Tokyo chiama Spontini: il trancio di pizza simbolo di Milano approda in Giappone

Tutto nacque nel Dopoguerra quando la famiglia Banti, toscani immigrati a Milano, aprirono una rosticceria, allora denominata “Cibi cotti”, con piatti della tradizione contadina. Nel 1953 essa divenne una pizzeria al taglio, in Via Spontini 4, all’angolo con Corso Buenos Aires, un locale sobrio, con mensole di appoggio, riconosciuta nel 2013 dalla Camera di Commercio “bottega storica”.

La pizza servita, una delle più celebri della città, ha pochi ingredienti scelti, è cotta a legna nella teglia e tagliata in porzioni, come i toscani hanno appreso dalla tradizione siciliana. Nel 1977 la famiglia Innocenti acquista Spontini dalla famiglia Banti, dando vita alla pizza al trancio da tutti conosciuta, cento per cento italiana e “quasi” a chilometri zero: pomodori provenienti dal piacentino,mozzarella delle colline di Varzi, acciughe di Sciacca, olio di Ravenna, farina dei mulini vicino alla Certosa di Pavia.

Lo stile Spontini è sinonimo di velocità nel servizio, oltre che di semplicità e di convenienza. Nel 2008 Massimo Innocenti apre un nuovo locale in Viale Papiniano, a cui seguiranno quelli di Via Marghera, Via Cenisio, Piazza Cinque Giornate e, a gennaio 2014, l’ultima inaugurazione, proprio nel cuore di Milano, in Via Santa Radegonda, di fianco alla “Madunina” del  Duomo, quasi a volerla omaggiare dopo tanto felice fervore commerciale.

Il Gruppo Spontini, con più di 100 dipendenti, è un’azienda in continua espansione che guarda con fiducia al futuro e con ambizione all’estero: si stanno concretizzando, infatti, cinque nuove aperture a Tokio, dove la prima “Casa della pizza” – gestita in franchising – sarà ultimata entro il 2015, vicino a Omotesando, una delle principali arterie dello shopping, tra le stazioni metropolitane di Shibuya e Harajuku.

Il trancio di pizza in oggetto, parente dello sfincione siciliano, è divenuto celebre nel Paese del Sol Levante, poiché è stato scoperto da migliaia di turisti giapponesi e raccontato in patria tramite blog, media e guide turistiche sempre a caccia di sapori e delizie di provenienza popolare.

Le materie prime arriveranno mensilmente dall’Italia, un pizzaiolo Spontini andrà a Tokio per seguire tutte le fasi dello start-up insieme allo stesso gestore. Quattro mesi prima dell’apertura, il personale giapponese verrà in Italia per apprendere tecniche, ritmi e tempi da riprodurre.

La filosofia implicita, messa in atto dall’intraprendente Massimo Innocenti, è che occorre essere pragmatici, sinceri e volonterosi per mantenere un rapporto di confronto e dialogo che dura nel tempo. Con la città meneghina in cui è nata, Spontini ha in comune la tenace voglia di innovare, restando però straordinariamente fedele alle proprie robuste origini.

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