Bangkok in 2 Giorni: Guida per Chi Fa Scalo Verso il Mare in Thailandia

Approfittando del fatto che ITA Airways ha messo il volo diretto per Bangkok, mi è venuta voglia di vedere la Thailandia, dove non era mai andato. Lo scopo del viaggio è il mare, ma visto che si arriva a Bangkok, perché non approfittare dello scalo per vedere qualcosa della città? La capitale della Thailandia è infatti una città caotica, ma è ricca di storia, monumenti e panorami bellissimi. L’atmosfera che si respira (in senso metaforico, perché quella reale è abbastanza inquinata dalle auto) è pervasa di fascino orientale. Ascoltare i monaci buddisti che cantano nei templi ha qualcosa  di mistico. 

Per questo, la città merita sicuramente un viaggio apposito. Se però ci si arriva solo di passaggio, non si può assolutamente saltarla, anche solo per un giro rapidissimo. Pertanto, nel mio viaggio a Koh Lanta, di cui parlo in un altro post, ho approfittato del mio scalo a Bangkok per dedicare due giorni alla città. 

Organizzarsi a Bangkok

Come detto, sono arrivato a Bangkok con un volo Ita Airways. All’arrivo mi sono fermato un solo giorno e quindi ho preferito pernottare vicino all’aeroporto Suvarnabhumi, visto che il mio volo interno per Krabi era schedulato il giorno dopo, molto presto.

Se anche voi fate la stessa scelta, vi consiglio il Novotel Suvarnabhumi, che ha camere molto ampie, anche se un po’ vecchiotte. Non è sicuramente il più economico dei tanti hotel vicino all’aeroporto, ma ha il grande vantaggio di poter essere raggiunto a piedi, attraverso un collegamento interno e quindi senza mai uscire dall’aeroporto (se avete molti bagagli, c’è comunque una navetta). Il Novotel si raggiunge seguendo il tunnel che porta alla stazione del treno che collega l’aeroporto al centro città e quindi ha anche il vantaggio di essere vicinissimo a questo terminal e pertanto è comodo anche per andare in centro.

A proposito, in questo tunnel ci sono anche i box per cambiare ed hanno un tasso molto migliore di quelli che incontrate dentro all’aeroporto e praticamente uguali a quelli che trovate in città. Come curiosità ed anche per orientarvi meglio, aggiungo che qualche decina di metri dopo questi box si trovano degli hotel a cubicoli veramente incredibili (vedere la foto per credere). 

Cubicoli aeroporto Bangkok

L’offerta degli hotel a Bangkok è ampia e la scelta dipende anche da quello che volete vedere e quindi dei quartieri che volete visitare (la città è molto grande e il traffico spesso è un problema). Essendo il mio primo viaggio in Thailandia, a me interessavano soprattutto i grandi Templi e quindi mi sono orientato sulla zona centrale. In particolare, mi sono concentrato sul quartiere di Rattanakosin. Si tratta del quartiere che ospita i monumenti più famosi di Bangkok e che tuttavia era fino a qualche anno fa abbastanza degradato e quindi con pochissime strutture turistiche. Avevo letto che però da qualche anno è oggetto di recupero e molti dei piccoli edifici lungo il fiume sono stati ristrutturati e trasformati in alberghi e ristoranti. Questa cosa mi ha intrigato molto, anche perché non mi piacciono i grandi alberghi, sempre uguali in tutto il modo e quindi ho deciso di provare.

Io ho prenotato al Riva Arun Bangkok, ma l’offerta è ampia. L’esperienza è stata molto bella. Tutti gli hotel e i ristoranti sono praticamente sul fiume ed è quindi anche facile prendere i traghetti. Inoltre, il Wat Pho, il Palazzo Reale e il Wat Phra sono veramente a due passi. La sera poi tutti i locali sul fiume sono aperti ed offrono una splendida vista sul Wat Arun, splendidamente illuminato (forse un po’ pacchiano, ma gli asiatici amano i colori). Per il resto è un quartiere tranquillo e molto diverso dalle strade turistiche con i bar aperti tutta la notte. Un luogo anche romantico, dove ammirare il panorama bevendo qualcosa sulla terrazza del bar Amorosa  (ma fino alle 23, perché poi chiude, come anche tutti gli altri locali!)

Riva Arun Bangkok
Riva Arun Bangkok

Ma come muoversi a Bangkok

Il traffico a Bangkok è veramente notevole e quindi i taxi non sono sempre la scelta migliore. Per i tragitti brevi si possono usare i tuk-tuk, ma il traffico vale anche per loro (mi raccomando di concordare sempre il prezzo prima e fate attenzione al tassametro nei taxi).

