Lasciato il piccolo villaggio di Abyaneh ci siamo diretti verso quella che può sicuramente essere considerata una delle principali attrattive turistiche dell’Iran: Esfahan.
Svelo subito le mie carte dicendovi che io mi sono letteralmente innamorata di questa città! Ho amato i suoi monumenti tradizionali, i suoi viali alberati, il suo bazar, la sua maestosa piazza principale e i suoi caratteristici ponti. Questi ultimi sono stati la prima cosa che abbiamo visitato non appena raggiunta la città, ed è quindi da qui che inizio a raccontarvela.
Il primo pomeriggio lo abbiamo infatti trascorso sulle sponde del fiume Zayandeh, del quale abbiamo visitato e attraversato due degli undici ponti: Pol-e Khaju, in assoluto il più affascinante, e Pol-e Si-o-Seh che ancora oggi svolge la doppia funzione di ponte e di diga.
C’è però un grosso un piccolo particolare da sottolineare, ovvero che questi ponti attraversano ormai un corso d’acqua inesistente. Da qualche anno ormai l’acqua dello Zayandeh è ridotta a un rigagnolo, d’inverno, per poi scomparire ai primi caldi quando le dighe a monte vengono chiuse e la poca acqua disponibile deviata verso i distretti agricoli.
Ammetto che mette molta tristezza vedere quel letto fluviale secco e screpolato e, purtroppo, è un chiaro segnale del grandissimo problema della siccità che tormenta queste terre. Ciò detto, i ponti sopra citati, non perdono certo in bellezza per questo motivo. Oltre ad una visita diurna, suggerisco di recarsi a Pol-e Khaju anche la sera quando, alcuni musicisti locali, si ritrovano sotto i suoi archi per sfruttare al massimo l’acustica favorevole.
Il secondo giorno trascorso ad Isfahan è iniziato con la visita della moschea Masjed-e Jameh, meglio conosciuta come moschea del Venerdì, che, dal 2012 fa parte dei beni Patrimonio Unesco.
La moschea è considerata una delle rappresentazione più esauriente della capacità architettonica islamica. Oltre ad essere una delle moschee più maestose dell’Iran, è anche una delle più antiche e, attraverso la sua visita, si può ripercorrere l’evoluzione architettonica di circa 800 anni. Per la visita di questo edificio prendetevi non meno di due ore e affidatevi ad una guida onde evitare di perdervi tanti dettagli che meritano spiegazioni più approfondite.
In tarda mattinata ci siamo spostati nella piazza principale della città, ovvero Naqsh-e Jahan, anche detta piazza Imam. Il colpo d’occhio è sorprendente anche perché stiamo parlando della seconda piazza più grande al mondo che conta 512 metri di lunghezza e 163 metri di larghezza. Anche in questo caso ho un consiglio da darvi: non perdetevi la vista di questa piazza anche di sera quando, le luci dei palazzi che la circondano, creano un effetto davvero incantevole.
Questo è il punto di partenza sia per la visita del bazar-e Bozorg sia della moschea Masjed-e Shan, più comunemente chiamata moschea dell’Imam. Il bazar è uno dei più grandi e antichi di tutto l’Iran e non è per nulla semplice riuscire ad orientarsi. Del resto, quello che ho capito io durante questo viaggio in Iran è che, cercare di orientarsi in un bazar è fatica sprecata e forse, in parte, ne toglie anche il fascino. Una via d’uscita si trova sempre, nel frattempo basta godersi il passaggio in un vero e proprio spaccato di vita persiano.
Sempre da piazza Naqsh-e Jahan, come dicevo, è possibile organizzare la visita alla moschea Masjed-e Shan, un altro esempio di magnificenza islamica. Il magnifico portale d’ingresso è un perfetto biglietto da visita per quello che si trova al suo interno. Parliamo di un edificio dalle perfette proporzioni il cui insieme dei componenti raggiunge un senso d’armonia raro. Anche per questa visita non contate meno di due ore.
La conclusione perfetta di questa giornata è stata la visita della moschea Masjed-e Sheikh Lotfollah, alla quale si accede sempre dalla piazza principale. La cupola di questa moschea è di straordinaria bellezza, la quale, per altro, viene esaltata all’ora del tramonto per via dell’effetto che la luce crea sulle piastrelle di maiolica dalle tinte tenui in contrasto con quelle azzurre della cupola. Qui suggerisco di entrare e di sedersi naso all’insù osservando in silenzio questo straordinario capolavoro architettonico.
Come avrete capito, le bellezze di questa città mi hanno incantata ma c’è un’altra cosa ad avermi colpita, che poi è una caratteristica che contraddistingue un po’ tutti i posti che ho visitato in Iran, ovvero l’estremo senso di sicurezza che si percepisce spostandosi per le vie della città. Credo che sia importante sottolineare questo aspetto proprio per rassicurare chiunque abbia dubbi sul tema sicurezza: in pochi posti al mondo io mi sono sentita al sicuro quanto in Iran.
Vivo a Torino, città che amo profondamente, ma nonostante questo mio amore, spesso, sento l’esigenza di scappare lontano da lei per scoprire altri nuovi splendidi luoghi. Credo profondamente che anche viaggiare sia una forma d’arte e che più il viaggiatore sviluppa curiosità, fantasia e originalità, più saprà creare itinerari di viaggio meravigliosi.