Il Fascino del Tè russo, attraverso l’uso del tradizionale Samovar

Quando pensiamo alle cerimonie legate al tè, solitamente la nostra mente vola immediatamente verso le regioni orientali, come Cina e Giappone. In particolare, tra tutte, la cerimonia del tè giapponese riveste un ruolo particolarmente importante nella società e nella famiglia.

Spontaneamente, associamo il tè, a luoghi mistici e remoti dell’estremo Oriente. Trascurando l’idea che anche la Russia possa vantare il suo particolare momento legato alla bevanda più consumata al mondo.

Di certo la Russia non è famosa solo per la sua storicità e le sue tradizioni, come ad esempio la Banya o la Maslenitsa. Oppure attraverso i suoi monumenti e le città famose, come Mosca, la piazza rossa e San Pietroburgo. Perché è altrettanto conosciuta per una breve ma significativa cerimonia del tè.

Questa immensa nazione, essendo una grande consumatrice di tè, ha trasformato questa abitudine quotidiana in un elegante rituale. Con lo scopo di rafforzare i legami sociali. E questo rituale, svolto da circa 400 anni, è caratterizzato dall’uso di un particolare strumento noto con il nome di “Samovar“.

Le origini del Tè russo

Le origini del tè russo risalgono al 1600, quando le prime foglie di tè giunsero in Russia come dono per lo zar Michail Fëdorovič Romanov da parte degli ambasciatori cinesi. Nel corso del tempo, il tè divenne una delle bevande più consumate e amate dalla popolazione russa.

Durante il lungo viaggio dalla Cina attraverso la Siberia, le foglie di tè mantenevano intatte le loro qualità grazie al trasporto svolto unicamente via terra. A differenza dell’Inghilterra, che importava il tè esclusivamente via mare, perdendo durante il viaggio e il cambio climatico una buona parte delle proprietà di cui erano dotate.

Tuttavia, i costi di importazione erano molto elevati. Rendendo questa bevanda un privilegio riservato alle sole persone benestanti e quasi sempre servita attraverso il particolare recipiente chiamato Samovar.

Fu agli inizi del 1900, grazie alle reti ferroviarie, che i costi di importazione calarono drasticamente, rendendo il tè accessibile a tutto il popolo russo. Tanto che poco dopo, direttamente a San Pietroburgo, nacque la prima sala da tè in tutta la Russia. Segnando così un momento significativo nella diffusione di questa già nota abitudine.

L’uso e il significato del Samovar

Il significato del termine “samovar” deriva direttamente dal russo e significa “cuocere da sé“. Questo particolare recipiente è, ed è tutt’ora, utilizzato esclusivamente per riscaldare l’acqua attraverso un bruciatore interno che ne mantiene la temperatura costante.

Inizialmente, i modelli più antichi erano a legna oppure a carbone, ma i più recenti sono stati sviluppati anche per funzionare elettricamente.

Le origini del samovar sono oggetto di diverse storie. Una teoria infatti racconta che sia un derivato di una particolare pentola mondiale chiamata “Hot Pot”, utilizzata principalmente per la preparazione di zuppe. I russi avrebbero modificato questa semplice pentola, chiudendola, formando così un grande recipiente adatto a contenere diversi litri di acqua bollente. Aggiungendo infine un piccolo rubinetto sul fondo per poterla erogare.

Un’altra narra invece che fu Pietro il Grande a portarla con sé direttamente dall’Olanda, lasciandola poi nella città di Tula a 180 km da Mosca. Tula sarebbe poi diventata famosa come il centro specializzato nella produzione di svariati tipi di samovar.

Oggi questi possono presentare una vasta gamma di forme e decorazioni, come ad esempio a forma di urna, sfera, cilindrica, con superfici lisce, dorate. Oppure elaborate con varie decorazioni anche in oro a volte. In genere, sono però realizzati in rame e ottone e le loro dimensioni variano dai 3 litri di volume fino a raggiungere anche i 30 litri.

Ognuno di essi riflette la sua propria tradizione con una particolare creatività legata ai suoi artigiani.

La Cerimonia del te russo, con l’uso del Samovar

La cerimonia del tè russo, con l’uso del samovar, è un particolare rituale molto semplice ma coinvolgente. Il samovar è solitamente posizionato al centro del tavolo, ed è sempre accompagnato da una piccola teiera posta sulla sua sommità. In questa teiera, viene preparato un concentrato di tè nero, di origine tipicamente cinese, noto come “zavarka” (заварка).

Viene aggiunto un cucchiaino di zavarka per ogni partecipante, con l’aggiunta di un’ulteriore extra. Successivamente, è versata dell’acqua al suo interno, mescolata e chiusa, per lasciarla così riposare alcuni minuti sulla sommità del samovar. Questo permette infatti al calore contenuto nello strumento di mantenere calda anche la teiera stessa.

Trascorso il tempo necessario, il tè, che ora avrà un sapore molto forte e deciso, viene versato nelle tazze di ogni partecipante. Ma solo per un quarto, mentre i restanti tre quarti della tazza sono riempiti con altra acqua, presa direttamente dal samovar.

Il sapore forte e intenso del tè, è generalmente accompagnato da dolci o cibi salati che ne possano bilanciare il gusto, come ad esempio il “baranka”, un tipico pane a forma di ciambella.

La tradizione vuole che sia degustato con una zolletta di zucchero in bocca, oppure personalizzato con fette di arancia, limone, miele, marmellata, frutta e molto altro ancora. Questa piccola cerimonia può svolgersi al chiuso, come nei bar, nelle sale da tè, nei ristoranti. Ma anche all’aperto, come nelle terrazze nei giardini durante un picnic. Perché lo scopo principale di tutto ciò è favorire la conversazione, rafforzando i legami e contribuendo a consolidare le relazioni con chi vi partecipa.

La combinazione di tradizione, calore e condivisione rende la cerimonia del tè russo un’esperienza unica e importante che incarna la storia e la profonda cultura di un popolo. Evidenziando così la bellezza delle relazioni umane, attraverso il valore della condivisione.

Samovar russo

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