La visita di Helsinki, la capitale della Finlandia, potrebbe rivelarsi una sorpresa. Il motivo è che la città è assolutamente moderna: fondata nel 1550 dal re svedese Gustavo Vasa allo scopo di creare un attivo porto commerciale nella parte orientale del mar Baltico, venne distrutta agli inizi del Settecento. Dopo la ricostruzione rimase in ogni caso una cittadina di secondaria importanza, i cui commerci faticavano a rivaleggiare con Tallin e San Pietroburgo. Le cose cambiarono a partire dalla conquista russa del 1808, poiché lo zar Alessandro I decise di spostare più vicino alla madrepatria la capitale del nuovo Granducato di Finlandia eleggendo a tale scopo la città di Helsinki, che prese a svilupparsi rapidamente.
Oggi la città è un fermento di tecnologia, di arte e di design, di cibo e gastronomia con gusti provenienti da tutto il mondo: molto viva durante il periodo estivo per l’amore che provano i finlandesi per la vita all’aria aperta, un po’ meno durante la stagione fredda per le temperature davvero proibitive in certi momenti.
Abituati però alle città italiane, antiche di secoli se non di millenni e così piene di storia e monumenti, ci appare tutto molto, forse troppo, assolutamente nuovo.
Per fare un’immersione nella storia nelle immediate vicinanze della capitale finlandese, abbiamo due grandi possibilità: la prima è visitare la settecentesca fortezza di Suomenlinna, costruita su cinque isole collegate da ponti che si trovano di fronte ad Helsinki.
La seconda è quella di prendere un mezzo e dirigersi verso est per una cinquantina di chilometri, alla scoperta della cittadina di Porvoo. Il percorso stesso verso la città, soprattutto se fatto durante il periodo invernale, risulta essere un viaggio di scoperta più che interessante, tra gli infiniti boschi presenti anche da queste parti, la zona più antropizzata del paese, laghi ghiacciati sui quali si può vedere qualche raro pescatore, case di legno da cui esce il fumo e la costa in lontananza.
Il tragitto dura circa un’ora e può essere effettuato con dei comodi bus che partono dal centro di Helsinki, la stazione di Kamppi, ogni dieci minuti. D’estate invece è possibile arrivare con un traghetto che parte dalla Kauppatori, la piazza del mercato, e che impiega circa tre ore per arrivare qui, facilmente trascorribili ammirando la costa e le isole.
Porvoo
Porvoo è una delle sei città medievali della Finlandia, la seconda più antica dopo Turku, quella che fu la capitale del paese fino al 1812. Non si conosce la data della sua fondazione, ma è certo che la sua storia fu sempre legata all’acqua.
Divenne città alla metà del Trecento sotto la dominazione svedese e fu da loro chiamata Borga, da borg castello e a fiume. Anche il nome attuale viene dal fiume che la attraversa, il Porvoonjoki, risalendo il quale le barche cariche di merci giungevano in un approdo sicuro dopo aver attraversato le infide acque del Baltico. Ancora oggi è visibile un ricordo di tempi antichi legati al commercio sul mare, grazie ai magnifici magazzini rosso ruggine posti sulle rive del fiume e divenuti il simbolo della città, nonché Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
L’inverno fornisce una possibilità suggestiva, quella di attraversare il fiume non solo mediante i moderni ponti, ma anche semplicemente passeggiando sulla superficie ghiacciata delle sue acque; una volta superati i magazzini e raggiunto l’ultimo ponte si rientra nella città vecchia, mentre sullo sfondo è possibile vedere qualche pescatore che ha praticato un buco e calato una lenza, alla ricerca di qualche preda succulenta. Un pasto che si è decisamente guadagnato, visto il freddo che si prova a causa della temperatura e del vento costante, nonché del ghiaccio sotto le piante dei piedi.
Il centro storico
La visita del centro antico inizia praticamente dalla cattedrale, la Tumiokirkko, posta in maniera rialzata rispetto al paese. Si tratta di un edificio costruito in pietra e legno con il campanile separato, nel quale nel 1809 si riunì la prima Dieta di Finlandia convocata dallo zar Alessandro I, che decretò la libertà di religione per gli abitanti del Granducato.
Nel 2006 la chiesa ha subito l’incendio doloso di uno squilibrato, che ha distrutto il vecchio tetto di legno; oggi, dopo i restauri degli ultimi anni, emana un’immagine austera e semplice, come tutti gli edifici luterani. Fuori dal cortile è possibile fare una sosta in un gradevole bar gelateria situato in una delle antiche case di legno della città, respirando un’aria di altri tempi e altri luoghi, in un ambiente che sembra quello di un’enorme casa delle bambole.
Da qui si procede scendendo per le vie acciottolate nella Vanha Porvoo, la città vecchia, costituita da vecchie case di legno tutte colorate e ancora abitate, molte delle quali ospitano negozi di antiquariato, gallerie d’arte, atelier di artigiani che propongono oggetti (quasi) unici. Attenti ai prezzi però, sempre decisamente ai livelli di un paese scandinavo.
Il poeta Ludvig Runeberg
Porvoo è anche il luogo dove abitava il poeta nazionale Ludvig Runeberg, la cui abitazione è stata trasformata in museo; l’artista ha dato inoltre il nome alla specialità gastronomica della città. Stiamo parlando della torta Runeberg, un dolce alle mandorle con il rhum, una glassa bianca e la marmellata di lamponi. Ideale per riprendere le forze dopo tanto camminare nel freddo finlandese.
Se invece avete voglia di un pranzo caldo, l’offerta di ristoranti è assai ampia, con un menu in cui la carne è particolarmente presente (anche quella di renna, alce e (!) orso), senza tralasciare l’offerta di pesce d’acqua dolce. Magari preso poco prima dal pescatore sul ghiaccio del Porvoonjoki.
Sono area manager di una multinazionale alimentare, ma in realtà viaggiatore “compulsivo” da tutta la vita, senza possibilità di guarigione, da quando ho capito che i viaggi sono la benzina per il motore della mia anima.
Alterno viaggi di scoperta o fatti per nutrire la mente ad altri specificatamente pensati per le immersioni, fatte ovunque ci sia abbastanza acqua.