Cosa vedere a Port Louis e dintorni: Maison Eureka, musei e mercati

Dopo aver esplorato le meraviglie naturali e i panorami spettacolari della costa sud di Mauritius, come ho raccontato in questo post, è tempo di scoprire un volto diverso dell’isola: quello più storico e urbano, concentrato nella sua vivace capitale Port Louis.

Maison Eureka

Cominciamo proprio dalla Maison Eureka. Posizionata in una strada secondaria e un po’ defilata, la Maison ha un’area di parcheggio privata e quindi non avrete problemi a lasciare l’auto. Entrate in una specie di portineria, pagate il biglietto e poi potete dirigervi verso la costruzione principale. 

La casa risale al 1836 circa ed è stata costruita utilizzando legno locale di ebano e mogano, pare da un aristocratico inglese di nome Carr. Carr non ebbe però fortuna, perché circa 20 anni dopo la casa andò all’asta e deve il suo insolito nome all’esclamazione gioiosa di Eugène Le Clézio, quando riuscì a vincere l’asta nel 1856. 

Ora è un museo, pieno di mobili d’epoca e una miriade di curiosi oggetti d’antiquariato che offrono ai visitatori uno sguardo autentico sul passato dell’isola. E’ possibile fare una visita guidata della casa ed anche pranzare al ristorante del museo, ma potete girare anche tranquillamente da soli.

La visita è piacevole (osservate il curioso marchingegno per fare la doccia, nel bagno che sta all’estremità della casa). Uscite poi dall’altra parte della casa e troverete il giardino, dal quale si ha la vista migliore dell’esterno della costruzione.

Seguendo per 15 minuti il sentiero che conduce fuori dal giardino e che si trova in fondo a sinistra, arriverete ad una serie di piccole cascate. Fate attenzione, perché il sentiero è scivoloso.

Maison Eureka
Maison Eureka

Blue Penny Museum

Passando invece a Port Louis, bisogna dire che la città è piccola, ma il traffico è abbastanza caotico. Vale la pena quindi di parcheggiare l’auto e girare a piedi, visto che le “attrazioni” principali sono abbastanza vicine. Vi consiglio il Marina Quay Parking, subito accanto alla bella zona commerciale realizzata sul porto. A due passi dal parcheggio c’è la prima tappa e cioè il Blue Penny Museum. Si tratta di un museo in un piccolo e grazioso edificio, che espone appunto i famosi francobolli chiamati Blue Penny e Red Penny, stampati nel 1847, ma offre anche una panoramica dell’arte e della storia mauriziana. I due francobolli sono chiamati “Post Office” a causa di questa dicitura impressa nella stampa e che fu cambiata nell’emissione successiva in “Post Paid” e cioè in “Posta pagata”.

Blue Penny Museum
Blue Penny Museum

I disegni erano basati sull’allora corrente emissione di francobolli della Gran Bretagna, recanti il profilo della testa della regina Vittoria ed emessi in due tagli con colori simili: un penny il francobollo rosso marrone e due quello blu. In seguito, nacque una leggenda secondo cui le parole “Ufficio postale” fossero state un errore dell’incisore, vecchio e smemorato. In realtà non si trattò di un errore, sia perché l’incisore Joseph Osmond Barnard non era né vecchio né smemorato (aveva 31 anni quando i francobolli furono stampati), sia perché la scritta “Post Office” era all’epoca internazionalmente accettata. Questa particolarità ha però fatto sì che i francobolli siano particolarmente ricercati dai collezionisti, facendone due tra i francobolli più preziosi del mondo (nel 1993 una busta con sopra entrambi i francobolli è stata venduta a circa 3,8 milioni US$). In un piccolo corridoio buio del museo troverete esposti i francobolli: sempre fiocamente illuminati gli esemplari dell’edizione successiva, mentre illuminati per un breve momento ogni 20 minuti i due esemplari della prima edizione. E’ vietato fare foto, ma ho visto alcuni che le facevano, approfittando della distrazione del custode, anche se la luce è veramente poca.

Un altro “pezzo” interessante esposto al museo è la statua “Paul e Virginie”, creata nel 1881 da Prosper d’Épinay. Si tratta della leggendaria coppia protagonista del romanzo scritto da Jacques-Henri Bernardin de Saint-Pierre, pubblicato per la prima volta nel 1788, ambientato a Mauritius e  di cui francamente io non avevo mai sentito parlare. Sembra però che all’epoca ebbe un grande successo, fino a diventare un testo basilare per l’educazione di bambini e ragazzi nel XIX secolo, in Francia e in molti Paesi, tra i quali la Russia!

Umbrella Square

Usciti dal Museo, attraversate la bella zona commerciale, con la scenografica Umbrella Square e seguite la curva della costa. Dall’altro lato della strada potete vedere le alte palme di Intendance street. Voi però proseguite seguendo il mare, verso il Mauritius Postal Museum, un bell’edificio realizzato nel 1868. Nell’edificio che precede il museo (dove non sono entrato, perché con il servizio postale di Mauritius mi sembrava di avere già “dato” al Museo) c’è il sottopassaggio che consente di passare dall’altra parte della strada costiera.  

Aapravasi Ghat

Prima di attraversare, avete però un’altra possibile tappa, che è l’Aapravasi Ghat, a circa 250 m più avanti. Si tratta di un sito Patrimonio Unesco, che io però ho trovato chiuso, credo per lavori. Come già detto per il sito Le Morne, l’interesse è essenzialmente storico e specifico per i Mauriziani, perché era in passato il principale centro di accoglienza per i lavoratori a contratto provenienti dall’India (in pratica una “Ellis Island” di Mauritius).   

Passati dall’altra parte, appena uscite dal sottopassaggio, sulla destra, vedrete il Money King Currency Exchange, che è il posto dove io ho trovato il miglior cambio di Mauritius. 

Central Market

A questo punto siete a due passi dal Central Market. Si tratta di un mercato misto e cioè con banchi frequentati dai locali (soprattutto per carne, verdure, frutta, ecc.) e con banchi chiaramente destinati ai turisti (bigiotteria, magliette, ecc.). Se avete intenzione di comprare qualcosa, ovviamente non fermatevi al primo posto, ma fate prima un giro per farvi una idea e poi comunque trattate il prezzo.

Government House

Dal mercato potete dirigervi verso Place d’Armes, che è considerato il cuore di Port Louis, ma che non è una vera piazza. Risalitela fino ad arrivare al Government House, una magnifica residenza coloniale francese che risale al 1738. Davanti alla facciata si erge una statua della Regina Vittoria nella consueta posa solenne e severa. Potrete ammirare il tutto solo dalla strada, perché oggi l’edificio, chiamato State House, è la residenza del Presidente di Mauritius. Se ve la sentite, prima di tornare all’auto, potete proseguire per altri 250 m, fino al teatro, che però io ho trovato in restauro e quindi transennato. Se avete ancora tempo, ci sono altre cose da vedere a Port Louis, ma direi che quelle principali le avete viste.

Conclusione

Tra dimore storiche, musei insoliti, mercati vivaci e testimonianze del passato coloniale, la zona di Port Louis e dintorni rappresenta una tappa interessante e variegata per chi desidera conoscere Mauritius oltre le sue spiagge. Un mix di cultura, storia e vita quotidiana che arricchisce qualsiasi itinerario sull’isola, offrendo uno sguardo autentico sulla sua anima più profonda.

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