Percorrere l’intera Irpinia si può? E allora tanto vale farlo alla massima velocità possibile, toccando in furgone tutti i 118 comuni della provincia di Avellino in sole 60 ore: 936 chilometri percorsi nell’arco di tre giorni e due notti lungo strade spesso interpoderali o di montagna, talvolta al ritmo folle di tre o quattro comuni l’ora, visitati spesso ad orari assai improbabili.
È il record stabilito dai ragazzi de “Il Pino Irpino”, la carovana di beneficenza che ha fulmineamente attraversato la nostra provincia il 6, il 7 ed l’8 dicembre scorsi, partendo da Avellino e raccogliendo nelle piazze di ogni singolo paese doni per i più sfortunati e decorazioni da appendere all’albero di Natale del capoluogo durante la festa conclusiva della kermesse. Ovunque, piccole folle entusiaste ad animare con applausi e incoraggiamenti i previsti otto minuti di sosta: il tempo di aprire lo striscione, scattare qualche foto e caricare i pacchi regalo, perché la tabella di marcia non perdona, e c’è sempre l’incubo di un’interruzione stradale, di un trattore, di un gregge di pecore che potrebbe mandare tutto all’aria!
Noi li abbiamo intervistati, questi geniali globetrotter intraprovinciali che, a partire dalla strada e dalle piazze per arrivare alla rete (dove, agli hashtag #ilpinoirpino e #irpiniativogliobene, trovate la puntuale documentazione minuto per minuto, comune per comune, dell’intera avventura), sono stati capaci di regalare a tutto il nostro sgarrupato e periferico territorio un’allegria e un senso di coesione che non sperimentavamo da anni!
Possiamo parlare, per il progetto Il Pino Irpino, di rivincita sull’emarginazione rurale che incalza?
Nei 118 comuni visitati, siamo rimasti colpiti dalle piazze stracolme di gente, di adulti, ragazzi e bambini, addirittura interi paesi scesi in strada per salutarci. Più che di una rivincita, pensiamo si possa parlare di una presa di coscienza di una emarginazione rurale che esiste in comuni spesso dimenticati, ma che hanno tantissima voglia di essere riconosciuti, raccontati, abitati anche per poco. Lo hanno dimostrato la commozione del sindaco di Montaguto, i tanti abbracci e incoraggiamenti ricevuti, i messaggi, le lettere ma anche l’originalità dei comitati di accoglienza, con la banda musicale del paese o con Babbo Natale, con i “triccheballacche” o con il coro della scuola.
Qual è il senso della massima velocità che ha contraddistinto l’iniziativa?
Naturalmente i pochi minuti da dedicare ad ogni comune nascevano da un’esigenza oggettiva che ci consentisse di rispettare i tempi, cosa che in effetti siamo riusciti a fare. Questo dato si è trasformato in una vera e propria sfida, quasi un gioco, anche per i comitati d’accoglienza, che hanno, in molti casi, letteralmente cronometrato i tempi dei discorsi, dei canti natalizi o delle presentazioni pur di farci ripartire puntualmente. E, se anche noi andavamo via poco dopo l’arrivo, è stato bello vedere intere comunità organizzarsi e attendere trepidanti e restare poi insieme a festeggiare dopo il nostro passaggio.
Quali sono le state maggiori difficoltà incontrate, sia nell’organizzazione che nel percorso vero e proprio?
La difficoltà iniziale di riuscire a raggiungere tutti i comuni è stata presto superata grazie anche alla rete messa in moto dal Centro Servizi per il Volontariato di Avellino, che riunisce oltre un centinaio di organizzazioni presenti sul territorio. Durante il viaggio sono capitati piccoli imprevisti, come i mercati comunali, che non avevamo preso in considerazione, e che ci hanno costretti a rielaborare il tragitto. Ci siamo riusciti grazie ai percorsi alternativi esplorati dalla Vespa di Flaviano Oliviero, che ci ha scortati e ha vissuto con noi gran parte dei tre giorni. Insomma, un ottimo lavoro di squadra che ha portato ottimi risultati!
Ora come ora, lo rifareste? E se no, cosa diamine d’altro avete in mente?
Noi saremmo pronti a ripartire anche domani! Ma in questi giorni siamo presi dalla distribuzione dei doni e dalla riflessione su quanto accaduto, molto più di quanto avevamo preventivato. Quello che abbiamo in mente sono un videodocumentario ed una mostra fotografica; per il resto, continueremo, sotto lo slogan “Irpinia ti voglio bene”, a lanciare iniziative di valorizzazione e promozione del nostro territorio. Informazioni e aggiornamenti li trovate su www.irpiniativogliobene.it.
Come vi rapportate con il titolo di “eroi del nostro tempo” che da più parti ormai vi si attribuisce?
Naturalmente ne siamo fieri, ma è un titolo eccessivo. Sicuramente ci hanno colpito i ringraziamenti e l’incoraggiamento di tantissime persone sconosciute, che si sono entusiasmate e hanno preso parte spontaneamente e gioiosamente al nostro progetto, lanciato appena pochissimi giorni prima. Col rischio di sembrare retorici, vogliamo sottolineare che sono loro i veri eroi, che rendono viva ogni giorno la propria terra!
Una dichiarazione a piacere per NonSoloTuristi.it?
Il Pino Irpino: A tutti i turisti e nonsoloturisti: viaggiate, siate curiosi ed instancabili e poi tornate a casa, nella vostra città o nel vostro paesino a riportare la vostra esperienza! Sognate e cercate di realizzare i vostri sogni, non arrendetevi mai, siate esploratori di questo meraviglioso mondo! E siate sempre orgogliosi delle vostre origini.
Grazie! E dall’Irpinia che corre verso il futuro… buon Natale a tutti!
La redazione di NST ama definirmi un “viaggiatore d’altri tempi”, e non si può dire che abbia tutti i torti: a cinquant’anni suonati, ho fatto in tempo a vedere un bel po’ di mondo com’era, appena prima che si trasformasse in quello di oggi. Questo mio prezioso bagaglio di viaggi “vintage” mi ha aiutato a costruirmi una personale filosofia di viaggio con la quale mi ostino ad interpretare i cambiamenti che sperimento in giro per il pianeta.