Preannuncio del Natale nel Tirolo, con antiche tradizioni che accendono fiabesche atmosfere che si tramandano da tempo immemorabile. Una vera e propria chicca di origine alpina sono i mercatini: dal 2009 l’Avvento in Tirolo, sostenuto dalla Tirol Werbung (Ente regionale per il Turismo) e della Camera di Commercio, promuove i centri di Hall, Innsbruck, Kitzbuhel, Kufstein, Lienz, Mayrhofen, Rattenberg e St. Jojann, secondo rigorosi criteri che ne garantiscono la qualità e l’eccellenza.
A partire dal primo fine settimana dell’Avvento tutti i mercatini aprono i battenti, con circa 480 bancarelle. Quello di Innsbruck, il più importante, ne ha 200 e apre a metà novembre; nel 2013 sono stati registrati 1,3 milioni di visitatori, di cui il 70 per cento italiani. In ogni banco si prepara l’Adventkranz, una corona di rami di pino con quattro candele che rappresentano le settimane che condurranno alla nascita di Gesù bambino, il “Christkindl” che porterà i doni, ogni domenica ne verrà accesa una.
La Hauptplaz di Lienz, illuminata a festa dinanzi al castello Liebburg, è il punto d’incontro per i visitatori del suo mercatino, la cui attrazione particolare è il calendario dell’arte del municipio – l’Adventkalender – con 24 caselle che spinge i fanciulli ad attendere il festoso evento aprendo ogni giorno una finestrella in cui si nasconde un’opera d’arte che verrà venduta all’asta il 5 gennaio, per donare in beneficenza il ricavato.
Presepi lavorati artigianalmente esprimono il calore del Natale dell’Osttirol, ma l’evento più coinvolgente è la sfilata dei tradizionali Krampus, personaggi che indossano maschere di legno intagliate a mano ed enormi pellicce spettinate, e mostrano campanacci legati al cinturone. Divertente il fuggi-fuggi delle ragazze che cercano di sottrarsi ai dispetti e ai colpi di frustino di questi esseri inquietanti.
Niente di meglio che ritemprarsi con i dolci della tradizione, come i biscotti che vengono preparati secondo differenti ricette: Vanillekipferl, cornetti alla vaniglia, o frollini di Linz (Linzeraugen), gli speculos o quelli di panpepato, lo Zelten tirolese o lo Stollen. Altro dolce tipico è “l’adorazione dei re” dal prelibato sapore a base di squisite spezie come cannella, chiodi di garofano, noce moscata, anice, zenzero e finocchio, a cui si aggiungono marzapane e mirtilli rossi del Tirolo.
La seconda località da me visitata è stata Kitzbühel, denominata da alcuni la “Montecarlo” delle Alpi. Nel periodo natalizio ospita presepi viventi, concerti, interpretazioni letterarie, accompagnati dal sottofondo musicale dello storico carrillon della torre della Katharienenkirche, la Chiesa di Santa Caterina.
D’obbligo è anche una visita al Museo di Kitzbühel per ammirare una pregevole esposizione di presepi e quadri del pittore Alfons Walde, autore del camoscio, l’originale simbolo della cittadina. Curiose le attrezzature da sci antesignane e gli scorci di vita nelle montagne tirolesi che è stato possibile ammirare. A ciò ha fatto seguito la visita al negozio “Schöne Dinge” (Cose belle) in cui Christian Ernst Leidenfrost lavora la porcellana da circa trentanni, creando oggetti che paiono opere artistiche.
Successiva tappa è stata Kufstein, celebre per il Stadtpark e la sua fortezza, in cui si trovano prelibatezze gastronomiche di ogni sorta su bancarelle decorate, mentre bande di fiati e gruppi canori creano atmosfere suggestive che restituiscono il sapore autentico del Natale. Nell’area all’aperto si può osservare il pozzo, profondo 60 metri, il passaggio nella roccia sotterranea, il giardino delle erbe aromatiche, le figura in bronzo ispirate alla danza di Meta Mettin von Ellenberger. All’interno della fortezza ci si inerpica nei cunicoli e nelle gallerie sotterranee dove si ammirano decine e decine di banchetti con manufatti di ogni genere, all’entrata un personaggio che sembra uscito da una fiaba di orchi accoglie divertito gli spaesati visitatori.
Di questo fantastico week end in Austria ricorderò, i sapori intensi delle spezie e del vin brulè, la passeggiata in carrozza nel buio, con i cavalli più volte fustigati per la loro ritrosia al galoppo, per recarci alla trattoria tirolese Tiroler Wirtshaus Zur Schanz. Lì c’era ad attenderci una corpulenta padrona di casa in costume tipico con un pentolone bollente di punch ai mirtilli. Gradita è stata pure la visita inaspettata, durante la cena, di un gruppetto di Anklopfer, pastorelli che con lanterna in mano e accompagnamento di chitarra, cantavano nenie che annunciano la nascita di Gesù. Mi rammenterò la passeggiata nel bosco, e il calpestio della prima neve soffice, che sembrava scesa per accoglierci festosa, mentre ci recavamo nella riserva a scegliere un alberello di Natale da portarci a casa, assaporando lo spirito del canto “O Tannenbaum”. Rivedrò nei miei ricordi i tanti artigiani che lavoravano sapientemente il legno, la ceramica o il vetro, accarezzandoli come preziosi doni della natura; i laboratori per fare biscotti e ghirlande intrecciate, con paffuti bimbetti che seguivano con aria assorta, come usciti da una fiaba. Ma, soprattutto, mi torneranno in mente le tante lanterne con candele che addobbavano i mercatini, quasi fosse il presagio di una visione illuminante, su quei magnifici scenari fiabeschi, di un Tirolo che ambisce a farsi riscoprire per le molteplici risorse che superbamente lo connotano.
Reinhold Stecher, ex-vescovo del Tirolo e grande estimatore della montagna ha scritto:
Le montagne tacciono – su un mondo chiassoso,
le montagne riposano – su un mondo frenetico,
le montagne riscaldano – in un mondo frenetico,
le montagne risplendono – in un mondo cupo.
Oltre alla passione per la scrittura, un modo per “viaggiare” con le parole nelle molteplici sfaccettature della realtà, mi piace dedicarmi al trekking e al cicloturismo. Ho iniziato a viaggiare a quattro mesi, quando i miei genitori si sono trasferiti dal sud a Milano per motivi di lavoro, ripetendo lo stesso percorso, ogni anno, fino alla maggiore età. Ho visitato molti stati europei organizzando meticolosamente il viaggio e documentandolo grazie alla mia inseparabile macchina fotografica.