Per fortuna, a Bangkok ci sono 4 diverse reti di trasporto su rotaia, che portano un po’ dappertutto:

  • ARL (Airport Rail Link) che collega il Suvarnabhumi alla città
  • MRT (Mass Rapid Transit) che è poi la Metropolitana (linee BLU e VIOLA). Il biglietto è un gettone di plastica e il costo dipende dal tragitto, ma arriva al massimo a 2 €. Attiva dalle 6 alle 24
  • BTS (Skytrain) e cioè I treni che corrono soprelevati (linee VERDE CHIARO Sukhumvit e la linea VERDE SCURO Silom). Biglietto, orari e prezzi sono simili a quelli di MRT
  • SRT (State Railway of Thailand) che è la ferrovia classica e che si usa soprattutto per andare fuori Bangkok 

Io sono riuscito a muovermi utilizzando il trasporto su rotaia e i tuk-tuk per i tragitti brevi e tutto sommato non ho avuto problemi.

Wat Arun

Internet a Bangkok

Un ultimo consiglio: avere internet a disposizione quando si è all’estero, ad esempio per poter cercare locali e leggere recensioni, è utilissimo. Io lo scorso anno ho scoperto le esim locali ed ora non ne faccio mai a meno. Si possono acquistare dall’Italia on line, installarle sul proprio telefono (che ovviamente deve essere idoneo per le esim)  e poi attivarle una volta arrivati a destinazione. Trovate esim per periodi diversi (7, 10, 30 giorni, ecc.) e con Giga diversi (1, 5, 10… e anche illimitati), con o senza numero locale. Fate attenzione se sia consentito o meno l’hotspot, se volete collegare anche il telefono del vostro compagno/compagna o il pc.  

Potete acquistare una esim anche prima del viaggio cliccando qui.

Cosa vedere a Bangkok

Ho visitato la città in due volte, dedicandole un pomeriggio all’arrivo e un giorno intero al ritorno da Koh Lanta

Il giorno dell’arrivo, ho dedicato la mezza giornata disponibile per visitare il Wat Saket (detta anche Montagna dorata) e il Wat Suthat, poco distante, scelti anche in base all’orario di chiusura (rispettivamente, alle 19 e alle 20).

Wat Saket

Dall’aeroporto ho preso l’ ARL fino alla fermata Makkasan. Da qui c’è un lungo collegamento coperto soprelevato che porta alla fermata Phetchaburi della linea Blu, con la quale si arriva a Sam Yot. Il Wat Saket è a circa 1 km, da fare a piedi o in tuk-tuk. 

La scalata alla “montagna”, seguendo la lunga scala a spirale che si arrampica sui fianchi, è un po’ faticosa, ma vi consentirà di arrivare alla terrazza con lo stupa dorato e il panorama sulla città. L’ingresso è a pagamento e la biglietteria si trova proprio ai piedi delle scale. Lungo le scale troverete le file di campane e, quasi all’inizio del percorso, un grande gong che potete suonare. Sotto la terrazza ci sono cappelle di preghiera, che sono utilizzate dai fedeli e quindi bisogna cercare di non disturbarli. La scala per la discesa è diversa da quella utilizzata prima. Una volta tornati a terra, non mancate di visitare il tempio del Buddha e la sala delle ordinazioni, che si trovano all’interno del complesso.

Wat Saket
Wat Saket

Wat Suthat

Terminata la visita e dopo aver pranzato in un localino nelle vicinanze (trovato leggendo le recensioni su internet), mi sono diretto al Wat Suthat, che dista appena 850 m. Non è il più noto dei templi di Bangkok, ma vale una visita. Lo stile è quello classico e da visitare è l’edificio principale, circondato da un portico con 156 statue di Buddha e la sala delle ordinazioni. È un tempio poco frequentato dai turisti e invece frequentato dai locali per pregare. Se avete la fortuna di trovare i monaci in preghiera, potrete ascoltare i loro canti, molto coinvolgenti. Nella piazza, davanti all’ingresso principale, date una occhiata alla gigantesca altalena e cercatene la storia singolare sulla rete.

Prima di rientrare in albergo, sono andato in avanscoperta a Rattanakosin, dove alloggerò al ritorno e mi sono fermato a bere qualcosa sulla terrazza dell’Amorosa, con il suo splendido panorama. 

Wat Phra Kaew e Gran Palazzo Reale

Al ritorno, dopo la settimana a Koh Lanta, mi sono invece concentrato sui “gioielli” di Bangkok, iniziando dal Wat Phra Kaew e Gran Palazzo Reale, aperto dalle 8:30 alle 15:50 (chiusura della biglietteria), raggiungibile a piedi (o tuk-tuk) dal mio hotel.  

Con l’adiacente Palazzo Reale, il Wat Phra è forse la tappa più famosa di Bangkok e quella che ho trovato più affollata di tutte le altre, con folti gruppi guidati che scorrazzavano per i cortili. L’elevata frequenza è testimoniata dal numero delle biglietterie e delle macchinette automatiche, che non ho trovato in altri monumenti. Io sono stato fortunato e non ho fatto fila, ma credo che negli orari di punta o nei giorni di particolare afflusso, forse sia preferibile organizzarsi acquistando il biglietto online.

