Lasciatevi avvolgere dal caldo torrido, incantare dall’eco del magico mondo arabo, coinvolgere dall’intreccio di colori, storie e culture dell’Andalusia e lei vi ripagherà facendovi vivere giorni indimenticabili in luoghi dove tutto parla il linguaggio della bellezza. Io sono partita da Malaga e, attraverso un tour itinerante di sette giorni fino a Siviglia, ho potuto apprezzare numerose città ma qui voglio regalarvi le suggestioni e le atmosfere di due luoghi eletti subito a ‘posti del cuore’: Granada e Cordoba.
Granada e l’Alhambra
Dici Granada e pensi all’Alhambra, rivelatrice delle radici arabe della città e monumento più visitato di Spagna. Arroccata su una collina, è la quint’essenza dello stile andaluso, perchè qui, come in nessun altro posto di questa regione, è possibile compiere un vero e proprio viaggio nella storia spagnola e nel suo passato glorioso di dominazione moresca, vivo in ogni dettaglio del sito proclamato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità nel 1984.
Varcato il portale d’ingresso ci si trova subito a dover fare i conti con un complesso a dir poco maestoso per dimensioni e fascino, la cui visita inizia dalla Alcazaba, fortezza con possenti cinta murarie e terrazzi panoramici, per poi proseguire nel Palazzo Carlo V di gusto rinascimentale, con la sua bella piazza ovale incorniciata da colonne doriche al primo piano e ioniche al secondo.
Ma il vero cuore dell’Alhambra sono i Palacios Nazaries, a loro volta suddivisi in tre edifici principali: il Mexuar, il Palacio de Comares e il Palacio de los Leones. Ė difficile descrivere la meraviglia provata dinanzi all’alternanza dei cortili in cui il verde delle siepi ben curate fa da contraltare al marmo chiaro delle fontane, dove l’occhio si posa sui colori sgargianti delle maioliche per poi venire rapito, un attimo dopo, dagli stucchi, dai portali e dai legni intagliati con una maestria di cui non potrete che stupirvi.
Una volta usciti da qui, il percorso guidato conduce a un viale puntellato da torri avvolte da leggende da mille e una notte, la cui destinazione finale è Generalife. La residenza estiva del sultano si nasconde tra lussureggianti giardini, giochi d’acqua, finestre che si aprono sul panorama offrendo scorci di rara bellezza, roseti, oleandri e cipressi secolari, all’ombra dei quali fermarsi per rigenerarsi durante l’intensa visita di questo complesso monumentale.
Come organizzare una visita all’Alhambra
I biglietti possono essere acquistati in anticipo sul sito ufficiale dell’Alhambra e le opzioni offerte sono diverse. Io ho comprato quello da 39 euro comprensivo di audioguida, indispensabile in un sito del genere. Durante l’iter di prenotazione dovrete scegliere un orario in cui visitare i Palacios Nazaries e presentarvi all’ingresso 15 minuti prima dell’orario stabilito (per gli altri edifici non c’è vincolo orario). Ricordatevi di portare con voi il documento d’identità registrato in fase di prenotazione poichè vi verrà chiesto di esibirlo ai controlli.
L’Alhambra ha un’estensione notevole e percorrerla può risultare faticoso, oltre a richiedere mediamente 4 ore di tempo. Vi consiglio di tenere in considerazione ciò prima di ‘affrontare’ la visita e magari portare con voi qualcosa da mangiare, dal momento che l’unico bar e i distributori automatici di cibo e bevande sono posti unicamente all’ingresso; fortunatamente le fontane di acqua potabile sono disseminate lungo tutto il sito.
Cosa vedere a Granada
Basterebbe sono l’Alhambra per giustificare un viaggio a Granada, eppure la città gioca a rialzo e vince la partita con il romantico centro storico, dove ammirare la Cattedrale rinascimentale del XVI secolo e l’adiacente Cappella Reale, luogo di sepoltura dei monarchi cattolici Isabella I e Ferdinando, la cui grandezza è stata traslata nelle imponenti statue in marmo, ritratte sdraiate accanto a quelle di Filippo il Bello e Giovanna la Pazza.
