Benvenuti ancora una volta nella mia rubrica!
Apriamo il mese di Marzo con un po’ di storia catapultandoci nella mitica cultura Hippie, tra gli
anni ’50 e ’70. Mi ha sempre affascinato questo movimento e ho sempre voluto nascere in quegli
anni per farne parte! In questo articolo, voglio farvi conoscere la famosa ” Hippie Trail” un viaggio
via terra attraverso Europa e Asia che ha ispirato generazioni di viaggiatori, compresi i fondatori di
Lonely Planet (lo sapevate?).
Cosa è l’Hippie Trail
L’Hippie Trail o “sentiero Hippie”, è un viaggio di circa sei mesi che come citato prima attraversa
l’Europa e l’Asia e tocca principalmente Turchia, Iran, Afghanistan, Pakistan, India e Nepal.
L’elemento principale di questa forma di turismo alternativo, era viaggiare nel modo più economico
possibile soprattutto per estendere il periodo di tempo fuori casa. Infatti, gli Hippie per favorire il
nomadismo, non si preoccupavano dei soldi o di una pianificazione perfetta del viaggio, ma
costruivano case mobili come ad esempio camion e bus con all’interno letti, servizi igienici, cucine
e tutto quello che poteva essere utile.
Le tappe dell’Hippie Trail
Questo lungo viaggio di solito aveva diverse varianti, si partiva da una capitale Europea come
Londra, Berlino, Milano, Parigi o Amsterdam e si raggiungeva Istanbul.
Da qua il percorso prendeva due varianti: la rotta settentrionale verso India e Nepal o la rotta meridionale verso la Turchia.
Tutti dovevano attraversare il confine tra Pakistan e India, e da qui le città principali che
passavano erano Goa, Katmandu e Bangkok.
In Nepal c’è ancora una strada soprannominata Freak Street in memoria dei migliaia di Hippie che l’hanno percorsa. Altri invece, proseguivano fino in Australia.
Per spostarsi, si usava l’autostop, bus privati a poco prezzo o mezzi pubblici.
Chi faceva questo viaggio?
La maggior parte dei viaggiatori provenivano dall’Europa, Giappone, America e Australia. Si trovava davvero di tutto lungo le strade, dal giovane con lo zaino in spalla, alle persone anziane e famiglie con bambini.
La filosofia di questo viaggio
Il viaggio era soprattutto una questione di comunità e di supportarsi a vicenda. D’altronde, anche questo significava essere un hippie: creare un legame invisibile che oggi è sempre più raro! Viaggiare era solo una questione di scoperta e ribellione contro il consumismo e materialismo, senza timori e
preoccupazioni.
L’Hippie Trail è ancora attivo?
La rotta si è conclusa a fine degli anni ’70 per i cambiamenti politici di alcuni stati. Nel 1979 la
Rivoluzione Iraniana, la guerra in Afghanistan e in Libano preclusero il viaggio a molti Hippie,
inoltre molte popolazioni li respingevano per il famoso uso dell’Oppio e della Cannabis.
Solo dalla metà del 2000 la strada tornò percorribile, ma in alcune zone (per esempio in Pakistan) la rotta è più difficile per i conflitti interni ancora presenti.
Purtroppo non abbiamo tante notizie di questa leggendaria avventura, restano solo immagini che
testimoniano un tempo in cui tutto sembrava possibile e forse lo era davvero!
Conoscevate la Hippie Trail? Avete mai percorso anche solo un tratto? Lasciatemi un commento se vi è piaciuto!
Inguaribile sognatrice, cinofila nel sangue, un po’ folle, spirito libero dalla nascita e femminista da sempre. Blogger da poco con studi turistici alle spalle, nata a Monza ma cittadina del mondo dal suo primo viaggio a 10 anni. Ama e crede nel potere della diversità culturale e ha fatto del viaggio uno stile di vita.