Leo e Veronica sono nostri compagni d’avventura da ogni punto di vista. Sono due instancabili viaggiatori, sempre con uno zaino in spalle e la voglia di superare l’orizzonte, e sono due blogger appassionati che non risparmiano alcuna energia per condividere generosamente le loro esperienze e le loro emozioni. Ma sono anche nostri amici, e non potrebbe essere altrimenti.
Sono quella coppia di scalmanati esploratori che ogni tanto ti capitano nella carrozza del treno, o in parte al tuo sedile sull’autobus, e non riesci a farli stare zitti neanche sott’acqua. Sono quella gioviale tempesta di energie positive che non permette loro di trattenersi dal chiedere, presentarsi, raccontare e insinuarsi inesorabilmente negli indelebili ricordi di tutti quelli che li hanno conosciuti. Nel loro eterno girovagare a un certo punto devono aver scoperto di amare i viaggi in bicicletta, perché un giorno sono partiti verso l’Asia e hanno cominciato a pedalarci sopra senza sosta.
Le strade del mondo sono per la maggior parte in salita o in discesa?
Per rispondere tecnicamente, le strade del mondo sono in realtà in gran parte in pianura! Più romanticamente invece le strade del mondo sono una perfetta metafora della vita: per raggiungere le mete più belle ed appaganti si deve salire, ma una volta che si è in cima la ricompensa ti fa capire che è valsa la pena fare tanta fatica… poi inizia la discesa!
Come preparare uno zaino in maniera intelligente, ad esempio
Le borse da bici durante un cicloviaggio sono sempre troppo piene! Nel nostro caso ad esempio è stato piuttosto inutile per alcuni mesi portare una maglia pesante… eravamo costantemente a 30 gradi! Però poi la volta che abbiamo campeggiato ad un altitudine di 2000 metri sotto il maltempo è tornata utile. Altra cosa inutile: il rasoio! Una cosa immancabile, a parte l’acqua, è la macchina fotografica.
Chissà quanta gente incuriosita vi ha visto passare in bici con tutte le vostre borse al seguito: non temete che ora in Asia pensino – ancora più di prima – che gli europei sono proprio un po’ pirla?
Effettivamente era esattamente quello che esprimeva il loro sguardo quando passavamo per strada! Credo comunque che non siano solo gli asiatici a pensarlo… noi stessi abbiamo i nostri grossi dubbi!
Ci sono stati dei posti sul vostro percorso che proprio non erano fatti per passarci in bicicletta?
Non facciamo fatica a citare due città in cui andare in bici è stato un inferno: Bangkok [Tailandia] e Surabaya [Indonesia]. Nella prima siamo stati costretti, per uscire dal centro, a percorrere un’autostrada a quattro corsie, caldamente invitati tra l’altro dalla polizia a proseguire poiché trattavasi della strada “giusta”. Nella seconda un diluvio universale ha creato un ingorgo mostruoso dal quale ancora oggi non ci capacitiamo come sia stato possibile uscirne… vivi tra l’altro! Ma a parte le grandi città e le loro periferie, le zone rurali dell’Asia sono ideali per il cicloturismo: il nord del Laos in particolare è splendido perchè il traffico è quasi zero ed i paesaggi sono mozzafiato.
Viaggiare all’estero significa anche nutrirsi di sapori e prodotti poco conosciuti. Come si pedala dopo un pieno di curry o di riso fritto? La cucina orientale ha mai messo alla prova la vostra forma fisica?
Mah… sicuramente tutto il peperoncino che utilizzano e la possibilità di mangiare banane in tutte le salse crea effetti collaterali che potrebbero dare una forte “spinta propulsiva” al cicloviaggiatore, ma in generale l’assenza o quasi di carboidrati nei piatti tipici locali non aiuta. Personalmente abbiamo perso una decina di chili a testa anche se, credo, più per un normale miglioramento nel nostro stato fisico che non per una mancanza effettiva di apporto calorico. Giusto per consigliare qualche piatto tipico: banane fritte e kah phrao moo [piatto di carne suina tipico di Bangkok].
È peggio perdersi in bici o perdersi a piedi?
Non c’è un peggio, è la cosa più bella del viaggio: perdersi! Per le vie di una città, per le strade di campagna, per i corridoi di un tempio o di un museo… perdersi e vagare senza meta fissa, incontrando gente che altrimenti non avresti mai potuto conoscere, è la vera essenza del viaggio. Farlo in bici o a piedi avvicina molto di più il viaggiatore al territorio e alle persone rispetto ad un viaggiatore motorizzato.
Dove dormivate?
Abbiamo dormito ovunque: tenda, resort, templi buddhisti, bungalow, guest house, persino nella tenda montata in una stanza di un hotel talmente lurida da aver paura a dormire nel letto! Le notti più belle, però, sono state sicuramente quelle in cui siamo stati ospiti di persone che ci inseguivano a bordo di auto o motorini per offrirci un alloggio: parlare, discutere a gesti e cercare di comunicare per spiegare quale meraviglia sia scoprire il mondo sui pedali sono state sicuramente tra le esperienze più significative del viaggio.
Quante volte avete bucato?
Eh… quando si dice che la qualità conta! Abbiamo iniziato il viaggio con dei copertoni “normali” ed ogni tre, quattro giorni eravamo vittime delle strade asiatiche. In totale abbiamo forato, in cinque mesi di viaggio, una quarantina di volte. Esasperati abbiamo contattato la miglior azienda del settore che ci ha inviato quattro copertoni nuovi a Surat Thani: per i restanti cinque mesi non abbiamo più dovuto sostituire una camera d’aria!
C’è mai stato un momento in cui vi siete pentiti della vostra scelta?
Sì, sul volo di ritorno da Denpasar verso Malpensa!
Per leggere tutte le avventure di Leo e Veronica -> lifeintravel.it
Fondatore e autore di NonSoloTuristi.it e ThinkingNomads.com.
110 nazioni visitate in 5 continenti. Negli ultimi 6 anni in viaggio per il mondo con mia moglie Felicity e le nostre due bambine. Instagram @viaggiatori