è molto ampio e vi consiglio di dedicarvi un’intera giornata e di affidarvi ad una guida che per la vostra visita. Il fatto che la città fosse un importante centro imperiale lo dimostrano le sue porte imponenti, i viali colonnati, i templi e i teatri.
Si parte dall’Arco di Adriano, alto ben 13 metri, per poi proseguire la visita con il Tempio di Artemide dal quale si può godere una bellissima vista sul Foro, una piazza dall’insolita fama ellittica delimitata da 56 colonne perfettamente conservate. Si tratta di uno spazio di una bellezza rara e dalle dimensioni sorprendenti: 90 metri di lunghezza per 80 metri di larghezza. Ovviamente si trattava del cuore pulsante dell’antica città di Jerash, fulcro delle attività sociali e politiche.
Si può poi proseguire la visita del Teatro nord, del tempio superiore di Zeus, del Cardo Massimo, del Teatro sud e della porta sud.
Alla fine di questa giornata non mi ha sorpresa per nulla scoprire che Jerash venga definita la “Pompei dell’Asia”. Credo inoltre che non ci potesse essere modo migliore per concludere questo viaggio in un paese che, non mi stancherò ma di dirlo, merita di essere visitato da nord a sud.
Vivo a Torino, città che amo profondamente, ma nonostante questo mio amore, spesso, sento l’esigenza di scappare lontano da lei per scoprire altri nuovi splendidi luoghi. Credo profondamente che anche viaggiare sia una forma d’arte e che più il viaggiatore sviluppa curiosità, fantasia e originalità, più saprà creare itinerari di viaggio meravigliosi.