Toronto, la città più americana del Canada, una metropoli dove si parlano 140 lingue, con un cuore storico come Montreal e Quebec city ma con una fortissima influenza proveniente dai vicini Stati Uniti. Di Toronto me ne avevano parlato degli amici, e avevo ricevuto opinioni che non mi avevano fatto ben sperare: una città grigia, fredda e brutta. Ho trovato invece una città bellissima, con molte attrazioni in un periodo dell’anno, metà settembre, in cui la città ci ha regalato splendide giornate e dove sicuramente non ci si annoia.
Come raggiungere Toronto
Il modernissimo e immenso Pearson International Airport, situato poco fuori città, collega le maggiori città del mondo con la metropoli canadese. Trovandoci a Montreal, a oltre 500 km, il solo costo di drop off di un’auto da uno stato diverso da quello di presa è spropositato – 500 dollari canadesi circa. Quindi decido di trovare un’alternativa e la trovo acquistando quattro biglietti del treno, che in cinque ore e mezza ci porterà da Montreal a Toronto. Il costo è di 80€ circa acquistati su VIArail, il sito ufficiale delle ferrovie canadesi. Posso dire con tranquillità che la tanto bistrattata Trenitalia è veramente efficiente sulle lunghe tratte. Ho trovato i treni canadesi abbastanza lenti, scomodi, in ritardo e soggetti a grossi scossoni laterali lungo tutto il viaggio. Per lo più senza alcun tipo di intrattenimento. C’è da dire però che i controlli sono molto efficienti, e prima di salire in treno, si svolgono tutti i controlli come negli aeroporti: controllo documenti e prenotazione, peso del bagaglio, caricamento dello stesso nel treno da parte del personale e check in prima di salire a bordo.
Cosa vedere a Toronto
Abbiamo passato tre giorni a Toronto – di cui un passato in una zona vicino a casa perchè siamo arrivati a pomeriggio inoltrato nel nostro appartamento – in cui abbiamo stabilito un itinerario di massima. L’abbiamo modificato a seconda delle nostre esigenze ma ci ha permesso di vedere tutto quello che ci eravamo prestabiliti.
Primo giorno
Siamo partiti dal cuore antico della città: Old Toronto. Non mi sarei aspettato di trovare una parte vecchia della città. E invece Toronto vecchia è una serie di edifici color rosso con i grattacieli di Downtown come sfondo. La parte più interessante però si trova a est di Down Town, facilmente raggiungibile a piedi. E’ il Distillery District, sede nel 1832 della Gooderham and Worts Distillery, una vecchia compagnia di produzione di alcolici che raggiunse il massimo splendore nel 1860. Quando poi venne smantellata e l’area deindustrializzata, il District venne quasi abbandonato, ma riqualificato poi nel 2001.
Ad oggi è una zona pedonale sede di attività commerciali con bar, negozi, ristoranti costruita sugli edifici di mattoni rossi della vecchia distilleria. Una zona veramente interessante, riconoscibile per la ciminiera della fabbrica. Il District è anche sede di studi d’arte, e alcune installazioni si possono notare tra le vie.
Una in particolare è composta dalla scritta LOVE, dove sono installati migliaia di lucchetti con le iniziali di giovani coppie, che qui a Toronto si sono dichiarati amore eterno.
Lasciatici alle spalle la zona della distilleria, ci siamo rivolti verso il cuore turistico della città, l’Entertainment district, passando tra i grattacieli di Downtown. Camminare lungo le strade col naso all’insù, dove il sole sbatte sui vetri dei grattacieli, rende più limpidi i riflessi degli edifici gli uni sugli altri.
Il traffico cittadino di Yonge street ce lo lasciamo subito alle spalle, arrivando nella zona dell’edificio più alto di tutta la città: la CN Tower, alta 553 metri. L’Entertainment è sede di un parco in cui si trova un museo ferroviario all’aperto ma è anche sede di tutte le attività sportive. Qui vicino si trova l’Air Canada Center, la casa dei Toronto Raptors di Basket NBA e dei Maple Leafs di Hockey NHL – quest’ultimi celebrati con delle statue all’esterno dell’arena. Ai piedi della CN si trova anche il Roger Centre, stadio degli amatissimi Toronto Blue Jays di Baseball MLB e l’acquario.
Noi siamo qui per salire sulla torre. Anche se la CN Tower ha il compito principale di essere una torre di trasmissione, oggigiorno resta forse l’attrazione più importante della città. Il costo del biglietto è di 38 dollari a persona per gli adulti e 28 dollari per i bambini. All’ingresso potete girovagare per il pianterreno tra ristoranti, negozi e cinema. Con un ascensore rapidissimo si arriva ai due livelli, quello interno con le vetrate e quello all’aperto limitato dalle inferiate.
Due le cose che colpiscono qui sopra, oltre al ristorante 360, un ristorante che gira su se stesso e permette a chi mangia di godere di un panorama a 360 gradi sulla città. La prima cosa è un pavimento a vetro, dove sotto di voi potete vedere lo stadio e l’acquario. L’altra è la possibilità, pagando un supplemento, di salire sopra il secondo livello. Qui vi attende un istruttore, che vi fornirà un imbragatura in modo che vi possiate recare fino al bordo del livello e rimanere sospesi a mezz’aria, con i piedi sulla torre e il corpo proteso all’esterno. Un’esperienza decisamente da brividi. Oltre a questo, potete ammirare la vastità della città dalle varie vetrate.
