Visita a Ifaty in Madagascar e la Solidarietà di Aid4Mada Onlus

Il finale di una storia, come di un viaggio, spesso ne decreta o meno il successo. Sì, perché il ricordo di come hai concluso una grande avventura e di come hai salutato un posto che ha ospitato per tanti giorni il tuo cammino conta eccome.

Voglio quindi raccontarvi oggi di uno dei finali più belli di viaggio che io abbia mai vissuto. Ci eravamo lasciati sulla strada che ci ha condotto a Ifaty e dove, come prima cosa, abbiamo visitato una riserva botanica che ospita numerosi baobab dalle diverse forme e dimensioni.

baobab

Stanchi dal lungo spostamento abbiamo poi raggiunto la sistemazione che ci avrebbe accolti per tre giorni di meritato relax in riva al mare: Le Paradisier.

Le Paradisier a Ifaty

Anche questa struttura si è dimostrata all’altezza di tutte le altre in cui abbiamo soggiornato durante il nostro viaggio. Caratterizzata infatti da un edificio principale adibito alla ricezione e alla ristorazione, affacciato sul mare e con accanto un’ampia infinity pool e solarium, la struttura si snoda poi lungo la spiaggia con bungalow fronte mare e alcuni in seconda fila.

Le Paradisier madagascar
Le Paradisier piscina

Noi siamo stati fortunati perché ci sono stati assegnati bungalow su due piani con accesso diretto alla spiaggia e a poca distanza dalla struttura principale.

Le Paradisier non smentisce quindi il suo nome, regalando un piccolo angolo di paradiso in una zona della costa non assalita dal turismo di massa. Purtroppo la fortuna nell’assegnazione delle camere non si è manifestata anche per il meteo dal momento che, seppur abbiamo potuto godere di giornate calde ed assolate, una corrente di forte vento ha increspato notevolmente il mare che quindi ci ha regalato colori meravigliosi solo il primo giorno, ma è stato caratterizzato invece nei giorni seguenti da acqua più torbida e molte alghe.

Il Viaggio a Tulear con Aid4Mada Onlus

Ma il nostro viaggio in Madagascar non era previsto terminasse con il relax sulle bianche spiagge di Ifaty, bensì con 2 giorni dedicati a quello che, sin dall’inizio dell’organizzazione di questo viaggio, ha mosso i nostri sentimenti più profondi: conoscere i progetti di Aid4Mada Onlus, associazione alla quale il nostro tour operator, Namatours, versa, per ogni viaggio prenotato, un contributo che copre 3 mesi di sostegno scolastico, alimentare e sanitario per uno dei bambini della scuola da loro gestita a Tulear.

Visita alla Scuola EPP Tanambao-Morafeno

Ed è stato quindi così che abbia lasciato Ifaty per raggiungere Tulear, una cittadina caotica e poco affascinante anch’essa adagiata sulle coste occidentali dell’isola, dove Aid4Mada opera. Mi permetto uno spoiler: decidere di dedicare gli ultimi 2 giorni di questo viaggio a queste visite è stata una delle scelte più azzeccate che potessimo fare perché, per alte che potessero essere le aspettative, non potevamo certo immaginare che questa esperienza ci restituisse un calore tanto grande quanto permeante.

Innanzi tutto, la prima mattina, siamo stati accompagnati alla scuola pubblica EPP Tanambao-Morafeno che ospita più di 600 bambini e dove Aid4Mada opera contribuendo al miglioramento dell’educazione di base, al sostegno finanziario per il pagamento delle tasse scolastiche, all’acquisto di tutto il materiale scolastico e dei beni alimentari (la scuola infatti ospita una grande mensa alla quale hanno accesso tutti i bambini iscritti) e, ultimo ma non certo meno importante, al monitoraggio della salute degli studenti.

