Oggi vi voglio raccontare di una delle tappe più suggestive del mio viaggio in Colombia: la città coloniale Villa de Leyva. Questa cittadina si raggiunge con il bus da Bogotà e il viaggio può durare dalle 3 ore e mezza alle 5 ore, tutto dipende dal traffico di Bogotà.
Noi abbiamo provato due compagnie diverse per l’andata e per il ritorno e abbiamo appurato che tutte offrono il medesimo servizio, facendo molte tappe durante il percorso per caricare e scaricare passeggeri.
Il primo consiglio che vi voglio dare è di trascorrere almeno due giorni qui a cavallo del week end, così da scoprire le due anime di Villa de Layva, ovvero quella di affollata e vivace meta di turisti nel week end e quella di sonnacchiosa e affascinante cittadina durante la settimana. Due anime che io ho amato alla stesso modo.
Dichiarata monumento nazionale nel 1954, Villa de Leyva sembra immune al passare del tempo perché si presenta perfettamente intatta e ben conservata a chi vi si rechi. E’ caratterizzata da vie ciottolate che ospitano molti caffè, ristoranti e negozi di souvenir, le quali fanno tutte capolino nella grande piazza centrale.
Plaza Mayor è il cuore pulsante della città e con i suoi lati di 120 metri è una delle piazze più grandi delle americhe. La bellezza di questa piazza sta proprio nella sua semplicità. una chiesa parrocchiale all’estremo della piazza, edifici coloniali tutt’intorno e una fontana centrale.
Quello che mi ha colpita è che qui ho ritrovato esattamente le immagini che mi avevano accompagnata nel periodo precedente alla partenza quando provavo ad immaginare cosa avrei visto in Colombia.
Non per niente, e qui vi svelo una chicca, questo luogo è stata la location della celebre telenovela Zorro, la spada y la rosa.
Anche durante il nostro soggiorno abbiamo visto una troupe e attori in costume, segno che continua ad essere la perfetta location anche per produzioni ambientate nei secoli passati.
Ora vi spiego meglio cosa intendevo prima quando ho parlato delle due anime della città. Noi siamo arrivati nel week end durante il quale vi si recano molti turisti, per lo più provenienti dalla caotica Bogotà. La domenica la piazza centrale si anima di centinaia di famiglie che portano qui i loro bambini che, con grande perseveranza, cercano di far volare in alto nel cielo i loro aquiloni.
Il vento, non fastidioso ma sempre presente, è l’elemento che rende Villa de Leyva il luogo ideale per questo tipo di attività. Quello che abbiamo fatto noi è stato semplicemente sederci sui gradini della chiesa godendoci lo spettacolo degli aquiloni e scene anche buffe di bambini più o meno abili nel far volare aquiloni, a volte, più grandi di loro.
Quando ci siamo risvegliati, il lunedì, e abbiamo iniziato a ripercorrere le strade della città, tutto sembrava cambiato. Pochissimi turisti, la piazza quasi deserta, solo le persone del posto, per lo più anziane, a spasso per le vie o sedute ai tavoli dei tanti caffè presenti impegnati in chiacchiere con gli amici di una vita intera.
I ritmi sono lenti e questa lentezza diventa contagiosa trasformandosi poi in rilassatezza. Ecco come mi sono sentita io qui: rilassata, senza sentire il bisogno di riempire il tempo ma lasciandolo semplicemente scorrere. Visti i ritmi di vita a cui tutti siamo abituati, non so voi, ma io trovo che sia una piccola magia.
Un ultimo consiglio che voglio darvi riguarda l’hotel. Noi siamo stati ospiti dell’Hotel Campanario de la Villa, situato in una posizione centrale e quindi molto comoda e dotato di stanze molto grandi e pulite, un grande patio centrale e una piscina al coperto nel caso venisse anche voglia di farsi una nuotata.
Vivo a Torino, città che amo profondamente, ma nonostante questo mio amore, spesso, sento l’esigenza di scappare lontano da lei per scoprire altri nuovi splendidi luoghi. Credo profondamente che anche viaggiare sia una forma d’arte e che più il viaggiatore sviluppa curiosità, fantasia e originalità, più saprà creare itinerari di viaggio meravigliosi.