Sabato primo settembre, dopo un lungo viaggio in auto accompagnati da una pioggia incessante, arriviamo finalmente a Sernio, piccolo e grazioso borgo della Valtellina. Qui alloggiamo all’ostello “Il Seicento”, una grande casa completamente rinnovata ma risalente appunto a quell’epoca. Splendida la struttura, ottimi i servizi riservati agli ospiti e grande disponibilità e gentilezza dei proprietari che ci forniscono i loro preziosi consigli per visitare il paese e i dintorni.
Trascorriamo il pomeriggio a Tirano, cittadina a pochi chilometri, e facciamo scalo in una bella enoteca, “La Vineria” , dove ci rifocilliamo con un tagliere di salumi e formaggi tipici accompagnati da vino locale. Niente di meglio per recuperare le forze dopo il lungo viaggio della mattina.
Ritornati a Sernio, alla sera partecipiamo alla sagra del paese, il cui protagonista è un famoso piatto tipico valtellinese: il Chisciol. Si tratta, per chi non lo sapesse, di una specie di crepe a base di farina di grano saraceno che viene fritta in larghe padelle e, ad un certo punto della cottura, ricoperto di formaggio di casera stagionato.
Ma ne voglio sapere di più e allora mi infiltro nel “backstage” della sagra, dove volenterose signore, tutte rigorosamente indigene, sono impegnate a cuocere i chiscioi. Da una di loro riesco a carpire la ricetta ufficiale e mi viene concesso il privilegio di fotografarle all’opera mentre, visibilmente imbarazzate, mi chiedono se sono una giornalista (!).
Il giorno dopo, domenica 2 settembre, ci stupisce con un bel sole inatteso. Dedichiamo la mattinata alla visita di Sernio, piccolo e grazioso con le sue strette vie e le case di sasso, la chiesa e la piazzetta del municipio. Ora la piazza, ieri sera gremita di persone in occasione della sagra, ha assunto nuovamente il suo aspetto pigro e beato.
Ci spostiamo poi a Tirano per terminare la visita iniziata il giorno prima. In questa piacevole cittadina segnalo la possibilità di prendere il famoso “Bernina Express” o trenino rosso del Bernina, il quale percorrendo un itinerario di notevole interesse paesaggistico arriva a Saint Moritz, in Svizzera.
Sempre a Tirano da non perdere l’imponente Palazzo Salis e il suo museo che rappresentano un’affascinante ed importante testimonianza della storia della Valtellina e il Santuario-Basilica della Madonna di Tirano il cui interno è in grado di togliere il fiato ai visitatori grazie alla sua incredibile bellezza e ricchezza artistica. Ma l’opera più pregevole presente nel Santuario è senza dubbio il suo organo monumentale alto quasi 15 metri e composto da ben 2200 canne. La parte strumentale è tuttora in funzione e accompagna le celebrazioni liturgiche festive.
Tra una visita e l’altra è il momento di un ricco pranzo alla “Trattoria Del Simone” in località Baruffini poco distante da Tirano. Qui assaggiamo altri piatti tipici valtellinesi fra cui gli “Sciatt con insalatina” e gli immancabili “Pizzoccheri”.
E così tra una visita e una passeggiata, tra piatti tipici e buon vino rosso è purtroppo giunta l’ora di lasciare l’ostello “Il Seicento” che ci ha così gentilmente ospitato offrendoci l’opportunità di conoscere questo incantevole posticino incastonato fra i monti e i meleti della Valtellina. Qualcosa mi dice che torneremo.
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