Viaggio fai da te in Thailandia – Mini Guida

Quello in Thailandia è un viaggio verso un nuovo mondo, un’esperienza indimenticabile che vi regalerà momenti indescrivibili.

La Thilandia è un Paese molto ampio, che racchiude una cultura antica, città vivaci, mare verde e limpido e paesaggi mozzafiato, dove il calore viene trasmesso ad ogni sorriso che vi doneranno i suoi abitanti. Proprio per i tanti posti meritevoli di una visita, se avete un tempo limitato e desiderate visitare la maggior parte dello Stato è consigliabile predisporre un itinerario in base ai propri interessi, per non buttare neanche un minuto in questo magnifico Paese.

Ad esempio, la maggior parte delle persone sceglie di visitare Bangkok i primi giorni, per poi spostarsi in aereo verso il Nord ed infine sulle isole più adatte in base al periodo (le più gettonate sono le famosissime Phi Phi Isaland e Phuket per le stagioni fredde e Ko Samet, Ko Tao e Ko Pangang nel periodo estivo).

L’itinerario che segue, invece, si discosta in parte da questo tour e può essere effettuato tramite i mezzi locali, senza ricorrere agli aeroporti.

Itinerario per la Thailandia del nord

Sia per i tanti pareri negativi sulla capitale, sia perché più interessati all’entroterra, giunti a Bangkok abbiamo scelto di avventurarci immediatamente verso il Nord, direzione Chiang Mai, tramite un pratico VIP bus dalla stazione di Mo Chit. Ne sentirete di ogni sui trasporti locali della Thailandia, ma posso garantire che sono davvero organizzati, comodi e puntuali, non abbiamo avuto esperienze negative al riguardo.

I Vip Bus sono bus con po’ più confortevoli e costosi (ma assolutamente vantaggiosi) rispetto ai bus di linea semplici, infatti i posti a sedere sono molto spaziosi, c’è una piccola toilette e nella maggior parte vengono servite una cena precotta e la colazione, oltre che alle coperte per proteggervi dall’aria condizionata.

Alcuni hanno persino i sedili con la modalità “massaggio”! Inoltre, e qui sta il vero vantaggio, la maggior parte delle corse è effettuata di notte, dunque potrete approfittarne per sfruttare meglio il tempo, riposarvi un po’ (ci si riesce) ed ammirare lo splendido panorama notturno fuori dal finestrino.

Arrivati a Chiang Mai potrete iniziare la vostra esplorazione della Thailandia del Nord, cui consiglio di dedicare almeno 4-5 giorni, dati i tanti luoghi interessanti.

Thailandia del Nord

Innanzitutto Chiang Mai (capitale dell’antico Regno Lanna) è una città vivace e caratteristica, decisamente meno caotica di Bangkok, con un grande centro circondato da mura antiche, in cui ammirare i tantissimi templi, perdervi per le tante bancarelle dei mercati, gustare piatti tipici nei banchetti all’aperto, insomma un modo perfetto per cominciare ad abituarsi a questo nuovo mondo.

E le serate passate lì, in mezzo ad ombrelli colorati appesi e persone di tutto il mondo sono indescrivibili, senza contare che avrete l’occasione di assaggiare la tipica cucina del Nord, con prodotti e sapori diversi dalle altre zone, oltre a gustare la tipica birra Chiang.

E non mancate di comprarvi i caratteristici e comodissimi pantaloni larghi!

Quando sarete sazi (in tutti i sensi) di Chiang Mai, potrete concentrarvi sui dintorni. Come sempre se si ha la disponibilità e la voglia di guidare, noleggiare un’auto è un ottimo modo per spostarsi in libertà, le strade sono in buone condizioni e sempre trafficate ed i luoghi più conosciuti si raggiungono facilmente.

Essendo però la Thailandia molto abituata ai turisti, è possibile recarsi nelle tante agenzie od anche informarsi nel proprio alloggio per scegliere qualche tour organizzato, munito di guida che parla inglese, a cifre assolutamente ragionevoli (solitamente sui 20 – 25 euro).

Normalmente i viaggi vengono effettuati da comodi minivan che vi verranno a prendere e vi riporteranno nel vostro albergo e comprendono il pranzo (non aspettatevi nulla di che, ma almeno vi sfamerete).