Girovagando a piedi si raggiunge facilmente la Plaza Nueva, da cui iniziare la salita nel quartiere dell’Albaicin, che più volte vi disorienterà facendovi credere di essere in Marocco, affollato dai negozi di artigianato tipico nordafricano e dalle sale da tè. Non scoraggiatevi, continuate a percorrere le strade acciottolate fino a raggiungere il Mirador di San Nicolas, con vista privilegiata sull’Alhambra di cui godere all’ora del tramonto.
Prima di lasciare Granada godetevi una serata nelle grotte del Sacromonte, animate dal suono delle nacchere usate dai ballerini di flamenco, oppure tra i tavolini all’aperto del quartiere Realejo, dove ordinando sangria vi regaleranno delle tapas.
Cordoba, gioiello andaluso
Bastano 2 ore e 40 minuti di viaggio in autobus, percorso con la compagnia Alsa, per ritrovarsi in un vero gioiello andaluso: Cordoba. Si presenta come un labirinto di vicoli lastricati costruiti intorno al suo monumento-simbolo: la Mezquita. Le centinaia di archi in pietra bianca con mattoni rossi affollano gli spazi della grande moschea, convertita in cattedrale cristiana dopo la Riconquista del XIII secolo.
Potrebbe risultare un azzardo, eppure qui le due religioni sembrano parlarsi in un dialogo mai interrotto che ha attraversato i secoli e si riflette nella mescolanza di stili ed elementi architettonici.Tutto ciò ha fatto sì che il coro e la cappella maggiore di marmi chiari si integrino perfettamente nell’ambientazione di elementi moreschi e colonne, posizionate in una logica prospettica dallo spettacolare effetto visivo.
Attraversando il giardino di palme, arance e cipressi il minareto, convertito in campanile, attende i visitatori per offrire un punto di vista privilegiato sulla città. C’è un’altra grande religione che caratterizza la storia di Cordoba: quella ebraica, di cui la juderia ne testimonia il passaggio. La sinagoga, i vicoli stretti, gli edifici bassi dalle mura bianche e dalle finestre colorate sono gli elementi cardine di un centro storico dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’Umanità.
Non si può lasciare Cordoba senza aver prima attraversato il ponte romano, realizzato da 16 arcate in pietra per unire le due sponde del fiume Guadalquivir, e visitato l’Alcazar de los Reyes Cristianos. Dalla sua torre quadrata si gode della veduta sull’intera città e sulle scuderie reali, oggi campo di allenamento per cavalieri andalusi e location unica per spettacoli equestri da prenotare alla stessa biglietteria del palazzo.
Il punto forte sono indubbiamente i giardini che invitano a rilassarsi all’ombra di alberi secolari, cullati dal rumore dei giochi d’acqua delle fontane in pietra. Con solo 1 euro in più, 6 euro al posto di 5, è inclusa la visita anche ai Bagni Arabi.
Spezzate il tour con una sosta al mercato Victoria situato appena fuori dal centro storico per provare le specialità locali e il salmorejo, zuppa fredda a base di pomodoro, talmente amato dai locali da meritare una strada a lui dedicata.
Consigli utili
Quando andare: io sono stata in Andalusia ad agosto ma il clima era davvero rovente. Suggerisco di andarci in primavera oppure in autunno, periodi in cui le temperature si aggirano sui 25 gradi, con punte di 30.
Quanto tempo occorre: per visitare Granada sono sufficienti due giorni, per Cordoba ne basta uno. Entrambi i centri storici sono percorribili interamente a piedi.
Come arrivarci dall’Italia: l’aeroporto più vicino a Granada è quello di Malaga, raggiungibile con volo diretto da diversi scali italiani.
Collegamenti tra le due città: ho acquistato il biglietto da Granada a Cordoba sul sito della compagnia Alsa Bus qualche settimana prima della partenza, usufruendo di uno sconto e viaggiando a soli 7.90 euro.
Cosa mangiare: oltre alle tipiche tapas e al celeberrimo jamon, gustate i flamenquines, involtini di maiale fritti ripieni di prosciutto e formaggio; deliziosi quelli della Taberna Viuda a Cordoba.
Impiegata nella Pubblica Amministrazione per caso e viaggiatrice per vocazione, ogni volta che posso fuggo dove il mio cuore è felice: che sia un borgo italiano, una spiaggia esotica oppure una metropoli cosmopolita, poco importa! Affascinata dalle culture diverse dalla mia e facile alla commozione dinanzi a un tramonto, sogno di visitare almeno 50 nazioni entro i 50 anni.