Avete presente quei deliziosi bocconcini tipici della cucina spagnola da consumare come aperitivo nei bar e nelle locande?
Nel resto della Spagna sono conosciuti come tapas – nome che deriverebbe dall’antica usanza di coprire (in spagnolo tapar) con un pezzo di pane o una fetta di prosciutto i bicchieri di vino per non fare entrare insetti o polvere – ma nei Paesi Baschi li sentirete chiamare pintxos, parolina in lingua basca, che alla sola pronuncia vi farà venire l’acquolina in bocca.
Ed è proprio in questa bellissima regione del nord della Spagna – con una forte identità linguistica e culturale – che i pintxos trovano la loro massima espressione, diventando piccoli capolavori gourmet da gustare in due bocconi.
In questo caso, il nome pincho – la pronuncia è la stessa di pintxo, ma si scrive così in castigliano – deriverebbe invece dallo stuzzicadenti che tiene insieme gli ingredienti da cui è composto: generalmente un tocchetto di pane su cui trionfano prosciutto, tortilla di patate, formaggio, acciughe marinate e altre delizie, legate da una soffice e invitante maionese.
Ma come dovrebbe essere il pintxo perfetto? Un’armonia di sapori, colori, profumi e gusto racchiusa in una piccola opera architettonica.
E durante l’ora dell’aperitivo, in città vivaci come Bilbao e San Sebastián, questi piccoli capolavori di gusto vengono esposti lungo tutto il bancone dei pintxos bar – proprio come delle piccole opere d’arte – così che ogni cliente possa scegliere ciò che preferisce, comunicandolo – tenete bene a mente questo consiglio per evitare figuracce – al barista, che vi servirà il piattino di delizie insieme alla copa (bicchiere) ordinata.
In genere i pintxos si accompagnano al txakolin (chacolí ), un vino bianco per eccellenza prodotto nei Paesi Baschi, fresco e leggermente frizzante, che i baristi servono versandolo dall’alto, con un rituale simile a quello del sidro nelle Asturie.
Chi lo desidera, può anche ordinare i pintxos caldi che vengono preparati al momento e che a mio avviso sono i più gustosi o le raciones, che sono porzioni più abbondanti e che naturalmente costano un po’ di più. In genere troverete l’elenco scritto in una lavagna appesa nel locale.
I prezzi dei pinchos variano dai 2,50 € ai 3,50 € e ricordatevi che in molti locali si paga il conto contando il numero di stuzzicadenti rimasti sul piattino con cui i pintxos vengono portati al tavolo.
E poi non vi spaventate se vedete numerosi tovaglioli di carta gettati vicino al bancone dei bar, perché quello che potrebbe essere considerato un gesto incivile è in realtà il modo con cui si esprime l’apprezzamento sui pintxos consumati. Dunque diffidate dai locali in cui davanti al bancone è tutto perfettamente pulito e in ordine.
Pintxos bar a Bilbao
Nella città nota in tutto il mondo per il Museo Guggenheim, gli affollatissimi pintxos bar si concentrano nel Casco Viejo, il bellissimo quartiere storico di Bilbao, in cui perdervi passeggiando tra le sue suggestive stradine.
Uno dei miei locali preferiti in cui sono stata è il Berton Sasibil, in Calle Jardines, una delle zone di pintxos bar insieme a Calle de Perro e Plaza Nueva.
Corsi e tour alla scoperta dei pintxos a San Sebastián
Pitxo.Sanse in collaborazione con l’ufficio turistico di San Sebastián organizza corsi personalizzati per imparare a preparare piccoli capolavori gastronomici, in modo che, una volta rientrati a casa, possiate combattere la nostalgia dei Paesi Paschi a colpi di pintxos.
L’ufficio turistico di San Sebastián organizza un tour guidati della durata di circa due ore (in lingua spagnola e inglese) dedicati alla gastronomia locale. Sabores de San Sebastián vi porterà alla scoperta dei migliori pintxos bar della città. Costo: 18 € circa.
Sono orgogliosamente sarda e milanese di adozione. Lavoro come SEO Copywriter e Community Manager Freelance, coltivando le mie più grandi passioni: i viaggi, la scrittura e la fotografia. Ho un diploma da sommelier e un blog personale in cui parlo dell’Italia da vedere e da gustare: www.enogastronovie.it.
Amo l’Italia, ma ho la valigia sempre pronta per viaggiare e scoprire nuovi luoghi di cui innamorarmi!
Collaboro da tempo come blogger e PR per Non Solo Turisti.