Quindi se avete poco tempo è un’ottima scelta, anche se dover tornare agli orari da rispettare in vacanza è sempre un piccolo trauma (lo sa bene una delle nostre guide che continuava a rincorrerci per i monumenti perché non volevamo saperne di farci bastare i 40 minuti concessi per ammirare qualche meraviglia).

White Temple di Chiang Rai

Ecco due gite che, tra le tante offerte, mi sento di consigliare come immancabili. La prima è il tour comprensivo del White Temple di Chiang Rai (ed eventuale visita della città), della Black House e del Triangolo d’Oro. Sicuramente se state studiando per recarvi in Thailandia avrete sentito nominare questi luoghi.

Il White temple è un tempio moderno molto grande che si trova a Chiang Rai (a qualche ora di distanza da Chiang Mai), costruito da un architetto thailandese molto apprezzato.

Per il nostro gusto apparirà sicuramente un po’ troppo nuovo e quasi “tamarro” (oltre ad essere bianco splendente, ha degli specchietti stile palla da discoteca) e pare sia possibile farsi selfies con il suo ideatore che si aggira sempre nei paraggi (immagino moriste dalla voglia).

Inoltre, e di certo la vostra guida non mancherà di precisarlo una decina di volte, accanto al tempi è stata costruita una toilette dorata e molto decorata, che è considerata un vero vanto nazionale (de gustibus…).

Black House

La tappa successiva è la Black House, cioè un vero e proprio museo dedicato a Baan Si, un altro importante artista thailandese. Il posto è indubbiamente un po’ “sinistro”, con i tanto di teschi di gnu e pelli di pitone appese alle pareti, ma è situato in un bellissimo parco in cui brucano indisturbati splendidi esemplari di gnu e costituisce senz’altro un tassello interessante dell’arte e della cultura thailandese.

Successivamente il giro prevede uno stop al paese delle Donne dal collo lungo della tribù Kayan, le famosissime signore che portano tanti anelli al collo.

Questa tappa è facoltativa, poiché resta sempre un po’ controverso il ruolo che queste donne hanno assunto, cioè se siano orgogliose ed aperte a mostrare la loro tradizione agli stranieri, o se siano costrette a farlo per motivi economici.

Da quanto riportatoci dalla guida, la tribù Kayan è originaria della Birmania e si è rifugiata da tempo in Thailandia per sfuggire ai disordini interni. Nonostante l’accoglienza, tuttavia, non sono ancora liberi di muoversi nel territorio thailandese, ma possono farlo soltanto nelle zone del Nord. Io nel dubbio ho evitato di visitarle, preferendo fare un giro nei paraggi delle verdissime risaie circostanti.

Triangolo d’Oro

L’ultima meta è il Triangolo d’Oro, ossia il punto più a Nord della Thailandia, in cui lo Stato è diviso da Birmania e Laos grazie al fiume Mekong. Da quanto ho letto su internet questa meta è poco consigliata, dato che di fatto è “solo” un panorama da ammirare, ma vi assicuro che il fiume, le vallate verdi e la foschia che vi troverete sono una delle viste più suggestive di tutto il viaggio e meritano assolutamente.

La seconda gita, prettamente dedicata alla natura, è quella al Doi Inthanon Park, la cima più alta del Paese, dove sono state costruite e le due pagode gemelle dedicate al re ed alla regina, che si stagliano sulle montagne circostanti. Solitamente questo tour prevede anche le tappe alle cascate, alle risaie e ad un paese lì vicino, dove viene preparato un caffè tipico sul fuoco con apposite caffettiere, dal sapore niente male.

Un’altra attività unica da fare prima di lasciare il Nord è recarsi in un centro di recupero per elefanti, “Chiang” infatti significa proprio elefante! Piccolo focus. Tutti in Thailandia vogliamo vedere questo animale splendido e raro, quindi non sarà difficile imbattersi in spettacoli circensi o cavalcate a dorso di un elefante.

Il pachiderma è però un animale selvatico, che per compiere attività lavorative o ludiche proprie degli umani viene sottoposto a torture ed abusi continui. Questo può essere evitato o comunque diminuito contribuendo ad un turismo più rispettoso e sostenibile, che permetta di avvicinarsi a questi animali così intelligenti e sensibili senza far loro del male.