Ci sono diversi accessi, uno riservato all’uscita, uno credo ai gruppi ed uno ai turisti “semplici”. All’interno del tempio con il Buddha di smeraldo non è possibile fare fotografie e quindi guardatevi bene la statua (che ovviamente non è di smeraldo e forse è un po’ deludente per le dimensioni e per la distanza), perché poi non potrete rivederla sulle vostre riprese. 

Il giro poi prosegue visitando la “Cappella” e poi si esce dal recinto del tempio e si entra nell’adiacente complesso del Palazzo Reale (il biglietto è unico e il percorso passa dall’uno all’altro monumento). Anche questa visita è stata molto affollata, anche se il Palazzo Reale, o meglio l’insieme dei palazzi che compongono il  complesso, non è all’altezza dei Templi di Bangkok. Gli edifici, infatti, che si visitano solo dall’esterno (almeno quando ci sono stato io) sono interessanti, ma non strabilianti. Vale comunque la pena di vederli, all’uscita dal Wat Phra. 

Wat Phra Kaew  a Bangkok
Wat Phra Kaew

Wat Pho

La tappa successiva è il Wat Pho, poco distante. Famoso per la statua del Buddha sdraiato, il Wat Pho è una tappa obbligata per chi visita Bangkok. Gli ingressi sono posizionati all’angolo fra la Thai Wang Rd e la Maha Rat Rd, dove è situata la biglietteria.  Il primo edificio che si visita è proprio quello del Buddha sdraiato. Lungo la parete ai piedi del Buddha vedrete 187 ciotole in fila; se volete, potete acquistare un sacchettino di monete per poi farne cadere una in ciascuna ciotola (pari che porti fortuna e comunque contribuite ai costi di manutenzione del tempio). Io non l’ho trovato particolarmente affollato (ma forse sono stato fortunato).

Proseguirete il giro visitando il resto del complesso, che è veramente notevole ed anche ben tenuto (se fate attenzione, noterete in giro un po’ di persone che, con pazienza, restaurano parti del complesso, con colori o anche riattaccando i vetri colorati che lo adornano). Confermo che è una tappa da non mancare.

A questo punto, pranzo veloce in uno dei locali della zona (va molto il THE SIXTH 6th, dove però si fa la fila se non si ha la prenotazione) e poi si attraversa il fiume per visitare il Wat Arun dall’altra parte. In realtà, il mio programma prevedeva prima un tour in barca sul fiume, con attraversamento del Mercato galleggiante Khlong Bang Luang e visita del Wat Paknam Phasi Charoen, preso su GetYourGuide, ma mi è stato cancellato il giorno prima e non sono riuscito a riprogrammarlo con così poco preavviso. Peccato perché  credo sia una bella esperienza e quindi ci riproverò la prossima volta!

Wat Pho a Bangkok
Wat Pho

Wat Arun

Per attraversare il fiume si usano i traghetti che fanno la spola tra le due sponde e ce ne sono molti. Uno parte, ad esempio, dal Riva Arun Pier, che era proprio davanti al mio albergo. I biglietti si fanno al molo e il traghetto ti porta direttamente ad uno dei moli del Wat Arun.  E’ sicuramente il tempio più scenografico di Bangkok. Proprio sulla sponda del fiume e vistosamente illuminato di notte, caratterizza il panorama della città ed è un piacere ammirarlo dalla sponda opposta, cenando in uno dei tanti ristoranti o solo affacciandosi dalle terrazze sul fiume. Anche la visita è interessante, pur non avendo la maestosità di Wat Pho e di Wat Phra Kaew. Non so se sia una tradizione locale, ma c’erano molte coppie di sposi che facevano fotografie.

La visita di Bangkok si chiude poi con una cena “panoramica” al Tha Arun, ammirando il panorama notturno della città.

Conclusione

La Thailandia è un paese grande, bello e ricco di storia. Non è quindi solo mare, che pure è stupendo. I Thailandesi sono gentili ed ospitali. Pochi parlano inglese, ma la disponibilità e la pazienza delle persone sopperisce egregiamente.

Buone anche le strutture, sia turistiche, ma anche sanitarie (l’ho sperimentato di persona, dopo il mio “scontro” con la scimmia). I prezzi sono mediamente inferiori a quelli italiani, a volte anche in modo significativo. In definitiva, mi sono sentito al sicuro, in un ambiente tranquillo ed ospitale.

E’ una vacanza che consiglio a tutti, scegliendo con cura la destinazione più adatta alle proprie esigenze. Otto giorni sono pochi, ma comunque per iniziare possono essere sufficienti. Io ci tornerò di sicuro e per un periodo più lungo!

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