Terminata la visita alla CN Tower, passiamo attraverso il Museo Ferroviario all’aperto situato proprio di fronte alla torre per una breve visita, e ci dirigiamo verso il Waterfront, una passeggiata lungo il lago Ontario.
Se da una parte avete l’occasione di ammirare le placide acque del lago, gli aerei che atterrano al Toronto City Airport, e le barche che costantemente solcano le acque del lago, dall’altro lato avete l’opportunità di ammirare lo Skyline di Toronto.
Uno skyline che non ha nulla di invidiare alle altre città americane, e che merita veramente la pena di essere visto dopo il tramonto.
Secondo giorno
Volevamo visitarlo il giorno precedente, essendo di strada verso il Distillery district, ma purtroppo il St. Lawrence Market di Toronto non è aperto il lunedì mattina. Siamo così costretti a ritornarci il giorno successivo. E’ il mercato più importante della città, e si trova in un edificio adibito proprio con la funzione di ospitare il mercato più antico di tutta Toronto. Il St Lawrence Market è nato ai primi dell’ottocento, ma si è spostato più volte di edificio dovuto a vari motivi – tra i quali un incendio. La zona del mercato è sempre rimasta la stessa. Il mercato si suddivide in due piani. All’interno vi trovate varie bancarelle, per lo più adibite e frutta e verdura al primo piano. Al secondo ci trovate la zona dello street food di vari paesi, tra i quali cinese – immancabile – e quello greco – non perdetevi le Loukoumades!
Terminata la visita al mercato, ci dirigiamo verso quella che è la faccia nascosta di Toronto. Così come a Montreal, anche la città più importante dell’Ontario ha una fitta rete di tunnel sotterranei che rendono la città vivibile nel gelido inverno Canadese. Qui la rete sotterranea si chiama the PATH, comprende circa 30 chilometri di tunnel sotterranei su più piani. Questo fa si che il the PATH sia il più grande complesso commerciale sotterraneo del mondo. All’interno vi trovate i marchi più famosi della moda mondiale, nonchè attività commerciali come cinema, negozi sportivi, banche, ristoranti. The PATH passa sotto a vari grattacieli e questo fa si che l’ingresso agli edifici sia possibile proprio da qui.
All’esterno del PATH abbiamo percorso Younge street, una delle vie più famose di Toronto, per arrivare fino al Toronto City Hall, sede del Governo dell’Ontario. Proseguendo poi per Queen street, una via molto giovanile, piena di locali per ragazzi, in quanto qui vi si trova anche l’Università.
Il nostro peregrinare ci porta fino a Chinatown. I cartelloni e le insegne passano dall’inglese agli ideogrammi cinesi. Aggirarsi qui significa volare virtualmente dall’altra parte del mondo. Anziane donne cinesi lavorano la verdura in strada, i vestiti esposti richiamano l’abbigliamento orientale, il profumo di ravioli e di fritto invade le narici dei passanti. C’è un negozio che mi colpisce in particolare, espone pesce essiccato. Credo che li davanti si tenga una gara di apnea. Chi riesce a resistere per più di due minuti davanti al pesce – che emana un tanfo inenarrabile- vince tutto. Io resisto il tempo di una foto, poi me ne vado.
Oltrepassata Chinatown, arriviamo al Kensington Market, una via caratterizzata da negozi un po’ particolari, come tatuaggi, abbigliamento punk o militaresco, negozi di chitarre. Tra le vie si aggirano turisti ma anche ragazzi con più tatuaggi che pelle e dai capelli tinti. Ricorda un po’ Camden Town a Londra.
Il nostro girovagare ha stancato i nostri piccoli, che ci impongono un rientro forzato. Ciò non toglie che in due giorni abbiamo visto molte cose, senza aver tralasciato ciò che ci interessava. Prendiamo così la street car per tornare a casa
Vivere come un locale
Il mio modo di viaggiare prevede di immergermi nella cultura locale il più possibile. In questo caso, senza saperlo, ho trovato alloggio in una zona residenziale poco fuori dal centro. Toronto è una città vivibile dove al di fuori del centro, appena finiscono i grattacieli, si sviluppano parchi, case e zone verdi. Su Airbnb ho trovato un appartamento affittato da una ragazza uruguayana sposata con un canadese. Noi eravamo al primo piano della loro villetta, loro al piano di sotto. In questo modo ho potuto “spiare” le loro abitudini e vedere come vivono i Torontonians, anche quelli della via.
Purtroppo i trasporti cittadini sono un po’ complicati: ci sono solo 4 linee della metro, alcune linee della street car, dei tram sempre affollati, e una fittissima rete di autobus, con coincidenze non sempre comprensibili. Avete la possibilità di combinare le tre linee di trasporto richiedendo il Transit agli autisti degli autobus o dalle apposite macchinette nelle varie fermate di metro e tram.
Nonostante la sua grandezza, il clima spietato in inverno e la sua forte influenza americana, Toronto resta una meta piena di risorse ed una tappa imperdibile nel vostro itinerario canadese.
Sono Veneto e sono cresciuto in quel di Caorle, un perla che si affaccia sull’Adriatico. Amo viaggiare con i miei inseparabili compagni di viaggio: la mia compagna e i nostri due figli. Mi organizzo e vivo i miei viaggi per poi raccontarli. Tornare a casa mi rende triste, ma per buttare via la tristezza mi preparo subito per organizzare il prossimo viaggio verso una nuova destinazione.