Pennabilli cosa vedere in 1 giorno

Pennabilli si trova in Romagna e per l’esattezza è in provincia di Rimini da cui dista, in auto, una cinquantina di chilometri (se hai tempo di consiglio anche una visita a Rimini). La cittadina si trova sul versante occidentale del monte Carpegna e da lassù la vista che si può godere sull’alta Val Marecchia non ha davvero uguali.

Pennabilli è un borgo davvero particolare e unico di tutto questo (e tanto altro) te ne accorgerai girovagando tra i vicoletti antichi del centro però mi sento di darti un piccolo, ma fondamentale, suggerimento.

Mettiti delle scarpe comode in quanto sarà un via vai di sali e scendi in quanto la cittadina è tra due picchi rocciosi che in tempi andati erano la sede del castello di Billi e del castello di Pen.

Piazza Vittorio Emanuele II

Piazza Vittorio Emanuele II è la piazza più importante del borgo e qui si trova la Cattedrale di San Leone che davvero un edificio imponente; tuttavia non mancano nemmeno degli edifici civili di rilievo come, ad esempio, quello della Regione. Alle sue spalle si possono ammirare i resti del castello dei Billi con tanto di borgo che è in salita.

Nel centro della piazza, infine, si trova pure una Fontana che risale al Trecento e che vuole rappresentare l’unione dei due castelli.

Una curiosità tale piazza è detta anche con il nome di Pian del Mercato in quanto proprio, qui, c’era il mercato cittadino, forse, perché era uno spazio pianeggiante.

La Cattedrale di San Leone

La Cattedrale di San Leone, è il duomo, ed è intitolato a uno dei santi patroni (l’altra è la Vergine Maria) cittadini. La chiesa è della seconda metà del Cinquecento anche se la facciata è in cotto imolese che risale gli inizi del Novecento tuttavia la base del campanile, sulla sinistra, è più antica.

Gli interni sistemati più volte durante i secoli, anche di recente, ha una pianta a croce latina in chiaro stile neoclassico.

Il Palazzo della Regione

Il Palazzo della Ragione (su piazza Vittorio Emanuele II) ha come segno distintivi i massicci portici al piano terra che non creano i classici archi, ma che sono sorretti da colonne ottagonali che si collegano direttamente alle travi che coprono il passaggio pedonale. Questa zona è detta “Loggia dei Mercanti” in quanto questa, in origine, era la destinazione della piazza.

Relativamente al Palazzo della Ragione va detto che è del Quattrocento e svolgeva il ruolo di sede locale del Governo.

Piazza Garibaldi

Piazza Garibaldi si trova su di un angolo della piazza precedente ed è anticipata da una piccola gradinata ad anfiteatro che guarda verso il vecchio Palazzo Comunale.

Il Museo del Calcolo

Il Museo del Calcolo, la Mateureka, si trova nel vecchio Palazzo Comunale. Occupa 4 piani e mostra reperti archeologici, strumenti di calcolo e testi matematici mentre è più moderna la parte relativa all’esposizione di antiche calcolatrici meccaniche.

Ci sono anche alcuni componenti informatici degli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta che ti daranno la possibilità di ripercorrere 4 generazioni di computer.

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Le Meridiane

Girovagando per il borgo non potrai non vedere le tante Meridiane. Anzi ti dirò di più c’è tanto di percorso ad hoc che è detto “La Strada delle Meridiane” e se lo percorrerai tutto quanto le vedrai tutte e 6. Si trovano sulle facciate dei palazzi e in più c’è quella che si trova nell’Orto dei Frutti Dimenticati.

Una curiosità: le meridiane sono state fatte dal Pittore Mario Arnaldi che all’inizio degli anni Novanta dello scorso secolo ha riprodotto dei dipinti celebri con tanto di meridiana.

Tra le tante ti segnalo di andare a vedere la Meridiana che si trova in Oliveri con un San Sebastiano di Antonello da Messina un po’ rivisitato.

Porta Carboni

Se prosegui per la salita di via Olivieri allora arriverai senza accorgerti Porta Carboni il cui nome non deve nulla al palazzo dove si trova. Ha un’imponente struttura ad arco a tutto sesto e che dava la possibilità di accedere al castello di Penna in quanto questa è la porta principale.

La sua struttura è del Trecento e sopra c’è tanto di stemma di Federico d’Urbino poi sopra alla porta, il Palazzo Carboni ha tre archi che danno luce all’interno.

Il Teatro Vittoria

Ancora pochi passi e potrai ammirare il Teatro Vittoria che è stato ricavato all’interno di Palazzo Fuffi negli anni 20 dello scorso secolo. La nascita di questo teatro si deve a una trentina (o poco più) di famiglie che hanno messo i soldi necessari a finanziare il rifacimento in stile liberty del Palazzo Fuffi.

Tuttavia il teatro dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale è usato come cinema o sala da ballo poi, però, negli anni Settanta fu chiuso. Ha riaperto i battenti nel 2000.

