Ci svegliamo con calma e come prima cosa ci rechiamo a fare carburante.
Qui troviamo una bella sorpresa: coda di 2 ore per fare il pieno. Ho infatti omesso di dire che siamo stati così fortunati da centrare in pieno i giorni di sciopero dei distributori di carburante, cosa che non ha reso per niente facili i nostri rifornimenti.
Partiamo da Trelew che è mezzogiorno. L’obiettivo di oggi è tagliare in orizzontale la nazione per raggiungere Tecka dove faremo il nostro ingresso nella celebre Ruta 40. Da Trelew imbocchiamo la Ruta nacional 25. Questa strada si rivela una delle sorprese più belle di tutto il viaggio. Si tratta infatti di circa 500 km di sali e scendi tra paesaggi ogni volta diversi, canyon, colline, pianure, che cambiano colore e forme. Le poche nuvole bianco intenso dipinte sul cielo azzurro regalano la cornice perfetta a queste viste mozzafiato.
Intorno alle 17 imbocchiamo finalmente la Ruta 40!
Facciamo ancora un centinaio di km per poi fermarci in un paese immerso nel nulla: Gobernador Costa. Qui troviamo un campeggio comunale nel quale poter parcheggiare la nostra jeep e aprire la tenda. Il campeggio consiste in un semplice prato e dei servizi igienici che lasciano molto a desiderare. Del resto la spesa è molto bassa: 10 pesos a persona. Ci mettiamo poi alla ricerca di un posto per cenare ma anche qui, come nella penisola della Valdes, quasi tutti gli alberghi e i ristoranti sono chiusi per le festività.
Troviamo infine un’insegna illuminata di un ristorante e proviamo a entrare. Riusciamo a convincere il riluttante proprietario a darci qualcosa per sfamarci. Lui ci fa entrare direttamente in cucina mostrandoci cosa sta cucinando così che possiamo scegliere. La sensazione è di cenare a casa di un amico che, canticchiando in cucina, prepara con fierezza i suoi piatti.
L’indomani sveglia alle 7.
Alle 8.30 siamo di nuovo sulla Ruta 40 in direzione Perito Moreno (in questo caso si tratta del paese e non del ben più noto ghiacciaio). In tutto oggi percorriamo circa 350 km, di cui 50 di sterrato. La Ruta 40 presenta infatti ancora dei lunghi tratti sterrati che però, a giudicare dai lavori in corso, saranno completamente rimpiazzati da tratti asfaltati nel giro di poco tempo.
Il paesaggio che attraversiamo oggi è più monotono rispetto a quello attraversato ieri. All’ora di pranzo arriviamo a Perito Moreno, altro paese sonnacchioso che compare all’improvviso in mezzo al nulla. Anche qui troviamo un campeggio comunale nel quale accamparci (5 pesos a persona e 15 per la tenda). Decidiamo per un pomeriggio in totale relax a goderci il caldo sole della Patagonia per poi uscire alla scoperta di questo piccolo ma rilassante paese.
L’indomani ci dirigiamo a Cuevas de Las Manos.
Percorriamo circa 80 km di cui 28 di sterrato. Arrivati a Cuevas de Las Manos, paghiamo un’entrata di 50 pesos a testa per un mini trekking guidato.
Il percorso ci accompagna alla scoperta dell’arte rupestre, risalente a più di 9000 anni fa, delle tribù che vivevano queste terre. Per lo più si tratta di impronte di mani colorate che formano disegni molto affascinanti sulle pareti delle montagne.
Il sentiero si snoda su un lato di una bellissima vallata che già solo per la sua bellezza varrebbe questa escursione. Alle 12.40 siamo di nuovo in cammino perché oggi vogliamo arrivare a El Calafate.
Percorriamo poco meno di 600 km sulla Ruta 40, di cui ben 280 di strada sterrata. Arriviamo a El Calafate alle 21 e come prima cosa ci subiamo mezz’ora di coda al distributore.
Mi aspettavo una cittadina di montagna mentre il complesso cittadino si sviluppa in una zona ancora pianeggiante, affacciata sull’immenso lago Argentino. E’ comunque un posto molto piacevole, sicuramente molto turistico, ma senza affollamenti stressanti. Anche qui, insomma, si respira “la calma patagonica”. Dal momento che, rispetto a Perito Moreno, qui a El Calafate la temperatura della notte è notevolmente calata, decidiamo di abbandonare la tenda e di trovare un posto in un ostello. Troviamo una camera da 4 con bagno privato al Calafate Hostel per 320 pesos a notte, colazione inclusa.
Raccomando questa struttura per l’ottima pulizia delle stanze e delle parti comuni, per la bellezza della struttura stessa e per la posizione a due passi dal centro città. Ci fermeremo qui per 3 notti.
Vivo a Torino, città che amo profondamente, ma nonostante questo mio amore, spesso, sento l’esigenza di scappare lontano da lei per scoprire altri nuovi splendidi luoghi. Credo profondamente che anche viaggiare sia una forma d’arte e che più il viaggiatore sviluppa curiosità, fantasia e originalità, più saprà creare itinerari di viaggio meravigliosi.