La zona dove oggi sorge la città di Frascati, situata a pochi chilometri da Roma, fu tra i luoghi prediletti di soggiorno estivo dell’aristocrazia dell’impero romano, che vi fece costruire splendide ville lontano dallo stress e dalla confusione della vita quotidiana.
A partire dal XV – XVI secolo le principali famiglie nobili della corte pontificia fecero la stessa scelta, e attratti dall’aria salubre rispetto al centro urbano, dalla bellezza del paesaggio e dal fascino dei reperti archeologici, costruirono qui le proprie residenze, proprio sui resti di quelle più antiche.
E’ in questo modo che hanno avuto origine a Frascati alcune delle Ville Tuscolane, come sono generalmente conosciute per la vicinanza con la zona dell’antica città di Tusculum, delle quali in questo post voglio raccontarvene tre in particolare.
Mi sembra comunque doveroso, intanto, menzionare anche le altre ville: Tuscolana, Lancellotti, Sora e Sciarra, sempre a Frascati, Villa Mondragone, Villa Parisi e Villa Vecchia a Monte Porzio Catone, Villa Grazioli e Villa Muti a Grottaferrata.
Non sono una storica dell’arte, per cui scrivo semplicemente da profana del settore conquistata dalla meraviglia di questi luoghi, dall’immaginare come vi si vivesse, e dalle storie delle famiglie che qui si sono intessute.
VILLA FALCONIERI
Fu Monsignor Alessandro Rufini, vescovo di Melfi, a fare edificare a metà del XVI secolo Villa Falconieri, detta anche “La Rufina”, la più antica delle Ville Tuscolane di Frascati.
In questa, come nelle altre residenze nobiliari che seguirono, gli artisti si alternarono per far rivivere alla zona gli antichi splendori dell’epoca romana.
Venduta per debiti alla famiglia Cenci, La Rufina passò di proprietà in proprietà tra le famiglie influenti del tempo: Sforza, Gonzaga e infine Falconieri. Questi ultimi ne affidarono la ristrutturazione al Borromini e ne fecero il punto di riferimento degli intellettuali che si riunivano intorno alla regina Cristina di Svezia.
La villa vide proseguire la sua storia in un susseguirsi di diverse fruizioni, finché l’8 settembre del 1943 i bombardamenti la danneggiarono gravemente.
Seguì un periodo di abbandono e saccheggi, ma fortunatamente dopo la guerra la costruzione fu restaurata e poi dal 1983 al 1996 nuovamente consolidata.
Attualmente è sede dell’Accademia Vivarium novum, che offre a giovani studiosi un’alta formazione nelle discipline umanistiche.
VILLA ALDOBRANDINI
Aldobrandini, Pamphili, Borghese: sono solo tre dei nomi solenni che hanno dato vita a quella che oggi è Villa Aldobrandini, la magnifica residenza del XVI – XVII secolo che accoglie chi giunge nella piazza principale di Frascati.
Nata su una precedente costruzione di minori dimensioni, proprietà anche questa di Monsignor Rufini, la villa dopo circa mezzo secolo e alcune vicissitudini passò in mano al cardinale Pietro Aldobrandini; poi, in seguito alla morte della nipote Olimpia Aldobrandini, moglie di Camillo Pamphili, arrivò alla famiglia di quest’ultimo. Infine divenne proprietà dei Borghese, per poi tornare nel 1837 alla famiglia Aldobrandini, tuttora proprietaria.
Fu Pietro Aldobrandini che diede inizio alle importanti modifiche che la resero ciò che è oggi. Il cardinale commissionò all’architetto Giacomo della Porta soltanto un ampliamento dell’edificio, il quale poi, su iniziativa dell’artista, fu invece completamente ricostruito. Alla morte di della Porta, i lavori furono completati da Carlo Maderno, Giovanni Fontana e il Cavalier d’Arpino, quest’ultimo maestro di Guido Reni e Caravaggio.
L’edificio, costituito da quattro piani, è famoso in particolare per le stanze del piano nobile, riccamente decorate appunto dal Cavalier d’Arpino con scene bibliche, e i circostanti giardini a terrazze impreziositi dal meraviglioso Teatro delle Acque.
VILLA TORLONIA
Anche in questo caso le origini della villa risalgono al 1500, quando il terreno circostante fu concesso dall’Abbazia di Grottaferrata al drammaturgo Annibal Caro, scrittore italiano che si stava dedicando alla traduzione dell’Eneide.
Solo nel XVII secolo la proprietà passò al cardinale Scipione Borghese, alla ricerca di una residenza degna del papa Paolo V Borghese. A tal fine, il cardinale rinnovò l’edificio commissionando il lavoro a Carlo Maderno, Giovanni Fontana e Flaminio Ponzo, i quali progettarono l’acquedotto e il magnifico sistema di fontane digradanti che impreziosirono i giardini.
Successivamente la storia della villa si intrecciò, come per le altre già viste, con famiglie nobili che si succedettero nella proprietà, tra cui i Colonna, di nuovo gli Sforza e i Torlonia.
Attualmente il palazzo storico, distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, è stato sostituito da una costruzione moderna, mentre lo splendido Teatro delle Acque è ancora quello originale, ed entrambi rientrano nel parco comunale di Frascati.
Amo il cibo in tutte le sue sfaccettature: dalla cucina alla tavola (sia di piatti tramandati nella mia famiglia sia di abbinamenti nuovi e tipici di un luogo), fino allo studio del cibo come aspetto culturale del Belpaese. Nel mio blog mi diletto a parlare di tutto ciò e anche delle tradizioni e delle festività delle regioni italiane.