Santuario della Madonna delle Grazie e Vicolo della Madonne.

Sul lato destro del Teatro Vittoria c’è una viuzza da dove potrai vedere il Santuario della Madonna delle Grazie che è conosciuto pure come Chiesa di Sant’Agostino.

Il Santuario risale al Mille ed è chiamato così per via dell’immagine della Vergine in Trono con il Bambino che si trova tutt’ora nella chiesa. Ma non solo dato che qui c’è anche una lacrimazione che è considerata miracolosa fin dal 1489 che è ricordata anche ai giorni nostri poi ci sono anche due apparizioni che si racconta abbiamo salvato la città dall’assalto dei Toscani.

Il Santuario nei secoli è stato più volte restaurato. Gli interni sono a una navata sola e l’edificio è ricco di dipinti, crocifissi, tele e tabernacoli.

Non lontano da questo santuario si trova il “Vicolo della Madonne” che è facilmente riconoscibile in quanto sui muri di questa via sono appesi dei bassorilievi che rappresentano, per l’appunto, la Madonna.

Museo del Montefeltro

Non molto lontano dal vicolo della Madonne si trova il Museo del Montefeltro che è ospitato nel Palazzo Bocchi.

La sua costruzione fu per volontà del Vescovo di San Marino e Montefeltro nel 1962 con lo scopo di avere un posto dove ospitare sia le opere d’arte sia le suppellettili liturgici che arrivano dalle svariate chiese della zona.

Si compone di 15 sale su 3 piani tra dipinti, maioliche, arredi sacri e tanto altro ancora anzi a conclusione del percorso museale c’è una raccolta di reperti archeologici locali

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Porta Malatesta

Se torni sui tuoi passi e rifai la via che fiancheggia il Santuario della Madonna delle Grazie avendo cura di restare nella parte alta del borgo arriverai alla Porta Malatesta.

Questa porta è del Trecento e collega l’antico castello dei Penna. È un passaggio ad arco a tutto sesto abbastanza profondo che passa tra delle mura imperiose. Tuttavia il passaggio della porta si restringe man mano che si va verso l’esterno e sulla parte interna, invece, c’è lo stemma di Federico d’Urbino.

Oltrepassata la porta, a destra, trovi la piccola Loggia rinascimentale che è del Duecento ed era l’ingresso del Convento degli Agostiniani e, facilmente, era pure la prima chiesa del castello di Penna. Oggi tale chiesa è il summenzionato Santuario della Madonna delle Grazie.

Ma torniamo alla Loggia e sotto quest’ultima c’è una copia della Madonna del Parto. Piccola parentesi: la copia è stata usata per alcune scene de: “La prima notte di quiete” con Alain Delon.

L’Angelo coi Baffi nella Chiesa dei Caduti

La Chiesa dei Caduti è facilmente riconoscibile per via dell’insegna “L’angelo coi baffi”. In questa chiesa tuttavia non si può entrare (per lo meno così era quando ci sono stata io qualche anno fa). E allora perché ne parlo? Perché, tuttavia, potrai guardare all’interno dalle grate delle finestre così da vedere oggetti della vita contadina e sulle pareti ci sono dei pannelli con la poesia di Tonino Guerra (un angelo coi baffi) che da un lato è scritta in italiano e dall’altra in romagnolo.

Piccola parentesi: Chi era Tonino Guerra? Tonino Guerra (1912/2020) è stato poeta, scrittore e sceneggiatore che nell’ultima parte della sua vita andò ad abitare a Pennabilli e alla sua morte fu sepolto qui

Un angolo di Tibet

Chorten

Se prosegui la salita sulla collina potrai arrivare al Chorten che è un vero e proprio angolo di Tibet. Il piccolo Chorten che c’è qui è, per i tibetani, il più alto livello della metafisica.

Le parti della struttura vuole rappresentare i cinque elementi che vogliono rappresentare, a loro volta, il percorso ideale del praticante che così arriva fino al suo apice.

Chorten in Italia

La Campana di Lhasa

Vicina al Chorten si trova la Campana di Lhasa che è stata inaugurata dal Dalai Lama nel 2005 che è una copia perfetta di quella che c’è nel convento dei cappuccini che si trova a Lhasa nel 1725 e che però oggi è in un magazzino del Jokhang.

A lato della Campana ci sono tre mulini di preghiera tibetani che vogliono rappresentare l’unione delle religioni così che ci sia la pace tra gli uomini e se li farai girare sarà come dire una preghiera.

La vista che si ha da qua è meravigliosa.

La Campana di Lhasa

Lo sfondo del Quadro della Gioconda

Se ti volti avrai modo di vedere lo sfondo del quadro della Gioconda di Leonardo da Vinci.