E’ proprio quello che accade nei tantissimi centri di recupero, dove gli elefanti vengono sottratti agli abusi ed al bracconaggio per essere curati e protetti, grazie all’aiuto di persone esperte e davvero innamorate di loro.

Come i Mahud, una popolazione dedita da sempre alla cura degli elefanti. Infatti, come il simpaticissimo gestore del centro che ho visitato ci ha detto con fare ascetico: “E’ l’elefante che sceglie il suo Mahud”. Insieme ai gestori avrete la possibilità di nutrire questi golosissimi animali e fare loro il bagno, motivo per cui vi verranno consegnati appositi vestiti e cappello stile “Sampei” e, a lavoro ultimato, un pasto delizioso.

Sukhothai

Se siete soddisfatti del giro al Nord e avete provato tutte le bancarelle di Chiang Mai, siete pronti per visitare un’altra zona della Thailandia. Un luogo interessante se vi piacciono i beni archeologici è Sukhothai,  (o meglio la sua parte “Old”), considerata la prima capitale del Regno della Thailandia e che si trova in una posizione più centrale dello Stato, raggiungibile con bus o aereo.

Lì si trova un meraviglioso sito archeologico, mantenuto in ottimo stato e circondato da un parco curatissimo, con tanto di laghetti in cui si specchiano le rovine. L’ingesso è molto economico ed è possibile noleggiare biciclette, molto comode dato che il parco è composto da cinque aree, alcune oltre le strade principali e richiede circa una giornata per visitarlo tutto.

In particolare potrete ammirare le grandi statue del Buddha, gli elefanti di pietra e molti templi antichi di diverso stile, ideali per approfondire la storia della Thailandia sin dalle sue origini.

Molto interessante (anche se noi vi abbiamo preso la più grande infradiciata della vita) è la zona in cui sono costruiti dei tempi sulle colline, dai quali potete ammirare una splendida vista. Vi consiglio di raggiungere la città nel primo pomeriggio per iniziare il giro e non perdervi il suggestivo tramonto sulle rovine.

Potrete poi soggiornare nei tanti ostelli e guest houses che si trovano proprio nella strada di fronte, per poi dedicarvi il giorno seguente a quello che non avete visto e ripartire.

Itinerario per la Thailandia del sud

A questo punto è venuto il momento di dirigersi al Sud in direzione mare, dopo aver accuratamente scelto la vostra isola (o isole) ideale in base al periodo. Se vi recate in Thailandia in agosto, potete considerare anche Ko Samet, raggiungibile  con un minivan da Bangkok e poi con un traghetto.

Ko Samet

O meglio, potete scegliere se raggiungerla mediante un moderno e rassicurante yacht o un’allegra bagnarola colorata, che sembra colare a picco da un minuto all’altro, ovviamente più economica e tipica.

Una volta arrivati sull’isola, per raggiungere le bellissime spiagge (che si trovano nel lato opposto al traghetto) dovete entrare nella zona considerata parco naturale, per l’ingresso del quale vi verrà richiesto di pagare una tassa di 200 bath.

A quel punto potrete avere accesso libero alla parte più bella dell’isola, da girare a piedi o in scooter (ce n’è un’infinità). Le spiagge, benché spesso accanto a resort, sono sempre libere (salvo poche strutture), dunque potrete scegliere quella che preferite.

Ovunque la sabbia è bianca e morbida come farina, il mare verde chiaro e la vegetazione lussureggiante. Inoltre potete raggiungere la costa più estrema dell’isola, dove si trova un’ampia e bellissima scogliera ocra, su cui si infrangono le onde.

Uno spettacolo ed un senso di libertà indescrivibile.

Ko Samet è molto vivace la sera, potrete infatti cenare direttamente sulla sabbia nei tantissimi locali sulla spiaggia, illuminati da mille lanterne e bandierine colorate e poi scatenarvi nelle discoteche all’aperto, spesso ci sono veri tocchi anni ’80 come macchina del fumo e vernice per incidere i vostri nomi sulle pareti. Insomma, un posto ideale per rilassarsi e divertirsi!