L’accoglienza che ci è stata riservata al nostro arrivo nella scuola ha l’effetto di farmi appannare gli occhi ancora oggi che ne scrivo, sebbene siano passati più di due mesi dal nostro ritorno. La nostra è stata una vera e propria marcia trionfale non appena abbiamo varcato la soglia del cortile dell’istituto con centinaia di bambini festanti ad accoglierci. È seguito poi un vero e proprio spettacolo di musica e danza nel quale i bambini si sono esibiti in un clima di festa e gioia che solo a parole sono sicura di non poter trasferire.

Abbiamo poi avuto la possibilità di visitare le aule, la biblioteca, la mensa e l’ambulatorio medico toccando con mano l’eccellente lavoro che sta portando avanti Aid4Mada in questo posto. Considerate infatti che Tulear è uno dei centri più poveri del Madagascar e che lo stesso Madagascar è considerato uno dei paesi più poveri del mondo con oltre 1,6 milioni di bambini che non hanno accesso all’istruzione.

Visita alla Casa-famiglia “La Casa del Miele”

Nel pomeriggio ci siamo recati a visitare uno dei progetti più recenti di Aid4Mada, ovvero la Casa-famiglia alla quale hanno dato il nome La Casa del Miele. Attualmente qui sono stati accolti 6 bambini orfani che, in un ambiente caloroso e familiare, hanno trovato finalmente un rifugio felice e qualcuno che si occupi di loro sia dal punto di vista scolastico che sanitario. Quello che abbiamo potuto vedere con i nostri occhi è stata la serenità di questi bambini e la felicità che li accomuna nell’aver trovato un posto da poter chiamare casa. Abbiamo trascorso con loro quasi l’intero pomeriggio nel quale ci hanno accompagnato nella visita dei locali, del pollaio e dell’orto di cui, tutti insieme, si prendono cura.

Casa-famiglia "La Casa del Miele" Madagascar

Progetto del Campo da Basket

Verso il tardo pomeriggio Nicole, fondatrice e presidente di Aid4Mada, la quale ci ha accompagnati in tutte le visite di cui vi ho appena raccontato, ha voluto farci vedere l’ultimo nato tra i loro progetti: il campo da basket dove insegnano ai bambini a giocare. Lo scopo di questa iniziativa è quello di sfruttare lo sport per coinvolgere i bambini in attività tanto divertenti quanto edificanti aiutandoli a interiorizzare importanti valori che lo sport può trasmettere loro.

Casa-famiglia "La Casa del Miele"

Incontro con la Bambina Adottata

Voi pensate che sia finita qui? Invece no perché la ciliegina sulla torta deve ancora arrivare. Come se non fossimo già stati colmati di gioia ed emozione in questa giornata così intensa, la mattina dopo Nicole ci ha accompagnato a conoscere la bambina che, attraverso il nostro viaggio, abbiamo adottato a distanza. Prisca, questo è il suo nome, ci attendeva con la mamma sulla soglia della baracca di 4 metri per 2 nella quale vive e che divide, oltre che con i suoi genitori, con tre fratelli. La sua dolcezza mista a tanta emozione ha definitivamente sancito l’abbattimento di qualunque muro di difesa io mi fossi costruita per farmi carico di questa esperienza. L’emozione è stata così forte da farmi prendere atto di quanto la nostra decisione di fare un viaggio in questa magnifica terra, e di organizzarlo proprio in questo modo, fosse stata la decisione migliore che potessimo prendere.

Bambina adottata Madagascar

Conclusioni

Spesso, quando si viaggia in posti molto più poveri e svantaggiati di quello in cui abbiamo la fortuna di vivere noi, si ha la sensazione di portare via ricordi, immagini, giorni felici senza aver restituito niente. Son consapevole che quello che abbiamo restituito noi in questo viaggio è davvero una goccia nel deserto, ma so anche quanto è importante fare il proprio pezzettino così che le gocce diventino laghi e i laghi si trasformino in mare.

Giusto per la cronaca… ovviamente abbiamo prolungato l’adozione a distanza di Prisca per altri 2 anni consapevoli che Aid4Mada saprà prendersi cura di lei al meglio e chissà, magari anche per avere la scusa per tornare!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.