Santuario dei Pensieri

Se torni sui tuoi passi e scendi la collina arrivi al Santuario dei Pensieri che è un luogo perfetto per meditare. Si tratta di un parco, piccolo in realtà, che è circondato dalle mura che servivano da stanza per una villa dei Malatesta.

Casa di Tonino Guerra

Non lontano dal Santuario dei Pensieri si trova la Casa di Tonino Guerra che era nota come Casa dei Mandorli in quanto, tutt’intorno, c’erano delle piante di mandorli. Questa dimora fu la casa di Guerra (dove abita ancora la moglie) dal 1989 fino alla sua morte.

Sono due case che sono unite fra di loro e gli ambienti sia interni sia esterni sono particolarissimi in quanto, ad esempio, ci sono frammenti di ceramiche o sculture orientali oppure pupazzi in terracotta ma anche tantissimo altro.

Segnalo che la casa è aperta al pubblico però tieni presente che abitata….

Chiesa della Misericordia

Torna sui tuoi passi e rientra in direzione del borgo San Rocco così facendo troverai la Chiesa della Misericordia.

Si tratta di una chiesa del Trecento davvero molto semplice: in pietra con tre aperture e portone centrale e quest’ultimo è sormontato da una lunetta che è scolpita in bassorilievo e che rappresenta la Madonna del Soccorso (o della Misericordia). E, difatti, un tempo a fianco della chiesa c’era un ospedale.

Il Museo Il Mondo di Tonino Guerra

Il Museo Il Mondo di Tonino Guerra che si trova nei sotterranei dell’Oratorio di Santa Maria della Misericordia e pure questo risale al Trecento.

Questo posto è perfetto per comprendere appieno la poetica di Tonino Guerra grazie svariate sue opere.

L’Associazione culturale dedicata a Tonino Guerra è stata fondata nel 2005 e il loro obiettivo è quello di raccogliere e promuovere quella che è stata la sua attività.

E adesso rifai tutta quanta la strada che hai percorso fino ad ora e scendi fino al borgo San Rocco in questo modo sarai in Piazza Vittorio Emanuele II.

L’Orto dei Frutti Dimenticati

Così facendo sarai in men che non si dica all’Orto dei Frutti Dimenticati che è un luogo dell’anima pensati da Guerra.

È un luogo dove ci sono degli alberi da frutto che una volta nascevano in maniera spontanea nella zona degli Appennini, ma non solo qua ci sono anche delle installazioni di opere contemporanee e tanto altro ancora.

In origine l’Orto era parte del Convento dei Frati Missionari del Preziosissimo Sangue.

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Chiesa di San Filippo

Esci dall’Orto e vai nella piccola Piazza San Filippo che si trova nella zona della piazza principale del Borgo appena fuori dalle mura. Ecco su questa piazza si trova la Chiesa di San Filippo che in realtà è anche abbastanza anonima se non fosse per il Campanile che è dalla parte destra dell’edificio. Si caratterizza per le monofore circolari che interrompono la sua parete regolare. Per il resto l’edificio religioso ha un portale in pietra un po’ malconcio e all’interno sovente ci sono delle esposizioni d’arte.

Concludi la tua visita con un paio di mete appena fuori dal borgo cittadino.

Monastero di Sant’Antonio da Padova delle Agostiniane

Per arrivare al Monastero di Sant’Antonio da Padova delle Agostiniane è appena fuori dal centro e ci si arriva agevolmente in auto anzi dato che si trova nei pressi di quello che resta del Castello di Billi.

Il Monastero è del 1517 che fu costruito sulle rocce della rupe dove anche attualmente si trova ed ha preso una parte delle mura dalla Rocca dei Billi. Dopo essere stato sede di diversi monasteri è stato destinato alle suore Agostiniane. È un edificio davvero molto imponente e fatto per lo più in pietra.

Come si compone il monastero? Ci sono spazi privati, una foresteria per i pellegrini tuttavia non c’è molto da visitare in quanto ai giorni nostra è sede di un ordine di clausura.

Il Castello dei Billi (o meglio ciò che ne resta)

Dal Monastero prosegui a salire fino a dove c’è la croce in cima alla rupe che è stata messa qui nell’Ottocento. Proprio qui si trova il Castello dei Billi (o meglio ciò che resta), ma è doveroso arrivare fin qua per lo spettacolo che si ha sulla vallata.

Il Castello dei Billi è di epoca medievale e tra quello che resta merita una menzione il torrione malatestiano del Quattrocento.

Informazioni utili

Come raggiungere Pennabilli?

Puoi raggiungere Pennabilli dalla Riviera Adriatica lungo la Strada Statale Marecchia. Stai attento però agli autovelox fissi che qui abbondano (per lo meno così era quando ci sono stata io qualche anno fa) perciò rispetta i limiti 

Dove parcheggiare?

Non farai fatica a trovare un parcheggio a Pennabilli dato che quelli gratuiti sono tanti e comodi. Per maggiori informazioni su Pennabilli clicca qui.

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