Bangkok

Infine la vostra vacanza non può prevedere uno stop di qualche giorno a Bangkok, vera capitale del Sud-Est asiatico. I pareri che avevo sentito erano o di persone che avevano lasciato il cuore in quella movida caotica ed un po’ decadente, o di chi la descriveva solo come inquinata, maleodorante, incasinata, sporca, in una parola invivibile.

Dopo qualche giorno trascorso lì ritengo che non sia comunque una città facile da vivere, si percepisce la velocità sfrenata delle nostre capitali, ma unita ad un grande degrado urbano, soprattutto nell’immensa zona circostante il centro, in cui svettano infiniti grattacieli in costruzione e baracche a non finire.

Tuttavia è una città che sa coniugare il modo di vivere dell’estremo Oriente con una dimensione internazionale, alla quale non potrete restare indifferenti.

Innanzitutto per spostarvi potete ricorrere a taxi ed ai soliti tuk-tuk, ma dato il traffico incessante, è preferibile spostarsi a piedi od in bicicletta e prendere il traghetto per raggiungere i punti più distanti. Questo mezzo è davvero economico (appena 15 bath) e comodo perché ne passano continuamente. Naturalmente concetti come “limite di persone” non sono molto apprezzati dai Thailandesi, che stipano le barche più che si può, ma anche questo fa parte della caos dell’esperienza.

Potreste dedicare parte del tempo ai monumenti ed ai templi, alcuni sono magnifici e molto importanti. Non può quindi mancare una visita al Wat Pho, dove si trova il Buddha dorato sdraiato, il Wat Arun, con le sue immense Stupe colorate su cui arrampicarsi e il Wat Saket (o Montagna dorata), solo per citare alcuni dei luoghi più famosi.

Anche a Bangkok ci sono tantissimi mercati, come quello di Chinatown, davvero un allegro caos (forse fin troppo) in cui trovare di tutto. Per la serie “Già che ero lì non potevo perdermelo”, potete recarvi con la metro nella zona dei grattacieli, dallo stile più occidentale e “serio”e salire su uno dei roof-top, ce ne sono tantissimi e se andate presto sono talmente gentili da farvi scattare qualche foto dalla cima, senza bisogno di passare lì la serata.

Da quelle parti potete anche ossigenarvi un po’ al Parco Lumpini, dove gli abitanti vanno a correre e rilassarsi e dove potrete scorgere moltissimi placidi varani nei pressi dei fiumi, non proprio animali che si vedono tutti i giorni.

Patpong

Non lontano si trova anche Patpong, il famosissimo quartiere a luci rosse, che in realtà è solo una trappola per i turisti, dal momento che i più sprovveduti sono invitati ad entrare nei locali, salvo poi vedersi recapitare un conto salatissimo per qualche drink consumato.

Tornando verso il centro, se avete poi voglia di qualche meta un po’ più insolita, potete recarvi nella stradina dove risiedono gli artigiani delle “bat”, le ciotole tradizionalmente utilizzate dai monaci, dalla particolare forma rotonda, che potrete osservare ed acquistare, ce ne sono tantissime di tutte le dimensioni e rappresentano un oggetto davvero raro  e tipico.

Un’altra meta un po’ più segreta è il mercato degli amuleti, in cui vi avventurerete nei tantissimi banchetti dove i thailandesi di ogni età e ceto si recano per acquistare i talismani di Buddha.

Tornando verso il centro, non si può evitare di trascorrere la serata a Khao San, famosissima strada citata in tutti i film e libri ambientati a Bangkok, dove fin dagli anni ’70 soggiornavano i backpackers. Ora è inevitabilmente molto turistica, ma l’ambiente è così colorato e cosmopolita da emozionare solo a guardarlo.

Inoltre potete cenare nei tantissimi locali, tipici ed economici. Se vi resta tempo, potreste dedicare un giorno a visitare Ayutthaya, antica capitale dove si trovano molte rovine e monumenti, a poco più di un’ora di viaggio. Anche in questo caso ci sono tantissime gite organizzate, che vi verranno a prendere all’albergo con la solita formula. Il sito è molto grande e di grande valore artistico e vi si trova, ad esempio, la famosissima statua di Buddha racchiusa in un tronco d’albero.

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